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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Dopo l'emozionante concerto a Redipuglia, il Requiem di Verdi anche a Lubiana. Storia e foto

Dopo l'emozionante concerto a Redipuglia, il Requiem di Verdi anche a Lubiana. Storia e foto

Lubiana - È risaputo che la Messa da Requiem di Verdi sia più che una composizione di musica sacra, una fiera sorella delle opere teatrali del grande compositore italiano. Del testo che la liturgia cristiana tramanda dal medioevo, nulla rimane, se non la sua anima, scarnificata e traslata lungo le iperboli ideali di uno spartito scritto con tutt’altri intenti che quello di rispettare i codici della celebrazione esequiale.

L’impatto drammatico e la veemenza tragico-lirica della partitura non potevano lasciare dubbi sulla scelta operata da Riccardo Muti per il suo tradizionale appuntamento con i concerti da lui ideati quali “Le vie dell'amicizia”.

Così in centinaia di migliaia di persone, attraverso il canale televisivo, hanno potuto sedersi con la fantasia nella grande platea ricavata per l’occasione accanto al sacrario di Redipuglia la scorsa domenica 6 luglio. Il concerto intitolato “Requiem per le vittime di tutte le guerre” e dedicato in speciale modo alla memoria del centenario di inizio della Grande Guerra, è nato da una coproduzione del Ravenna Festival, quello di cui il maestro Muti è per così dire padrone di casa, e il Mittelfest che da 23 anni continua ad essere il punto di riferimento culturale dell’estate friulana e che in questo modo ha voluto aprire il sipario dell’edizione 2014.

Migliaia pure gli spettatori a Redipuglia, della regione, del resto d’Italia e d’oltralpe, ma altrettanti hanno affollato la Piazza del Congresso anche il giorno seguente, nella capitale slovena, dove si è replicato il concerto in occasione del tradizionale Festival Lubiana, giunto alla sua 62a edizione.

Fortunatissima esecuzione che una serie di coincidenze favorevoli hanno reso molto più apprezzabile della serata di gala. E se il sacrario giuliano avocava a sé tutta l’emozione per la monumentale scenografia, rendendo vivida la commemorazione sulle note verdiane, a Lubiana è stata l’acustica decisamente migliore a dare vita ad un’esposizione fulgida del Requiem.

Riccardo Muti era alla direzione dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, European Spirit of Youth Orchestra, da lui fondata, ma il valore aggiunto dell’evento è stato dato dal far suonare nell’unica compagine musicisti rappresentanti dei paesi protagonisti della Prima Guerra Mondiale e così i professori aggiunti provenivano dai Berliner Philarmoniker, dalla Chicago Symphony Orchestra, dall’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, dall’Orchestre National de France, dall’Orchestre Synphonique de Théatre Royal de La Monnaie, della britannica Philarmonia Orchestra, dei Wiener Philharmoniker e dall’Orchestra della Fondazione Lirica Giuseppe Verdi di Trieste. Non potevano mancare nella ricca serata lubianese, i musicisti dell’Orkester Slovenske filharmonije, a cui è passata anche la staffetta del ruolo di spalla.

Anche il grande coro è nato dall’aggregazione di tante rappresentative di diverse provenienze: il Coro della Fondazione Lirica Giuseppe Verdi di Trieste, il Coro del Friuli-Venezia Giulia, il Coro dell’accademia musicale di Lubiana. Nella serata di Lubiana inoltre ha cantato il Coro da camera Sloveno, mentre a Redipuglia erano presenti il Coro dell’accademia musicale di Zagabria, il Nuovo coro da camera Franz Liszt di Budapest e i due cori dei Conservatori Tartini di Trieste e Tomadini di Udine.

Non è solo per dovere di cronaca che devono essere segnalate le così numerose e diversificate presenze di artisti, perché se l’impatto sul pubblico è indubbio e la fermezza del gesto del maestro Muti una virtù mai messa a rischio dal numero così consistente, altro si deve affermare per i colori musicali dell’esecuzione nel suo insieme.

I chiaroscuri non sono sempre stati tinteggiati come l’attento acquerello verdiano sembrerebbe voler dipingerli, complice forse anche lo scarso tempo a disposizione per le prove d’assieme.

Anche se il maestro ha saputo abilmente garantire, con la sua misura senza dubbio alta, che gli equilibri fossero rispettati e che gli strumenti, egregiamente amplificati dall’impianto del Festival Lubiana che supera di gran lunga in efficacia quello utilizzato al sacrario del Carso, componessero quei ricami necessari ad ottenere un’ottima risoluzione orchestrale.

Forse dunque per lo spazio aperto o forse a causa dei limiti imposti dal numero di presenze sul palco, ma permaneva la sensazione che fosse stato ovattato tutto l’insieme con un’inaspettata morigerata direzione.

