Simonit&Sirch Preparatori d'Uva chiamati a Château Latour e Moët&Chandon
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- Pubblicato Giovedì, 15 Ottobre 2015 17:24
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Dopo Château d'Yquem, altre prestigiose Maisons francesi richiedono la consulenza del gruppo guidato da Marco Simonit
Simonit&Sirch Preparatori d'Uva a Château Latour e da Moët&Chandon. Dopo Château d'Yquem (il bianco più prezioso al mondo, leggendario Sauternes, unico vino in assoluto ad avere la qualifica di Premier Cru Supérieur), Marco Simonit e il suo gruppo di specialisti sono stati chiamati per salvaguardare la salute dei vigneti di altre due mitiche Maisons francesi: Château Latour, Premier Gran Cru Classé, uno dei più prestigiosi e preziosi vini al mondo (una bottiglia da 6 litri del 1961 è stata battuta all'asta da Christie's per 135.000 £) e Moët&Chandon, la casa di Champagne più glamour e conosciuta al mondo.
Château Latour è per i Bordeaux quello che Chateau d'Yquem è per i Sauternes: la perfezione, il modello verso cui tendere. Si trova in una delle più gloriose denominazioni della zona del Médoc, ovvero il Pauillac AOC: la sua storia ha origine verso il 1670 circa, anche se la coltivazione della vite attorno alla torre di vedetta da cui prende il nome, costruita dagli inglesi nel XIV secolo, risale probabilmente ancor più indietro nel tempo. La fama dello Chateau Latour crebbe esponenzialmente nel 1700 con le esportazioni in Inghilterra e il successo presso la corte reale. Attualmente è di proprietà del finanziere Francois Pinault. Moët & Chandon, da parte sua, ha una lunga tradizione fatta di conquiste, primati e innovazioni pionieristiche e leggendarie, che l’hanno resa sinonimo del più amato Champagne al mondo. Fondata nel 1743, la maison di Epernay possiede oggi oltre circa 1200 ettari di vigneti e produce annualmente oltre 32 milioni di bottiglie di Champagne. Fa parte del Gruppo LVMH, leader mondiale nel Lusso.
Queste cantine da mito - come pure gli altri Châteaux e i colossi francesi del vino di qualità quali Roederer di cui sono consulenti da tempo i Preparatori d’Uva - hanno l'esigenza di salvaguardare il loro patrimonio più prezioso, ovvero i vigneti minacciati da deperimento e mortalità precoce dovuti alle malattie del legno.
“Nella zona di Bordeaux – racconta Marco Simonit- il deperimento dei vigneti è un problema endemico, gravissimo, che falcidia oltre il 10% delle piante di Cabernet Sauvignon all’anno. Non avendo cure efficaci contro le malattie del legno (mal d’esca ed altre), Château Latour ha deciso di puntare deciso sulla prevenzione e ci ha chiamati come consulenti, dal momento che il Metodo Simonit&Sirch (che abbiamo messo a punto in anni di lavoro e sperimentazione) è volto rendere le viti meno vulnerabili, con una struttura legnosa più integra ed efficiente, grazie a una potatura mirata che riduce l’impatto devastante che hanno i tagli sul sistema linfatico delle piante. Abbiamo studiato il loro tradizionale modo di allevamento del Cabernet Sauvignon (Guyot del Médoc), abbiamo cercato di capirne i punti deboli e quindi abbiamo individuato tecniche di potatura meno invasive che lo stanno evolvendo, pur nel rispetto della tradizione. Il tutto, ovviamente, viene condiviso con la direzione e i tecnici dell’azienda. Lavoriamo soprattutto sui vigneti giovani e su quelli adulti non compromessi e formiamo le squadre dei potatori. La prospettiva è che in 5 anni si codifichi un sistema di potatura innovativo, che stiamo studiando specificatamente per Château Latour. Valuteremo via via con loro le eventuali modifiche da effettuare, sempre nel rispetto della tradizione.”
La medesima filosofia viene applicata dai Preparatori d’Uva anche nei vigneti di Moët&Chandon, dove stanno studiando delle tecniche di potatura che evolvano quelle tradizionali dello Champagne (il Sistema Chablis per il Chardonnay e il Cordone speronato dello Champagne per il Pinot Nero) con l’obiettivo di allungare la vita dei vigneti, che – con il 4/5 per cento di mortalità- sono meno vulnerabili di quelli di Bordeaux. “Avere delle piante più longeve possibile è infatti un’esigenza prioritaria per le grandi Maisons, dato che garantisce la continuità qualitativa e la riconoscibilità dei loro vini- spiega Marco Simonit - Abbiamo iniziato a lavorare da Moët & Chandon nel 2013 in tre aree: Valle della Marna, Montagna di Reims, Côte de Blanc.”
• Altre prestigiose consulenze in Francia e in Italia
In Francia altre 7 importanti e conosciute Maisons si sono affidate quest’anno ai Preparatori d’Uva per la formazione e il tutoraggio dei propri potatori: il Premier Grand Cru Classé Château Ausone, i Grand Cru Classé Château Pape Clement, Château Carbonnieux, Château Yon-Figeac, Château de Fieuzal, il Second Grand Cru Classé Château Rauzan-Gassies, il Quatrieme Grand Cru Classé Château Marquis de Terme. Si vanno ad aggiungere alle 17 che il gruppo già segue fra Bordeaux, Champagne e Provenza.
In Italia e all’estero, sono oltre 130 le aziende che hanno come consulente questo dinamico gruppo, unico nel suo genere a livello internazionale, accreditato con università e istituti di ricerca italiani e stranieri. Fra le new entry italiane, cantine prestigiose quali Allegrini, Anselmi, Nino Franco e i gruppi Zonin (compresa l’azienda in Virginia) e Colle Massari.
