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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Mario Brunello ed altri 4 violoncellisti a Trieste Next per il primo "concerto a più luoghi"

Mario Brunello ed altri 4 violoncellisti a Trieste Next per il primo

Trieste - Il violoncellista Mario Brunello sarà protagonista il 29 settembre a Trieste Next, Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica, di un eccezionale concerto “a più luoghi” che vedrà il coinvolgimento di altri quattro musicisti che suoneranno in contemporanea da Venezia e Lubiana come se fossero nella stessa sala.

Tutto questo sarà reso possibile grazie a "Lola", il "Low Latency audio visual streaming system", un sistema streaming ad altissima qualità, sviluppato dal Conservatorio “G. Tartini” di Trieste in collaborazione con il Consortium Garr, che permette l’esecuzione di brani da parte di musicisti fisicamente distanti l’uno dall’altro fino a 3.000 km.

I bassissimi tempi di latenza raggiunti (l'intervallo di tempo tra l’emissione del suono e dell’immagine in un luogo e la loro ricezione nell’altro) permettono agli artisti di suonare in contemporanea come se fossero nella stessa sala e al pubblico di non percepire differenza con una esecuzione “tradizionale”, assicurando inoltre la copertura video in tempo reale.

L’appuntamento con “Lola: concerto a più luoghi” è per sabato 29 settembre alle 17.30 nell’Aula Magna del Conservatorio “G.Tartini” di Trieste nell’ambito di Trieste Next – Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica (Trieste, 28-30 Settembre 2012) e vedrà protagonisti con Mario Brunello altri quattro violoncellisti: Angelo Zanin, Ester Vianello, Valerio Cossu, che suoneranno da Venezia, e Ursula Ivanus Iwaki, che si esibirà da Lubiana.

"La peculiarità di questo sistema - spiega Massimo Parovel, direttore del Conservatorio di Trieste - sta nell’avere risolto un aspetto finora poco considerato all’interno delle reti civili, ossia come coordinare tra loro processi a distanza interdipendenti, anche molto complessi, in tempo reale. Noi lo stiamo testando con successo e soddisfazione in un campo, quello musicale, in cui i tempi di latenza devono essere estremamente brevi per rendere possibile ed artisticamente valida un’esecuzione in contemporanea e soddisfare l’esigenza di chi suona e di chi ascolta".

"Siamo convinti - ha detto Parovel - che questo strumento, oltre che nel nostro settore, possa essere utile anche in altri campi della scienza e della tecnologia, come ad esempio quelli della chirurgia a distanza o di particolari processi industriali. Questa convinzione deriva dal fatto che, nonostante il sistema sia ancora in fase di sviluppo, le problematiche della ricerca sono già state in gran parte risolte e ciò sta suscitando un profondo interesse anche al di fuori del contesto artistico-musicale".

Il programma completo di Trieste Next, con biografie e foto dei relatori, è disponibile sul sito www.triestenext.it. Aggiornamenti quotidiani sulla pagina Facebook di Trieste Next, LinkedIn e attraverso Twitter (#triestenext; #savethefood).
La partecipazione agli incontri è a ingresso libero, tranne ove diversamente specificato. I posti in sala sono limitati: per avere garanzia di accesso è sufficiente registrarsi su www.triestenext.it.

Ricordato a Roma il musicista jazz e attore triestino Lelio Luttazzi

Ricordato a Roma il musicista jazz e attore triestino Lelio Luttazzi

Roma - Si è svolta il 25 settembre la serata "Frammenti di memoria" nella sala consiliare della Provincia di Roma a palazzo Valentini, promossa dalla Fondazione a lui intitolata due anni fa, per ricordare il grande musicista e attore triestino Lelio Luttazzi.

La sala era piena e per parlare di Luttazzi c'erano, oltre alla moglie Rossana e all'invitato d'onore Gianni Letta, Piera De Tassis, Pippo Baudo, Renzo Arbore, Dario Salvatori. Le Teche Rai hanno creato un montaggio delle sue apparizioni tv e la pianista jazz Rita Marcotulli ha eseguito celebri motivi del popolare musicista, cominciando col "Can de Trieste".

"Sono grato alla Fondazione per aver riportato un pianoforte in questa sala che, nel Cinquecento, era la piu' importante sala romana per concerti di musica classica e da camera", ha detto in apertura il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, aggiungendo: "sono anche grato abbiano scelto di ricordare Luttazzi qui, presenza straordinaria nei miei ricordi in bianco e nero, protagonista di quella tv che volentieri farei vedere a mia figlia".