Daniela Barcellona, amatissimo mezzosoprano triestino, ha dato il meglio di sé in entrambe le serate, dimostrando, pur non avendone necessità, l’attitudine migliore nel tono drammatico che il suo ruolo esprime. Preciso e incisivo, anche se non ha potuto regalare suoni ripieni ed ampi  come ci si poteva aspettare, il basso Riccardo Zanellato che forse qualcuno ricorda proprio in compagnia della Barcellona in “Tancredi” sul palcoscenico tergestino.

Brillante e buona l’interpretazione del tenore albanese Saimir Pirgu, giovane, ma già di certa fama anche se il tono della sua voce, che è apparsa leggermente più affaticata nella seconda serata a Lubiana, non convince unanimemente il pubblico.

L’inaspettata sorpresa che la capitale slovena ha regalato è stata la sostituzione di Tatiana Serjan, soprano nella serata di Redipuglia, con la magnifica Krasimira Stojanova, un’eccezionale fuoriclasse che ha posto un accento di squisitezza all’intera esecuzione.

Così come la tromba del giudizio dialoga con l’immensità della folla che l’orchestra rappresenta, anticipando l’orrido senso di vago terrore che è il respiro dell’umanità di fronte al mistero della propria finitudine, così il “Lacrimosa” si snoda in modo romanticamente patetico, ricordando che la morte di ogni uomo pone la domanda sulla dignità del suo estremo atto eroico, quello del poeta che afferma il suo essere di fronte all’ignota paurosa giustizia divina.

E i solisti hanno saputo dare corpo a queste emozioni, innalzandole forti e decise, specialmente le due donne che cogliendo il limite dell’esecuzione accurata, sono riuscite a superarlo divenendo rispettivamente l’anima della dolce preghiera di quiete e di pace e lo spirito della profonda umana domanda irrisolta sul proprio ultimo destino.

Allo stesso modo, l’effetto del tuono che accompagna l’”Osanna” conclusivo, riecheggia nella grancassa che abbaia violenta nell’insistenza lirica del “Dies Irae” ripetuto instancabilmente come un monito all’ineludibilità della morte, per lasciare spazio alla trasparente voce del soprano che proponendo l’incipit conclusivo “Lux aeterna”, riporta l’animo alla dolcezza onirica della speranza di chi rimane in questo mondo con lo sguardo fisso sul monumento, memoria dell’assenza di chi non c’è più.

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(Credits: Luca d'Agostino ed Elia Falaschi/PhocusAgency © 2014)



 

John Fogerty a Trieste: unico concerto live in tutto il Nordest Italia

John Fogerty a Trieste: unico concerto live in tutto il Nordest Italia.

Trieste - Emozionante, leggendaria, senza tempo, è la musica dei Creedence Revival, ancor di più se reinterpretata dal suo storico leader e frontman, John Fogerty, voce della musica a stelle e strisce degli anni Sessanta e Settanta, capace di vendere oltre 100 milioni di copie in carriera, che gli hanno fruttato 18 Dischi d'Oro, 10 Dischi di Platino, un Grammy Award e l’inclusione nella Rock & Roll Hall of Fame.

Dopo la partenza dagli Stati Uniti, il nuovo tour mondiale di John Fogerty è finalmente sbarcato in Europa, con la prima tappa tenuta ad Ávila (Spagna) lo scorso sabato. Domani mercoledì 9 luglio sarà a Trieste, per un unico esclusivo live in tutto il Nordest Italia, che si svolgerà nella splendida Piazza Unità d’Italia con inizio alle 21.30.

Il concerto è organizzato da Azalea Promotion e Zedlive, in collaborazione con il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e inserito nel pacchetto “Music&Live” dell’Agenzia TurismoFVG. I biglietti per quello che si annuncia come uno degli eventi più importanti dell’estate musicale regionale sono ancora disponibili nei punti vendita Ticketone, Eventim, Oeticket e Azalea Promotion e lo saranno anche alla biglietteria del concerto, nei pressi del Teatro Verdi, a partire dalle 17.00 di mercoledì.

Nelle prime date del nuovo tour larga parte della scaletta è stata dedicata alla storica band che lo stesso Fogerty ha reso grande. Non mancano vere e proprie perle firmate Creedence, come “Fortunate Son”, “Proud Mary”, “Born on the Bayou”, “Who’ll Stop the Rain”, “Susie Q”, la meravigliosa “Have you Ever Seen the Rain” e molte altre, canzoni diventate veri e propri inni per diverse generazioni. Con questa band John Fogerty ha firmato 7 album in studio, l’ultimo è stato “Mardi Gras” del 1972, e numerosi album live e raccolte. Dopo lo scioglimento dei Creedence, Fogerty ha intrapreso una luminosa carriera solista che lo ha consegnato alla storia come uno degli artisti più influenti della musica mondiale. Lo scorso mese di maggio Fogerty ha pubblicato il suo ultimo disco, "Wrote a Song for Everyone", raccolta di suoi passati successi ri-registrati con ospiti d'eccezione come Foo Fighters, Bob Seger, Keith Urban, Miranda Lambert e Tom Morello.

