Artisti si nasce o si diventa? Intervista a Teofil Milenkovich, 13 anni, professione: violinista
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- Pubblicato Giovedì, 21 Febbraio 2013 09:24
- Scritto da Roberto Calogiuri
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Trieste – 20 febbraio 2013. Ore 18.30. Salone del Palazzo Ferdinandeo. Non c’è più un posto libero e il pubblico è già in piedi a bordo campo, tutti venuti ad ammirare, ascoltare, fotografare il virtuoso del violino, il tredicenne bambino prodigio Teofil Milenkovich.
E invece, sorpresa! Di prodigioso c’è tutta la famiglia: papà Zoran, mamma Maria Carla e i fratelli: Timossena (anni 10), Atanassie (anni 9) e i gemelli Ratko Vladislav con Petar Ilic (anni 2). Ognuno con il proprio strumento ad arco. Ognuno con la gravità seriosa e compunta del musicista professionista tranne che, per lampanti motivi anagrafici, i due elementi più giovani del gruppo che si sono prodotti in passeggiatine, cadute, squittii e grattate sui loro violini frazionati da 1/32. (Assente giustificato Stefan, trentatreenne, ormai lanciato negli USA come assistente di Itzakh Perlman).
Accompagnatori al pianoforte, due giovani concertisti di valore: Paolo Zentilin e Luca Delle Donne.
Opportuna la presentazione del padrone di casa, il professore Vladimir Nanut, fondatore e Direttore Scientifico di MIB School of Management, che ha sottolineato l’importanza della musica e della cultura umanistica nella formazione del manager moderno. E il saluto del presidente dell’Associazione Mozart Italia, Dario Marin, che ha scherzato sul fatto - prodigioso anche questo in tempi di crisi - di produrre spettacoli di livello con ingresso gratuito.
Tutto compreso nello spirito dell’Associazione Mozart di Trieste che ha come obiettivo di proporre musica di qualità e interpreti virtuosi, meglio se giovani promesse, in una cornice non ingessata e solenne ma informale e cordiale. Bersaglio centrato!
Infatti, durante il concerto, a volte sembra di essere intrusi nel salotto di casa Milenkovich durante una prova o un concertino familiare.
A volte, invece, si assiste ad agilità di ottima levatura (come le variazioni di Paganini sul Tema “Dal tuo stellato soglio”) di Teofil, la cui mano sinistra è eccellente. Per di più si è fatto notare Atanassie con il suo violoncello dalla cavata già incisiva e corposa. Certamente sarà il prossimo Milenkovich a incantare gli uditori.
In sostanza, oltre al piacere di ascoltare musica bellissima e suonata con predisposizione geniale, di fronte a un insieme così festoso e al medesimo tempo portentoso, viene sempre da domandarsi quale sia il segreto del talento, come possa coesistere con la quotidianità. Insomma: di cosa sia fatto un bambino prodigio.
Per toglierci la curiosità, l’abbiamo chiesto direttamente a Teofil che, con molta simpatia e umorismo, ha risposto alle nostre domande.
Ciao Teofil. Fino a oggi, suonare il violino è stato più una fatica o un gioco?
Per me, suonare il violino non è né gioco né fatica. È semplicemente una scelta di vita e anche una professione, sì! Naturalmente, si deve sempre inseguire il progresso e il tempo a disposizione per studiare al meglio. Ma a un certo punto uno ci fa l'abitudine…
Quindi esercitarti ti porta via tanto tempo ogni giorno? E tante energie?
Per me studiare violino occupa del tempo nella mia giornata, come tutte le cose che faccio. Ma non mi lamento. Riesco a fare un po’ di tutto: a seguire la scuola, a giocare con i miei fratelli ma, di sicuro, studiare il violino non mi porta via tante energie quanto a concentrazione e dedizione. Non ne risento l'effetto durante la giornata.
Com'è la giornata tipica di Teofil da quando si sveglia fino a quando va a dormire?
