Programmazioni incrociate fra il Teatro Rossetti e il Miela
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- Pubblicato Domenica, 08 Dicembre 2013 12:10
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste – Si è avviata una nuova collaborazione fra Bonawentura/Teatro Miela e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Una sinergia sul piano artistico e su quello degli spazi che ha avuto luogo con il primo spettacolo di Fausto Russo Alesi “Natale in casa Cupiello” in scena al Teatro Miela, pur facendo parte del cartellone della programmazione del Teatro Stabile Rossetti.
L’idea di questa collaborazione ampliata e articolata fra le due raltà teatrali, nasce dalla positiva esperienza de La melodia del corvo, spettacolo di Marko Sosic tratto dall’omonimo romanzo di Pino Roveredo che lo scorso anno è stato coprodotto dal Teatro Stabile regionale con Bonawentura e portato in scena con successo sia alla Sala Bartoli che al Teatro Miela.
L’occasione ha regalato tali soddisfazioni sia sul piano artistico sia su quello della co-organizzazione, che è apparso naturale proseguire in questa direzione e accrescere ulteriormente le potenzialità di questo profiquo scambio fra i due teatri.
Ecco allora che dal piano della produzione, si passa quest’anno a rilanciare una collaborazione anche sul piano degli spazi. La novità principale, dal punto di vista del pubblico, sarà quella di “spostarsi” fra i due teatri: cinque appuntamenti del cartellone altripercorsi dello Stabile saranno infatti ospitati sul palcoscenico del Teatro Miela, dove troveranno la cornice e la situazone più adeguata per essere apprezzati.
A sua volta Bonawentura “invaderà” gioiosamente gli spazi del Politeama Rossetti con la più amata delle sue creazioni, il Pupkin Kabarett che approderà a fine anno sul palcoscenico della sala Assicurazioni Generali.
Prosegue naturalmente la collaborazione anche sul piano della creazione artistica: una nuova produzione firmata da Bonawentura e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia sarà infatti La coscienza di Zeno spiegata al popolo - Blues Jazz Explosioninterpretata da quelli di Pupkin diretti da Paolo Rossi, in scena dal 18 al 20 febbraio 2014.Anche per questo spettacolo si è scelta una programmazione in entrambe le sedi, Sala Bartoli e poi Teatro Miela: ciò nell’ottica di un dialogo sempre più intrinseco e opportuno fra realtà artistiche affini e strutture teatrali della città e della regione.
Dopo “Natale in casa Cupiello”, il cartellone dello Stabile regionale e del Miela si intrecceranno ancora dall’11 al 13 dicembre, quando andrà in scena sempre al Teatro Miela Beniamino di Steve J.Spears con Ennio Fantastichini diretto da Giancarlo Sepe, testo di grande intensità su temi di scottante attualità, come l’omofobia e la pedofilia.
Fra il 29 gennaio e il 2 febbraio si applaudirà invece l’atteso ritorno a Trieste di Moni Ovadia, con il sui Il registro dei peccati: viaggio nel paesaggio umano e spirituale attraverso racconti, melopee, storielle proposti attraverso il suo ineguagliabile talento.
Un’altra grande protagonista di “altripercorsi” ospite del Miela sarà Giulia Lazzarini, straordinaria, commovente interprete – dal 12 al 14 marzo – di Muri – prima e dopo Basaglia, testo scritto e diretto da renato Sarti sul periodo dell’approvazione della legge Basaglia. Infine la personalità carismatica di Marta Cuscunà, che nel suo La semplicità ingannata crea un affascinante affresco dell’univarso femminile partendo da una storia cinquecentesca, ma sorprendentemente “vicina” a noi.
I biglietti per gli spettacoli sono in vendita presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it e saranno in vendita a partire da un’ora prima dello spettacolo presso la Biglietteria del Teatro Miela.
Nello spettacolo di Marcela Serli viene messa in scena la donna a tutto tondo.
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- Pubblicato Giovedì, 05 Dicembre 2013 14:12
- Scritto da Cristina Degrassi
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Trieste - Mercoledì 4 dicembre al Teatro Bobbio è andata in scena “Dell'umiliazione e della vendetta – Operetta comica in un atto”. La regista argentina Marcela Serli è riuscita ancora una volta, ed in maniera egregia, a catturare l'interesse della platea con le parole, le urla, le corse e i pianti delle donne che assieme a lei hanno calcato il palco del Bobbio.