La Fondazione ha promosso, dalla sua nascita, la pubblicazione di un cofanetto di 2 cd con tutte le musiche per film di Luttazzi, ha istituto il premio che porta il suo nome per giovani pianisti jazz e ha favorito la pubblicazione da parte di Einaudi del suo romanzo inedito "L'erotismo di Oberdan Baciro", ha reso pubblico con proiezioni l'unico film di Luttazzi come regista, praticamente inedito e mai trasmesso dalla Rai, "L'illazione" del 1972, un po' "nouvelle vague" sulla notte di un giudice, lui che fu vittima di un tragico errore giudiziario.

Piera De Tassis ricordato come si ritenesse "un grande dilettante in tutto, sempre sminuendosi, andando a sottrarre rispetto al suo talento, con l'ironia del non prendersi mai sul serio" come musicista, come compositore, come presentatore, come attore di tanti film tra cui spicca "L'avventura" di Antonioni.

Pippo Baudo invece ne ha sottolineato l'allegria e il divertimento, "la grande felicità e facilità compositiva, per cui gli si chiedeva la sera una canzone per Mina e lui la portava il giorno dopo" oltre al suo amore-ammirazione per Errol Gardner.

Renzo Arbore, ragazzo a Foggia con un gruppo di amanti del jazz "con la puzza sotto il naso specie verso gli italiani, di cui salvavamo solo tre: Gorni Kramer, Armando Trovajoli e appunto Lelio Luttazzi che era quello che ci traduceva il jazz".

Per Gianni Letta la sua "leggerezza e ironia erano reali e apparenti assieme, capaci di farsi gravi e farci riflettere. Per questo è un bene risvegliare la memoria e riproporre la grande storia indimenticabile di Lelio Luttazzi, mai divo, sempre schivo".

Atteso appuntamento a Villa Manin con i Radiohead, la band di Oxford che ha rivoluzionato il rock

Atteso appuntamento a Villa Manin con i Radiohead, la band di Oxford che ha rivoluzionato il rock

Codroipo (Ud) - La tournée europea dei Radiohead, dopo lo slittamento di alcune date nello scorso di mese di luglio, è ripartita il 20 settembre dal Canton de Vaud in Svizzera ed è approdata in Italia.

Dopo il concerto del 22 settembre a Roma, del giorno successivo a Firenze e del 25 a Bologna, i Radiohead giungono infine, mercoledì 26 settembre, nello storico e affascinante complesso dogale di Villa Manin di Passariano, che recentemente ha ospitato anche l’unica data italiana dei Foo Fighters e negli ultimi anni è diventata un autentico punto di riferimento per gli appassionati di musica rock e hard rock.

I Radiohead saranno preceduti sul palco da un support act d’eccezione: Dan Snaith aka Caribou, uno dei personaggi indie più noti del momento, genio della fusione di elettronica e progressive. Per l’atteso concerto in programma di Villa Manin gli ultimi biglietti disponibili (ingresso unico 50 euro più diritti di prevendita) sono acquistabili nei punti vendita autorizzati Azalea Promotion.

In 8 album e quasi 20 anni di carriera i Radiohead hanno fuso il rock alternativo all’art rock, l’elettronica al punk, il pop alla psichedelia, diventando una delle band più influenti – per critici, musicisti e pubblico - degli ultimi decenni.

Grazie a ritmi elettronici, alla particolare voce di Thom Yorke e a testi visionari, la band di Oxford ha messo in musica il desiderio di fuga, la necessità di perdere sé stessi, l’alienazione e la spersonalizzazione causati dalla tecnologia e dalle convenzioni della società contemporanea.

Ma i Radiohead, pur rimanendo dei sognatori, non hanno mai perso di vista la realtà, producendo testi politici e schierandosi spesso apertamente e personalmente dalla parte di chi protesta.

Allergici alle regole del mercato e del marketing musicale, i Radiohead hanno fatto spesso scelte anticommerciali, imponendo brusche variazioni ad un sound già carico di dettagli sperimentali: questo non gli ha impedito però di vendere più di 25 milioni di dischi, e collezionare premi e riconoscimenti, tra cui 3Grammy Awards, 1 Ivor Novello, e 3 Q Awards.

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