La mia giornata tipica, si fa per dire, si basa su tre cose: studio, gioco e compiti. Alle 8.00 mi alzo, faccio colazione e inizio a studiare violino, circa una o due ore. Dopodiché o mi dedico a teoria musicale e agli esercizi o mi metto a giocare con uno tra i miei svaghi preferiti: i videogiochi. Naturalmente sperando che mia mamma non mi becchi. Alle 11.30 inizio a preparare le cose per la scuola: compiti, quaderni ecc. e dopo, alle 13.00, vado a Trento, a sei minuti da casa mia, dove sono a scuola fino alle 17.00. Alle 17.06 torno a casa e allora ho due opzioni: o gioco con mio fratello Atanassie o vado con gli amici a fare una patita di calcio. Il resto è prevedibile: alle 18.00 iniziamo una prova di famiglia, suoniamo il programma di qualche concerto che si deve preparare, oppure si provano nuovi brani ecc… Alle 20.00 mi preparo per la cena e, dopo aver mangiato, leggo qualcosa o gioco ancora un po' con miei fratelli. Alle 21.00 vado a dormire e a pensare a tutto quello che ho fatto durante la giornata e poi… Riposo in pace!
C'è qualcosa cui hai dovuto o devi rinunciare per la tua carriera di musicista? Oppure qualche sacrificio che hai dovuto affrontare?
Una cosa che ho dedotto io è che, se diventerò un bravo musicista, non dovrò mai comprarmi una casa. Perché, teoricamente parlando, un bravo musicista dovrebbe sempre essere da qualche altra parte eccetto che a casa sua. Quindi un sacrificio che più che altro dovrò affrontare sarà quello di non avere una casa. Ma parlando di sacrifici, in questo momento non ne ho avuti (e preferirei non averne).
Qual è il tuo rapporto con la scuola, con gli insegnanti e con i compagni?
Con la scuola ho un rapporto abbastanza positivo, sia con gli insegnanti che con i compagni a cui sono affezionato, spesso in alcuni casi e… a una in particolare…
Cosa dicono i tuoi amici e i compagni di scuola della tua attività?
I miei compagni di scuola e amici stanno sempre zitti su questo tema. A parte quando gli dico che per una settimana non ci sarò. Allora si preoccupano di sapere quando torno.
Qual'è stata la tua soddisfazione più grande?
Non saprei. Forse quel giorno quando mi sono accorto di aver fatto qualcosa che rende felice la gente... Era dopo il mio primo recital. Avevo cinque anni.
Quale musicista ti piace più di tutti e quale suoni più volentieri di tutti? Sapresti spiegare perché?
Il mio musicista preferito è violinista David Oistrakh, l’artista più completo, mentre come compositori mi piacciono molto Paganini e Bach. Paganini è come il tetto della casa di un violinista, e Bach come le fondamenta. Tutti gli altri sono in mezzo tra loro due.
Quando non studi, cosa ti piace fare di più? Leggi, guardi qualche film, fai qualche gioco…
Qualche volta faccio i compiti, gioco con i miei fratelli, oppure faccio una partita a calcio. Il mio genere di lettura preferito si concentra su quello fantasy, e anche sul giallo. In particolare mi ha colpito “Il Piccolo principe” un libro fantastico e originale... Il film che mi è piaciuto di più è forse Avatar, il passatempo che mi piace di più è una bella partita di calcio con gli amici o una partita di videogiochi con i miei fratelli. I programmi tv non li seguo. Io non gradisco tanto la tv. Guardo con mio fratello qualche episodio di Top Gear (show della BBC che tratta i veicoli in modo umoristico, ndr) e nient’altro. Oppure qualche film o soap interessante (che spesso guardo con mia mamma).
Le foto sono di Monica Visintin.
[Roberto Calogiuri]
Al via il Festival Pianistico Internazionale edizione 2013
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- Pubblicato Mercoledì, 20 Febbraio 2013 15:55
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Trieste - Riapre i battenti, con enormi sforzi in un anno di tagli, crisi economica e quant'altro di negativo ci possa essere in questo periodo da dimenticare per la cultura italiana, la sesta edizione del Festival Pianistico Internazionale 2013.
Quest'anno ci sarà un ventaglio di cinque proposte molto diverse tra loro. Si parte sabato 2 marzo alle ore 21 al Teatro Miela, con il giovane e dotato pianista Lukas Vondracek, a cui è affidata l'apertura del festival, coronato vincitore assoluto dell'importante concorso pianistico internazionale della Repubblica di San Marino, che interpreterà musiche di Scriabin e Rachmaninov. Sabato 9 marzo sarà la volta della pianista Valeria Vetruccio, già ospite nella prima edizione del festival, che proporrà un repertorio particolare dedicando la prima parte del concerto a Gershwin nella rivisitazione di Eral Wild e nella seconda parte una scelta di note canzoni italiane arrangiate dalla stessa Vetruccio.