Anna Coppola, Noemi Bresciani, Gaia Saitta, Irene Serini e Caterina Simonelli, tutte brave, intense e soprattutto vere, hanno raccontato spezzoni di vita di donne comuni e non, parti di vite nelle quali la lontananza tra uomini e donne, soprattutto nel “sentire” e nel “fare” risulta, a tratti, siderale.
Sul palco privo di orpelli, glabro di simbolismi, le protagoniste hanno raccontate se stesse, raccontando tutte le donne, sono state deboli e potenti, ripetitive e nuove, serie e divertenti, accoglienti e respingenti, il tutto con una dolcezza ed una profondità che vivifica l'essenza femminile.
Ma in fondo questa lontananza tra maschile e femminile, ancora così viva nella vita spicciola come nelle grandi imprese, può essere colmata, questo è uno dei messaggi che esce dalla rappresentazione, in realtà si nasce maschi e femmine insieme. Tutti gli esseri umani hanno questi due lati, che vanno curati, amati e accolti ed anche trasformati laddove se ne intuisce la necessità. Il tutto senza schemi precisi e sterotipati, ma piuttosto con il rispetto profondo dell'essenza della vita stessa che in se accoglie e non divide.
Molto toccanti alcune scene in cui la “donna” si spoglia dei suoi panni e rimane senza veli, a rappresentare se stessa, con un pudore privo di vergogna, e viene sollevata, abbracciata e sostenuta da altre donne, che come lei cercano e trovano l'essenza, il principio primo, da loro stesse rappresentato e perseguito, e ritrovato proprio nella vicinanza.
Lo spettacolo si conclude con una serie di gonne sollevate a mostrare la nudità, il sesso, mostrato nella sua realtà, senza la costruzione fasulla del tabù. Perchè la semplice realtà è che ogni essere umano nasce attraverso il sesso femminile, ed il “grande rispetto” dovrebbe partire da questo inciso per poi srotolarsi in tutto il resto delle vite.
Gli applausi finali, ripetuti per ben sei uscite delle protagoniste, fanno del lavoro della Serli e della sua compagnia di donne, un piccolo grande successo. Piccolo perchè il lavoro da fare in questo senso è purtroppo ancora lungo e grande perchè pochi saranno usciti dal Bobbio senza nuovi pensieri a cui pensare. Pensieri che devono spargersi e contaminare altre menti per poi radicarsi e crescere, finalmente nel rispetto profondo e reciproco. In fondo è questo lo scopo primo dell'arte, portare il proprio apporto al pensiero comune, al cambiamento. E la regista Marcela Serli ne ha fatto un mestiere in cui, ad opinione di chi scrive, riesce molto bene.
“A misura di famiglia” al Teatro Verdi di Pordenone
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- Pubblicato Martedì, 03 Dicembre 2013 15:16
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Primo appuntamento, domenica 8 dicembre, dalle 16 nel Teatro Verdi di Pordenone, con “A misura di famiglia”, il progetto che fra dicembre e marzo prevede quattro domeniche pomeriggio di divertimento, con uno spettacolo e un lungo “dopo-spettacolo” fatto di laboratori creativi e giochi, merenda sana e un giardino incantato per i più piccoli di divertimento.L’iniziativa, rivolta alle famiglie per questa prima domenica prevede alle 16 lo spettacolo della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani “Marco Polo e il viaggio delle meraviglie”, tratto da Il Milione di Marco Polo. Nell’occasione, il laboratorio che seguirà “Pronti, si parte!”, sarà dedicato ai piccoli viaggiatori curiosi alla scoperta del mondo e sarà curato da Eupolis osservare-sperimentare-conoscere.
Questa la formula del divertimento: alle 16 tutti in sala grande, al termine si va nei foyer per una merenda sana e golosa con le mele e le spremute di mela di Melaquick, azienda di Spilimbergo: il Teatro ha infatti voluto infatti inserire nel progetto anche la cultura del cibo genuino. Dopo la pausa merenda, per i bambini più grandi prenderanno il via i laboratori creativi, gestiti da professionisti del settore, mentre per i piccoli da 0 a 4 anni sarà allestito “Il giardino incantato”, uno spazio dove poter liberamente giocare, guardare e riposare.
Il biglietto costa 4 euro per bambini e ragazzi, 6 per gli adulti
Organizzata con il supporto dell’ Amico del Teatro, Friulovest. Informazioni:0434 247624 www.comunalegiuseppeverdi.it
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