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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La Civica Accademia Nico Pepe di Udine, in scena con una nuova commedia, festeggia 15 anni di Banca Etica

La Civica Accademia Nico Pepe di Udine, in scena con una nuova commedia, festeggia 15 anni di Banca

 

Conto alla rovescia per il nuovo spettacolo che coinvolge undici allievi attori del secondo anno della Civica Accademia Nico Pepe, in scena, venerdì 14 marzo, alle 20.30, al teatro S. Giorgio di Udine con: “Commedia di una banca. La bottega dei miracoli”, canovaccio originale di Commedia dell’Arte con la regia e la drammaturgia di Claudio de Maglio e Giuliano Bonanni. Uno spettacolo “ad hoc” per un’occasione speciale. L’Accademia teatrale cittadina, è stata infatti chiamata per festeggiare i 15 anni di Banca Popolare Etica. Tanti ne sono passati dall’8 marzo 1999, quando nel centro di Padova venne inaugurato il primo sportello dell’unico istituto di credito italiano interamente dedito alla finanza etica. La storia teatrale elaborata dalla Civica Nico Pepe, troverà dunque spunti che riconducano a questa speciale ricorrenza. La vicenda è infatti ambientata nel Ducato di Parma, tra XVI e XVII secolo, ed ha per protagonista un certo Pantalone losco e avido commerciante che ordisce una truffa arricchendosi alle spalle dei piccoli artigiani della zona (Brighella) convinti da lui a depositare i proventi del loro lavoro nella propria banca, la BdM "bottega dei miracoli", garantendo poi investimenti sul territorio a beneficio dell'agricoltura e promettendo lauti guadagni. E’ opportuno ricordare che, in questi 15 anni, Banca Etica si è trasformata da utopia in realtà. Oggi è un istituto solido e completo che con la sua rete di 17 filiali e 25 banchieri ambulanti e con i suoi servizi on line è presente in tutta Italia e sta per espandersi anche in Spagna. La crescita graduale di Banca Etica le ha permesso di essere riconosciuta anche all’estero, coniugare l’apertura verso le nuove sfide poste dalla società con l’aderenza ai principi etici che ne hanno ispirato la fondazione. La scelta di festeggiare una ricorrenza importante come questa, con uno spettacolo teatrale di giovani attori è ovviamente un segnale che va nella direzione di promuovere le nuove generazioni e di dare credito e forza alla formazione dei giovani. In questo modo, ed in particolare rivolgendoci alla Nico Pepe, sottolinea il coordinatore dei soci di Udine, David Antonutti “crediamo di aver colto la sollecitazione del presidente Ugo Biggeri a festeggiare la nostra attività contribuendo ad un dialogo che sia motore per lo sviluppo futuro, che per noi non può che passare attraverso la formazione”. La Nico Pepe, Ente dedito alla promozione culturale ed alla formazione, racconterà nello spettacolo una storia che attraverso le maschere della commedia dell’arte, si ispira ai valori ed ai concreti ambiti di intervento di Banca Etica. Non bisogna poi dimenticare tutte quelle organizzazioni ed associazioni che collaboreranno per la buona riuscita dell’evento quali CISL Udine, Centro di accoglienza E. Balducci, ARCI Udine, Neoateneo, Forum Beni Comuni Ecomomia Solidale FVG, CEVI, Bottega del Mondo di Udine, Coordinamento delle associazioni culturali e di volontariato sociale di Gemona del Friuli, CGIL Udine e Legambiente Circolo di Udine. Il Comune di Udine, socio di Banca Etica, che con il patrocinio concesso alla manifestazione completa il vitale e virtuoso sodalizio tra finanza etica, mondo della formazione ed amministrazione.

Al Teatro Stabile Fvg in scena "Una" di Luttman

Trieste - In replica fino al  9 marzo a Trieste alla Sala Bartoli del Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia, va in scena “UNA” di Enrico Luttman, per la regia di Marco Casazza e nell'interpretazione di Maria Grazia Plos.

Sola in scena Maria Grazia Plos riesce molto bene a regalare alla platea uno spaccato di vita dedicato ad una donna qualunque, la donna simile a molte altre, quella che non emerge: un po' perchè non è mai stata bella, un po' perchè non è mai stata apariscente, un po' perchè forse non vuole.