Il festival proseguirà con altri due appuntamenti il primo , sabato 16 marzo sempre alle ore 21, dedicato alla musica di Frederik Chopin e altri compositori romantici, interpretati dalla pianista giapponese Chisato Kusunoki ed il secondo. Sabato 23 marzo stessa ora, con l'italianissima Irene Veneziano portabandiera d'eccezione del pianismo italiano in moltissime competizioni pianistiche internazionali. Per finire l'ultimo appuntamento, sabato 30 marzo alle 21 sempre al Teatro Miela, dedicato al pianoforte nel jazz, con il Juri Dal Dan Trio, formazione con molti riconoscimenti della critica specializzata, che presenteranno brani tratti dai loro ultimi successi discografici.
Anche quest'anno il Festival Pianistico Internazionale si avvale di collaborazioni ormai collaudate: Bonawentura che ospita al Teatro Miela la manifestazione, con il Concorso Pianistico Internazionale Repubblica di San Marino e il portale web musicale Circuito Musica. Patrocinio del Comune di Trieste.
Per info: Teatro Miela / Bonawentura Trieste, Piazza Duca degli Abruzzi 3. E mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 040 365119 Notizie al sito: www.miela.it Ingresso alle singole serate € 7,00 Prevendite: www.vivaticket.it
Nella foto Lukas Vondracek.
Teofil Milenkovic, tredicenne violinista di talento, suonerà a Trieste assieme alla sua famiglia
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- Pubblicato Domenica, 17 Febbraio 2013 20:59
- Scritto da Roberto Calogiuri
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Trieste – Provate a chiedere a papà Milenkovic se suo figlio sia oppure no un bambino prodigio. Risponderà che i bambini prodigio non esistono, che questa è un’etichetta generica e superficiale, che esistono soltanto bambini che fanno certe cose meglio di altri, semplicemente perché si trovano in circostanze migliori di altri. E che bimbo prodigio non si nasce ma si diventa per una serie di congiunture personali e ambientali.
E questo è il parere di un esperto: il maestro Zoran Milenkovic, infatti, è pedagogo, musicista, compositore di fama internazionale e padre di quattro figli. Tuttavia il risultato non cambia e suo figlio Teofil è e rimane un portento che potrà essere apprezzato e valutato direttamente, dal vivo, da chi vorrà assistere al suo prossimo imminente concerto.
Teofil Milenkovic, tredici anni, nato a Frosinone, vincitore del suo primo concorso a quattro anni, figlio di un violinista (il papà Zoran che è serbo) e di una pianista (l’italiana Lidia Caenazzo) e fratello di un violinista famoso (Stefan si è affermato negli USA), suonerà a Trieste accompagnato dal padre, dai fratelli più piccoli, Timossena e Atanassije, dai pianisti Paolo Zentilin e Luca Delle Donne e da altri tre artisti, Petar Ilic, Ratko Vladislav e Maria Carla.
Teofil abita il palcoscenico con la naturalezza del divo affermato. E, in effetti, oltre al curriculum eccezionale (trenta primi premi) e una carriera intensa (seicento tra concerti ed esibizioni pubbliche), vanta una serie invidiabile di presenze televisive: coccolato e vezzeggiato da Magalli, Barbareschi, Frizzi, Baudo e Carrà, sembra quasi che il suo talento musicale e la sua tecnica corrano il rischio di passare in secondo piano rispetto la sua naturale simpatia e comunicativa.
Ma è sufficiente che appoggi l’archetto sul violino per dare il giusto risalto alle sue doti. Cosa che avverrà entro la cornice elegante del palazzo del Ferdinandeo a Trieste, messo a disposizione dalla MIB, la prestigiosa School of Management. L’evento è organizzato da un sodalizio recente ma già molto attivo a Trieste: l’AMI, l’associazione Mozart Italia - guidata dal presidente Dario Marin - che si propone di divulgare l’opera del grande musicista salisburghese attraverso borse di studio, premi e incontri di natura musicale e culturale.
L’appuntamento è per mercoledì 20 febbraio 2013 alle ore 18.30.
La serata si preannuncia di grande interesse anche per la musica in programma. Saranno eseguite musiche, tra gli altri, di Verdi, Rachmaninov, Vivaldi, Paganini, Mozart e dello stesso M° Zoran Milenkovic.
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