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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Nuova stagione per le proiezioni della “Stagione del Raccolto” al Miela

Nuova stagione per le proiezioni della “Stagione del Raccolto” al Miela

Trieste – E’ iniziata anche quest’anno la rassegna cinematografica, “La stagione del raccolto - La maturità della vita nel cinema”, sede delle proiezioni il Teatro Miela.

La rassegna ad ingresso gratuito, organizzata dallAzienda Pubblica di Servizi alla persona ITIS, dall’Associazione Ricerca Interventi e Studi, dall’associazione Anziani Terzo Millennio e dalla cooperativa Bonawentura,  giunge quest’anno alla sua decima edizione ed annovera nelle ultime edizioni ad un successo di partecipazione estremamente ricco.

La prossima domenica 1 marzo alle ore 16.30 sarà la volta di “Nebraska”, domenica 8 marzo ci sarà “Intramontabile Effervescenza”, domenica 15 marzo verrà proiettato il film “Una fragile armonia”, domenica 22 marzo il film “The last Station” ed infine domenica 28 marzo il film Mar Nero.

L’iniziativa nasce dalla considerazione che attualmente appare sempre più evidente come la società tende ad esaltare principalmente un modello di persona perennemente giovane e sana, escludendo praticamente in tal modo, tutte le altre fasce d’età che non trovano identificazione in questo modello, e per far fronte a questa situazione, si  è evidenziata la necessità di promuovere una “nuova cultura”, una educazione all’invecchiamento finalizzata a prevenire quelle sensazioni di malessere che spesso hanno inizio con la cosiddetta età di mezzo in cui si perde la caratteristica della futuribilità ed incomincia a venir misurato il tempo che rimane da vivere.

 

Con “La Stagione del Raccolto” si vuole quindi stimolare un percorso educativo che indichi i comportamenti,  gli stili di vita e gli atteggiamenti mentali da adottare per mantenere il più a lungo possibile un idoneo stato psicofisico di benessere.

L’impegnarsi a condurre uno stile di vita “virtuoso” non mancherà dunque di assicurare una stagione della vita, quella della maturità, ancora ricca di frutti da raccogliere.

Si può parlare quindi  di un’evoluzione del concetto di invecchiamento attivo, per passare all’accettazione ed all’educazione ad una fase normale della vita, forse ad una vera e propria rivisitazione culturale dell’età anziana, che purtroppo è ancora intesa come “peso e spesa” per la società ma a tutti gli effetti è sempre più volano economico e risorsa sociale oltre che culturale ed esperienziale, è necessario per ciò riconoscere e far riconoscere il valore generativo della vecchiaia.

Un ruolo importante per cercare di re-inventare una cultura in questi termini può essere lo strumento cinematografico,  infatti, negli ultimi anni, anche il mondo scientifico si è avvicinato al  “cinema” come strumento di attivazione sensoriale e cognitivo ma anche come potente attivatore di affetti ed emozioni.  Il linguaggio del cinema è in effetti un linguaggio universale che attraverso la finzione filmica suggerisce l’impressione di realtà, ogni “spettatore” crea infatti, inconsapevolmente trasposizioni tra la propria esperienza e le vicende rappresentate sullo schermo comprendendo meglio il proprio mondo esperienziale ed emozionale.  La carica emotiva del film e quindi la possibilità offerta al pubblico di identificarsi facilmente con i suoi protagonisti, favorisce  la comprensione diretta e non mediata e offre la possibilità di pensare alle proprie esperienze di vita sia personali che professionali.

A conclusione del film segue un dibattito tra gli spettatori  ed una serie di esperti che accoglie le impressioni emozionali dei presenti e unitamente a loro cerca di tracciare un filo conduttore sugli aspetti relazionali, sulle dinamiche comportamentali e sul messaggio simbolico che può essere utilizzato nel proprio percorso di auto-consapevolezza dell'invecchiamento.

 

 

FEFF 17: la nuova immagine omaggia le arti marziali

FEFF 17: la nuova immagine omaggia le arti marziali

Un combattente in tuta gialla che ricorda Bruce Lee, e Kill Bill con Uma Thurman. Un potente automatismo, dall’impatto iconografico istantaneo. L’immagine ufficiale scelta dal Far East Film Festival per la sua diciassettesima edizione è del goriziano Roberto Rosolin, classe 1980.