Con alle spalle una montagna di biancheria da lavare e stirare  questa donna parla da sola, e si racconta, fissando la platea, rielaborando la sua vita familiare, il suo rapporto con genitori e fratello ed il suo quotidiano con il marito e la figlia diciannovenne. Nelle sue parole l'amarezza spesso condita da ironia di una donna che non esce dallo schema precostituito dello stare al “suo posto” di moglie e madre. Una posizione scomoda e comoda allo stesso tempo, nella quale  riesce a confezionare pensieri fantasiosi in cui trova posto un ipotetico tradimento del marito (scaturito da segni di rossetto su una camicia che sta stirando), un suo ipotetico tradimento con “Esus” un aitante insegnante di merengue dal fisico scolpito ed il tentativo di trovare nuove amicizie con cui andare ad un cinema pomeridiano.

Tutte ipotesi, dunque, raccontate però con dovizia di particolari ed in cui a tratti la donna crede, fondendo fantasia e realtà e concedendosi un “cicchetto” di tanto in tanto.

Ipotesi che le forniscono quella vitalità che non riesce a trovare nel suo piccolo universo claustrofobico che però non manca di proteggerla dalla realtà.

Bravissima, Maria Grazia Plos a regalare un'intensità straordinaria ad un archetipo di donna che forse ai giorni nostri sembra non avere più molta sostanza, ma che in realtà nasconde serpeggianti verità quotidiane ancora oggi ben vive anche se poco “apariscenti” come lo è “UNA”.

Applausi calorosi e ripetuti a fine monologo (circa un'ora e venti) ai quali l'attrice risponde ironicamente: “anche se gli applausi non finiscono, Esus (l'aitante insegnate di merengue con cui la protagonista fantastica un incontro), non esce”.

Per la stagione “altri percorsi”  dello stabile regionale l'inizio delle repliche serali è alle ore 21, le pomeridiane partono invece dalle 17. 

“Il Corsaro”: la visione di Kader Belarbi al Verdi di Pordenone

“Il Corsaro”: la visione di Kader Belarbi al Verdi di Pordenone

Pordenone - Dopo la prima mondiale del 16 maggio 2013 per il “Ballet du Capitole de Toulouse”, arriva al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, domenica 2 marzo in Sala Grande, alle 20.45 “Il Corsaro”, di Kader Belarbi, celebre rivisitazione in due atti dell’originale creato da Joseph Mazielier nel 1856.

L’opera si ispira allo straordinario poema  Il Corsaro di Lord Byron che a partire dalla sua pubblicazione, nel 1814, ha contribuito ad alimentare per tutto il XIX secolo il gusto per l’esotismo, diventando fonte d’infinita ispirazione per numerosi artisti, da Victor Hugo a Giuseppe Verdi, tutti irretiti dal fascino di un Oriente ancora misterioso. Gli ingredienti di una trama avvincente, amori, complotti, ci sono tutti; il bazar, la caverna, il giardino incantato, la tempesta, sono solo alcune delle scene in cui la fantasia di registi e coreografi si è potuta sbizzarrire.

Belarbi rilegge il balletto riorganizzandone i diversi quadri attraverso una nuova concezione, unendo lo stile accademico a quello orientale, portando così la compagnia classica a tutte le espressioni che manifestano la varietà della coreografia contemporanea, che gioca sulla virtuosità dei 35 componenti del corpo di ballo, sulle variazioni dei solisti, sullo spirito del balletto romantico e l’esotismo del divertissement.

La partitura originale di Adolphe Adam, si arricchisce in questo nuovo adattamento con musiche di Jules Massenet, Anton Arenski, Edouard Lalo, Jean Sibelius, David Coleman. Scene e costumi offrono un mosaico dai colori di un Oriente immaginario e contribuiscono al piacere di assistere a un grand ballet memorabile.

Prima dello spettacolo consueto happy hour dalle 19.30 nel foyer (costa 9 euro, prenotazioni entro le 12 della giornata allo 0434 29009).

 

 

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