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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Artisti si nasce o si diventa? Intervista a Teofil Milenkovich, 13 anni, professione: violinista

Artisti si nasce o si diventa? Intervista a Teofil Milenkovich, 13 anni, professione: violinista

Trieste – 20 febbraio 2013. Ore 18.30. Salone del Palazzo Ferdinandeo. Non c’è più un posto libero e il pubblico è già in piedi a bordo campo, tutti venuti ad ammirare, ascoltare, fotografare il virtuoso del violino, il tredicenne bambino prodigio Teofil Milenkovich.

E invece, sorpresa! Di prodigioso c’è tutta la famiglia: papà Zoran, mamma Maria Carla e i fratelli: Timossena (anni 10), Atanassie (anni 9) e i gemelli Ratko Vladislav con Petar Ilic (anni 2). Ognuno con il proprio strumento ad arco. Ognuno con la gravità seriosa e compunta del musicista professionista tranne che, per lampanti motivi anagrafici, i due elementi più giovani del gruppo che si sono prodotti in passeggiatine, cadute, squittii e grattate sui loro violini frazionati da 1/32. (Assente giustificato Stefan, trentatreenne, ormai lanciato negli USA come assistente di Itzakh Perlman).

Accompagnatori al pianoforte, due giovani concertisti di valore: Paolo Zentilin e Luca Delle Donne.
Opportuna la presentazione del padrone di casa, il professore Vladimir Nanut, fondatore e Direttore Scientifico di MIB School of Management, che ha sottolineato l’importanza della musica e della cultura umanistica nella formazione del manager moderno. E il saluto del presidente dell’Associazione Mozart Italia, Dario Marin, che ha scherzato sul fatto - prodigioso anche questo in tempi di crisi - di produrre spettacoli di livello con ingresso gratuito.

Tutto compreso nello spirito dell’Associazione Mozart di Trieste che ha come obiettivo di proporre musica di qualità e interpreti virtuosi, meglio se giovani promesse, in una cornice non ingessata e solenne ma informale e cordiale. Bersaglio centrato!
Infatti, durante il concerto, a volte sembra di essere intrusi nel salotto di casa Milenkovich durante una prova o un concertino familiare.

A volte, invece, si assiste ad agilità di ottima levatura (come le variazioni di Paganini sul Tema “Dal tuo stellato soglio”) di Teofil, la cui mano sinistra è eccellente. Per di più si è fatto notare Atanassie con il suo violoncello dalla cavata già incisiva e corposa. Certamente sarà il prossimo Milenkovich a incantare gli uditori.

In sostanza, oltre al piacere di ascoltare musica bellissima e suonata con predisposizione geniale, di fronte a un insieme così festoso e al medesimo tempo portentoso, viene sempre da domandarsi quale sia il segreto del talento, come possa coesistere con la quotidianità. Insomma: di cosa sia fatto un bambino prodigio.
Per toglierci la curiosità, l’abbiamo chiesto direttamente a Teofil che, con molta simpatia e umorismo, ha risposto alle nostre domande.Teofil Milenkovich

Ciao Teofil. Fino a oggi, suonare il violino è stato più una fatica o un gioco?
Per me, suonare il violino non è né gioco né fatica. È semplicemente una scelta di vita e anche una professione, sì! Naturalmente, si deve sempre inseguire il progresso e il tempo a disposizione per studiare al meglio. Ma a un certo punto uno ci fa l'abitudine…

Quindi esercitarti ti porta via tanto tempo ogni giorno? E tante energie?
Per me studiare violino occupa del tempo nella mia giornata, come tutte le cose che faccio. Ma non mi lamento. Riesco a fare un po’ di tutto: a seguire la scuola, a giocare con i miei fratelli ma, di sicuro, studiare il violino non mi porta via tante energie quanto a concentrazione e dedizione. Non ne risento l'effetto durante la giornata.