"Ho incoraggiato ognuno degli artisti coinvolti nel progetto a proporre una loro personale versione della mia canzone, anziché limitarsi a rifare quella che io ho inciso in passato” - ha commentato Fogerty. L’ex leader dei Creedence Clearwater Revival prepara ora il suo grande ritorno in Italia per due imperdibili live, tra cui quello di Piazza Unità a Trieste il 9 luglio, concerto che sicuramente richiamerà un grande numero di fan da fuori regione e anche dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia.

Per informazioni sul concerto del 9 luglio a Trieste:Azalea Promotion tel. +39 0431 510393 – www.azalea.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Annunciate le date della XXVII edizione dei Corsi internazionali di perfezionamento musicale.

Annunciate le date della XXVII edizione dei Corsi internazionali di perfezionamento musicale.

Cividale del Friuli (Ud)- La nuova edizione della XXVII edizione dei Corsi internazionali di perfezionamento musicale (o International Music Mastercalasses) e degli Incontri di musica da camera,

occuperà tutta la prima metà di agosto, fino al 14, e per quanto riguarda i corsi prenderà ufficialmente il via il 28 luglio con le lezioni di mandolino tenute da Ugo Orlandi, uno dei maggiori esperti del tradizionale strumento, mentre il 31 partiranno i corsi di chitarra con Paolo Pegoraro e Adriano Del Sal. Ma il veroregalo di quest’anno è il ritorno a Cividale, previsto per il 4 agosto, del violinista Ivry Gitlis, leggenda nel mondo dell'interpretazione del XX secolo e ambasciatore Unesco.

Cividale ospiterà ancora due nuovi ed eccellenti artisti, il cellista berlinese Julian Arped il flautista Giorgio Di Giorgi. Nel pianoforte, i docentiAlexander Serdar e Claudio Trovajoli portano un raro mix di esperienze provenienti dalle maggiori scuole didattiche moscovite, italiane e statunitensi. Particolarmente nutrita la pattuglia dei docenti di violino, capitanata da Priya Mitchell e Daniel Rowland, due strumentisti che uniscono all’eccellente preparazione tecnica una carismatica presenza sul palco. Nel team anche due apprezzati docenti regionali, Massimo Belli e Carlo Grandi.Completano la squadra degli archi il violoncellista David Cohen (Inghilterra), il contrabbassista Zoran Markovic (Serbia), i violisti Michael Zemtsov (Russia), Julia Dinerstein (Olanda) e Vladimir Mendelssohn, ormai storica presenza nei maggiori progetti musicali della Gaggia. Il valente friulano Nicola Bulfone seguirà come sempre la classe di clarinetto, mentre la classe di fisarmonica vede la conferma del grande artista e compositore Corrado Rojac. Infine, per la chitarra è previsto anche il laboratorio per giovanissimi tenuto dalle specialiste Giulia Pizzolongo e Angela Tagliariol.

I corsi saranno ospitati ancora nel magnifico Monastero di Santa Maria in Valle, location protetta dall'Unesco,ma tutto il centro di Cividale diventerà una sorta di laboratorio musicale e palcoscenico diffuso grazie ai numerosi spazi messi generosamente a disposizione da associazioni e privati cittadini.

A condurre gli allievi a Cividale è l’indubbia levatura degli insegnanti, spesso concertisti di rango, abituali frequentatori dei più rinomati festival estivi internazionali, come Kronberg, Gstaad, Buvois, Schleswig-Hostlein, Kuhmo, Lockenhaus, Stavanger: gli stessi artisti che, smessi gli abiti diurni di docenti, la sera diventano i protagonisti degli Incontri di musica da camera, seguiti negli anni da un pubblico di estimatori sempre più qualificato e numeroso. I concerti serali sono anche l’occasione per godere delle bellezze note e meno note di Cividale: chiese, cortili, chiostri, ma anche saloni, giardini e palazzi privati normalmente non accessibili al pubblico.

Gli Incontri 2014, il cui calendario definitivo sarà annunciato a breve, si apriranno il 2 agosto sera al chiostro del Monastero di Santa Maria in Valle, con il concerto di un'orchestra di strumenti a pizzico. Tra i solisti anche Ugo Orlandi, mandolinista dei Solisti Veneti.

Info: www.perfezionamentomusicale.it   www.sergiogaggia.com( Master Classes)

Cultura del Comune di Cividale: tel. 0432 710350 / email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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