Dopo aver studiato, Rosolin che ha iniziato la carriera di grafico in Friuli Venezia Giulia si è trasferito a Londra (dove adesso vive e lavora). Attualmente è art director del Fabric, storico locale londinese, e dell’omonima etichetta discografica, il cui output creativo ha riscosso grandi attenzioni nel panorama internazionale.

A due mesi dall’inizio (le date, ricordiamo, vanno dalla super opening night del 23 aprile al 2 maggio), Feff presenta la sua immagine grafica fatta  di forza, con le linee del kung fu che proseguono – e si moltiplicano – nelle linee di un vetroinfranto, e, contemporaneamente, omaggia l’universo delle arti marziali.

Il FEFF 17, abbracciando – e sviluppando – il progetto messo a punto dall’Hong Kong Economic Trade Office (HKETO) per celebrare il 50° anniversario della propria sede di Bruxelles, presenterà infatti una speciale sezione curata dall’Hong Kong Film Festival e dedicata alle mitiche martial arts hongkonghesi!

Dall’immortale The Way of the Dragon (L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente) di sua maestà Bruce Lee al cult The Young Master di Jackie Chan, da un classico come Spooky Encounters di Sammo Hung a un altro classico come Righting Wrongs di Corey Yuen, senza ovviamente dimenticare Once Upon a Time in China 2 di Tsui Hark, il pubblico potrà godersi un autentico e irresistibile greatest hits!

Non solo il pubblico dei devotissimi, che vivrà con entusiasmo l’idea di ritrovare questi film sul grande schermo, ma anche il pubblico dei “semplici curiosi”, che non resisterà alla tentazione dell’ennesima avventura made in Hong Kong. Un’avventura cui sarà abbinata un’indimenticabile Hong Kong Night con le grandi star dell’ex colonia britannica. «Non essere un'unica forma: adattala su te stesso – diceva Bruce Lee – e lasciala crescere: sii come l'acqua. Libera la tua mente, sii informe, senza limiti, come l'acqua. Se metti l'acqua in una tazza, lei diventa una tazza.

Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa una teiera. L'acqua può fluire o può distruggere. Sii acqua, amico mio». Pochissime righe per condensare tutta l’essenza, nobile e gloriosa, delle arti marziali. Pochissime righe per condensare tutta l’essenza di un’icona e di un’intera epopea cinematografica. Oggi più viva che mai!

Il cielo sopra Berlino: tributo a Wenders al Visionario

Il cielo sopra Berlino: tributo a Wenders al Visionario

Quest’anno il Festival di Berlino ha deciso di assegnare l’Orso d’Oro alla Carriera a Wim Wenders omaggiandolo, nel corso della 65esima Berlinale, con la proiezione di 10 titoli fondamentali della sua filmografia. Due dei capolavori della speciale line-up berlinese arrivano anche in Italia come tributo alla carriera di uno dei più grandi registi viventi: tornano in sala in versione digitale restaurata "Il cielo sopra Berlino" (Premio per la Miglior Regia a Cannes nel 1987) e "Paris, Texas" (Palma d’Oro a Cannes nel 1984).

Domani mercoledì 18 febbraio sarà dunque l’occasione per ritrovare in sala Marion (Solveig Dommartin), gli angeli Damiel e Cassiel (Bruno Ganz e Otto Sander) e Peter Falk nei panni di se stesso.

Un sincero inno alla vita terrena e alla bellezza della capitale tedesca, Il cielo sopra Berlino sarà in programma al Visionario alle ore 14.50 e 19.30; la prevendita dei biglietti (intero €8 – ridotto e soci €7) è attiva presso la cassa del cinema. Il secondo appuntamento con il tributo a Wenders è fissato per mercoledì 25 con Paris, Texas, un filmsul ricordo, un road movie che (anche grazie alla memorabile colonna sonora di Ry Cooder) avvolge lo spettatore in un viaggio sul passato che ritorna e sulla possibilità di trasformarlo in un presente di speranza.

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