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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Il talento di Malika Ayane va in scena sulla diga Nazario Sauro di Grado.

Il talento di Malika Ayane va in scena sulla diga Nazario Sauro di Grado.

Grado (Go) - Con due spettacoli di assoluto livello volge al termine il programma della 7° edizione del Grado Festival Ospiti d’autore,la prestigiosa rassegna musicale, che domanimartedì 22 luglio alle ore 21.30, vede la volta diMalika Ayane, che saliràsul palco della Diga Nazario Sauro per il quinto grande appuntamento di questa edizione.

I biglietti per lo show sono ancora disponibili nei punti vendita autorizzati e lo saranno anche alla cassa prima del concerto, a partire dalle 18.30 di domani.

Malika Ayanetorna a esibirsi dal vivo dopo il successo della lunga tournée “Ricreazione tour” che ha collezionato sold out a ripetizione in tutta Italia, e conquistato anche il pubblico giapponese, che ha potuto ammirarla in occasione del suo tour live lo scorso dicembre. Sul palco di Grado Malika sarà accompagnata da Stefano Brandoni alla chitarra, Carlo Gaudiello al pianoforte e Giulia Monti al violoncello.

 Un concerto per voce e trio che non mancherà di stupire e incantare. In scaletta le sue canzoni più celebri, dai successi del suo primo album fino alle canzoni dell’ultimo lavoro discografico “Ricreazione”, rimasto per ben un anno ben 53 settimane in classifica. Tre i fortunati dischi ad oggi firmati dalla cantautrice: l’omonimo “Malika Ayane” del 2008, “Grovigli”, del 2010 e “Ricreazione” del 2012, i primi due certificati Dischi di Platino e il terzo Disco d’Oro, a conferma della qualità della sua proposta musicale.

La chiusura della 7° edizione del Grado Festival Ospiti d’Autorespetterà quest’anno a una delle realtà musicali di maggior pregio del Friuli Venezia Giulia, il Coro Polifonico di Ruda,  che proporrà, mercoledì 23 luglio, alle 21.30, nella Basilica di Sant’Eufemia, lo spettacolo dal titolo “Light and Shadows”. Il grande evento di chiusura in Basilica è a ingresso gratuito.

Fondato nel 1945, da sempre coro a voci maschili, il Polifonico ha tenuto concerti in tutto il mondo: dal Canada alla Russia, dagli Stati Uniti alla Mongolia, dalla Cina alle Filippine e in tutti i paesi europei. Il suo livello artistico è stato premiato ai più importanti concorsi internazionali con primi premi vinti a Gorizia, Arezzo, Roma, Vittorio Veneto, Orvieto, Riga, Ravenna, Tallin, Graz, Vienna, Linz e Shaoxing, 21 dei quali con la direzione di Fabiana Noro, attuale direttrice. Nello spettacolo “Light and Shadows”, che chiuderà la settima edizione del Grado Festival, il coro proporrà una prima parte dedicata ai canti classici e nella seconda un omaggio ai “Canti Rocciosi” di Giovanni Sollima, scritta per celebrare l'ingresso delle Dolomiti nel patrimonio Unesco dell'Umanità e diventata un simbolo di tutte le montagne italiane, ma non solo. Diversi brani sono infatti tratti da canti alpini e di guerra. Con i concerti di Malika Ayane e del Coro Polifonico di Ruda si chiude una grande 7° edizione del Grado Festival Ospiti d’Autore, capace anche quest’anno di richiamare migliaia di appassionati, molti dei quali provenienti da fuori regione e dall’estero, per vivere la magia della musica migliore in riva al mare.

Eventi organizzati dall’Associazione Culturale Motoperpetuo e Azalea Promotion, in collaborazione con il Comune di Grado, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG, che nelle scorse settimane ha visto snodarsi un programma di grandi eventi.

Per maggiori informazioni: Azalea Promotiontel. +39 0431 510393 – www.gradofestival.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Musica balkan a Guča na krasu - Guča sul carso per il Summer Festival con gruppi senza confini

Musica balkan a Guča na krasu - Guča sul carso per il Summer Festival con gruppi senza confini

Trieste - Grande consueta convention di luglio per tutti gli amanti della musica balkan a Guča na krasu - Guča sul carso (Ts) svoltosi il 18 e 19 luglio. Anche quest’anno migliaia i partecipanti arrivati da tutta la regione, dal Veneto, dalla Slovenia e oltre per la sesta edizione del festival.

Chi si accampa nel grande spazio dedicato a Borgo Grotta, chi sale alla tre giorni con i bus navetta da Trieste, grande organizzazione insomma per l’incantevole cornice carsica che espone senza confini mentali sonorità e parole dai vicini Balcani, per l’unico festival del genere in Italia.

Dopo il concerto di Manu Chao a giugno che mostrava di essere il preludio di un’interessante nuova kermesse, sono giunti sull’altipiano fanfare macedoni, band serbe, musicisti bosniaci, greci, italiani capaci di costruire ponti musicali che fanno riemergere alla mente le immagini emozionanti e mai sbiadite di Andrić.