Com'è la giornata tipica di Teofil da quando si sveglia fino a quando va a dormire?
La mia giornata tipica, si fa per dire, si basa su tre cose: studio, gioco e compiti. Alle 8.00 mi alzo, faccio colazione e inizio a studiare violino, circa una o due ore. Dopodiché o mi dedico a teoria musicale e agli esercizi o mi metto a giocare con uno tra i miei svaghi preferiti: i videogiochi. Naturalmente sperando che mia mamma non mi becchi. Alle 11.30 inizio a preparare le cose per la scuola: compiti, quaderni ecc. e dopo, alle 13.00, vado a Trento, a sei minuti da casa mia, dove sono a scuola fino alle 17.00. Alle 17.06 torno a casa e allora ho due opzioni: o gioco con mio fratello Atanassie o vado con gli amici a fare una patita di calcio. Il resto è prevedibile: alle 18.00 iniziamo una prova di famiglia, suoniamo il programma di qualche concerto che si deve preparare, oppure si provano nuovi brani ecc… Alle  20.00 mi preparo per la cena e, dopo aver mangiato, leggo qualcosa o gioco ancora un po' con miei fratelli. Alle 21.00 vado a dormire e a pensare a tutto quello che ho fatto durante la giornata e poi… Riposo in pace!

C'è qualcosa cui hai dovuto o devi rinunciare per la tua carriera di musicista? Oppure qualche sacrificio che hai dovuto affrontare?
Una cosa che ho dedotto io è che, se diventerò un bravo musicista, non dovrò mai comprarmi una casa. Perché, teoricamente parlando, un bravo musicista dovrebbe sempre essere da qualche altra parte eccetto che a casa sua. Quindi un sacrificio che più che altro dovrò affrontare sarà quello di non avere una casa. Ma parlando di sacrifici, in questo momento non ne ho avuti (e preferirei non averne).

Qual è il tuo rapporto con la scuola, con gli insegnanti e con i compagni?
Con la scuola ho un rapporto abbastanza positivo, sia con gli insegnanti che con i compagni a cui sono affezionato, spesso in alcuni casi e… a una in particolare…

Cosa dicono i tuoi amici e i compagni di scuola della tua attività?
I miei compagni di scuola e amici stanno sempre zitti su questo tema. A parte quando gli dico che per una settimana non ci sarò. Allora si preoccupano di sapere quando torno.

Qual'è stata la tua soddisfazione più grande?
Non saprei. Forse quel giorno quando mi sono accorto di aver fatto qualcosa che rende felice la gente... Era dopo il mio primo recital. Avevo cinque anni.

Quale musicista ti piace più di tutti e quale suoni più volentieri di tutti? Sapresti spiegare perché?
Il mio musicista preferito è violinista David Oistrakh, l’artista più completo, mentre come compositori mi piacciono molto Paganini e Bach. Paganini è come il tetto della casa di un violinista, e Bach come le fondamenta. Tutti gli altri sono in mezzo tra loro due.

Quando non studi, cosa ti piace fare di più? Leggi, guardi qualche film, fai qualche gioco…
Qualche volta faccio i compiti, gioco con i miei fratelli, oppure faccio una partita a calcio. Il mio genere di lettura preferito si concentra su quello fantasy, e anche sul giallo. In particolare mi ha colpito “Il Piccolo principe” un libro fantastico e originale... Il film che mi è piaciuto di più è forse Avatar, il passatempo che mi piace di più è una bella partita di calcio con gli amici o una partita di videogiochi con i miei fratelli. I programmi tv non li seguo. Io non gradisco tanto la tv. Guardo con mio fratello qualche episodio di Top Gear (show della BBC che tratta i veicoli in modo umoristico, ndr) e nient’altro. Oppure qualche film o soap interessante (che spesso guardo con mia mamma).


Teofil Milenkovich

Le foto sono di Monica Visintin.

[Roberto Calogiuri]
 

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