Così lo scorso venerdì 18 luglio la gente si accalcava per il concerto clou del festival, quello dei bosniaci Dubioza kolektiv che ha riscosso il meritato atteso successo.

Un gruppo ormai non più giovanissimo, noto a un sempre più vasto pubblico, che affonda le radici nel rock, nel rap, nello ska che sa vestirsi fusion, che ha anima e cuore balkan e che conosce la magia di oltrepassare i stretti confini della lingua bosniaca per arrivare a tutti.

I testi scritti in inglese, fra i più famosi forse “U.S.A”, “Eurosong” e Making Money”, ci sono, ma la maggior parte parlano la loro lingua madre, tutti, comunque graffianti ritratti della crisi profonda che avvolge la realtà bosniaca: un mondo dove i giovani stentano a ritrovare la speranza per costruirsi un futuro sereno, i politici si palleggiano le responsabilità e nel quale le ferite aperte stentano a rimarginarsi.

Un paese che bussa fiero all’Europa affermando la propria orgogliosa esistenza e allo stesso tempo, se ne sta seduto in un angolo dei suoi confini più poveri.

I Dubioza kolektiv sanno dipingere questa provocazione politica al ritmo incessante delle loro canzoni, fanno ballare, fanno cantare, fanno pensare e forse fin arrabbiare chi si ferma al termine a riflettere dopo il divertimento, ma, ciò che più importa, nella loro semplicità sanno parlare ai giovani e ai meno giovani il linguaggio dell’impegno e della responsabilità.

Grandi fino alla fine, quando, sorprendendo anche gli organizzatori, hanno invitato a salire sul palco il grande trombettista macedone Dzambo e la sua orchestra di ottoni, presenti per il concerto del giorno seguente e hanno concluso suonando assieme in uno strepitoso mix esplosivo di felici sonorità.     

Successo per i Negramaro al ritorno live con "Un amore così grande Tour" a Palmanova

Successo per i Negramaro al ritorno live con

Lo storico scenario della Piazza Grande di Palmanova ha accolto, martedì 15 luglio alle 21.30, l’unico concerto regionale della band Negroamaro, inserito nel programma della rassegna Onde Mediterranee 2014.

Durante il concerto, a cui hanno assistito più di 4000 appassionati di musica, la band ha eseguito pezzi inediti e successi del passato. In scaletta, tra gli altri brani, "Una storia semplice", "Ti è mai successo", "La giostra".

Ad un certo punto il leader del gruppo Giuliano Sangiorgi, dal palco, ha chiesto a gran voce che Palmanova venga riconosciuta Patrimonio dell'Umanità Unesco.

Nel saluto alla cittadina friulana, i Negramaro hanno invocato per Palmanova il blasone Unesco. "È pazzesco - ha detto Sangiorgi - che questa gemma noi sia ancora Patrimonio dell'Umanita; da domani tutti lavoriamo per questo".

L'evento era organizzato dall’Associazione Culturale Onde Mediterranee e Azalea Promotion, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Palmanova.

“Un Amore Così Grande” è l'evento estivo del gruppo. Nove i concerti previsti in location all’aperto di grande fascino, tra cui l’Arena della Regina di Cattolica, il Porto Antico di Genova, l’Arena di Verona e il Teatro Antico di Taormina e importanti rassegne come Onde Mediterranee appunto, nel cui calendario 2014 si è inserita la data di Palmanova, che ritorna così meraviglioso teatro per i grandi concerti dal vivo.

La 17° edizione della rassegna Onde Mediterranee, fra i principali festival di spettacolo del Nordest Italia, vedrà altri due importanti appuntamenti musicali, quello con i Nomadi (23 luglio a Cervignano del Friuli) e quello con Elisa, che ritorna live nella sua Monfalcone, spiaggia di Marina Julia, il prossimo sabato 26 luglio. Il concerto fa parte dell’”Elisa Live”, tranche di concerti estivi dell’artista.

I Negramaro, gruppo pop rock italiano che trae il nome dal Negramaro, un vitigno del Salento (Puglia), pubblicano il primo album “Sugar” nel 2003. Dopo “000577”, del 2004, raggiungono il grande successo l’anno seguente, con il fortunato “Mentre Tutto Scorre”, con l’omonimo singolo capace di stazionare in vetta alle classifiche per 20 settimane. Dopo il fortunato tour “Una Storia Semplice” del 2013, la band è pronta a tornare live in Italia, per la felicità dei tanti fan, che li accoglieranno con grande entusiasmo anche in Friuli Venezia Giulia, dopo sette anni dall’ultimo concerto.

I Negramaro sono: Giuliano Sangiorgi (voce, chitarra, piano), Emanuele Spedicato (chitarra), Ermanno Carlà (basso), Danilo Tasco (batteria), Andrea Mariano (piano, tastiera e sintetizzatore), Andrea De Rocco (campionatore).

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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