Informazioni - Preparatori d’Uva
www.preparatoriuva.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. +39 0432.752417
In Friuli Venezia Giulia le università con più iscritti sono online: record di lauree brevi a distanza
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- Pubblicato Lunedì, 21 Settembre 2015 16:23
- Scritto da Redazionali
FVG - L’università italiana si rifà il trucco. L'evoluzione e la grande diffusione di internet e dei dispositivi elettronici ha fatto si che anche il mondo accademico sia riuscito a trarne giovamento.
Come? Semplice, attraverso le facoltà telematiche che hanno rivoluzionato il modo di concepire il sistema universitario, una realtà piuttuosto statica e cristallizzata a livello istituzionale.
Uno degli esempi più eclatanti del cambiamento in corso d'opera riguarda il Friuli Venezia Giulia: nella regione del Nord Italia infatti il numero di iscritti agli atenei online ha superato quello di immatricolazioni presso le facoltà tradizionali. Un sorpasso storico, che testimonia la bontà dell'insegnamento a distanza e la sua grande convenienza sotto tanti punti di vista.
Sul territorio nazionale esistono diverse possibilità di conseguire una laurea triennale, una specialistica o un master aiutandosi solamente con l'utilizzo di un personal computer o un tablet dal quale seguire le lezioni in streaming.
Basti pensare alle lauree brevi di Unicusano, l'università digitale che negli ultimi anni ha riscosso maggior successo grazie anche alla vasta offerta didattica messa a disposizione degli studenti.
I motivi per scegliere di frequentare un corso online sono molteplici, anche se possono essere ricondotti ad un risparmio di tempo e denaro notevole oltre ad una gran quantità di servizi offerti. Sono migliaia le persone che hanno ripreso a studiare dopo aver abbandonato il percorso universitario per impegni familiari o lavorativi, alle quali si sommano altrettanti giovani che hanno preferito sposare il futuro affidandosi alle nuove tecnologie.
Studenti che magari non avrebbero avuto l'opportunità di scegliere la facoltà preferita perché impossibilitati a sostenere le spese logistiche o di alloggio in una città diversa da quella di residenza. Un fenomeno che in una regione come il Friuli Venezia Giulia, dalla quali tanti giovani scelgono di allontanarsi compiendo sacrifici enormi per andare a studiare nelle grandi città presso le università più prestigiose, è più accentuato che in altri contesti.
Ma non solo, perché vi sono semplicemente tantissimi ragazzi che non vogliono rinunciare alla libertà negli anni migliori della giovinezza ma che hanno comunque intenzione di costruirsi un futuro su basi solide. Insomma, tanti volti, tante storie diverse accomunate dall'ambizione di raggiungere un obiettivo comune: la laurea.
In ultima analisi non bisogna dimenticare che studiare online è una scelta assolutamente 'green', dato che il materiale didattico viene interamente fornito in formato digitale, risparmiando tonnellate di carta ogni anno. Un modo nuovo, affascinante ed eco-sostenibile di conseguire il proprio titolo di studio e crearsi un'avvenire.
8-9 agosto in Carnia a Paluzza per il Palio das cjarogiules
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- Pubblicato Martedì, 04 Agosto 2015 13:09
- Scritto da studio agora
I borghi di Paluzza in gara per conquistare il palio con le slitte usate un tempo per il trasporto della legna
Week end di festa a Paluzza, l’8 e 9 agosto, per un singolare palio, che si rifà ad antichi mestieri contadini della Carnia: torna per la 31° volta il Palio das cjarogiules, un susseguirsi di giochi e sfilate, che coinvolgono le contrade del paese e culminano la domenica con la combattutissima gara fra gli 11 borghi del paese, che si contendono il palio gareggiando con le slitte dotate di ruote (“lougies”), impiegate un tempo nel trasporto del legname e dei prodotti della terra.
L’invito è ad andare a scoprire Paluzza, uno dei più bei paesi della Carnia e della montagna friulana, conoscerne le tradizioni, scrigni di segreti che svelano l’animo di queste genti riservate eppure tanto calorose, assaporarne i piatti tipici, gustosi sapori del passato che il presente conserva intatti. L’occasione può essere la giornata del Palio, festosa e affollata, oppure quella della vigilia con un’atmosfera trepidante d’attesa e di maggior intimità.
Sabato, la festa inizierà alle ore 18.30 con “Golosets: amòr di contrade”, degustazione degli squisiti piatti carnici, diversi da contrada a contrada, e si protrarrà per tutta la notte, con musica ed intrattenimento con il DJ, giocolieri e saltimbanchi, l’elezione di “Miss Palio e il so biel” e il tradizionale Lancio das cidulines, antico rito d’origine celtica, in cui li lancio di dischetti di legno infuocati nella notte viene accompagnato da dalle ironiche strofe dedicate alle vicende del paese ed ai suoi personaggi. Per i più piccoli un tuffo nel passato nel lontano 1800, con un giro in carrozza per le vie del paese. Gran finale con spettacolari fuochi d’artificio.
Domenica sarà allestito il Mercato del “fatto a mano” bancarelle con mercatino degli hobbisti, artigiani e specialità culinarie della Carnia, per i bambini saranno organizzati laboratori creativi, si degusteranno piatti tipici nelle varie contrade. Il pomeriggio sarà animato dagli Sbandieratori di Palmanova-Gds e dalle esibizione di paramotori, parapendii e deltaplani del Gruppo Volo Libero Carnia. Alle 17.00 si entrerà nel vivo della competizioni, che avranno come preludio la Sfilata delle contrade partecipanti, che confluiranno in Piazza Grande: il primo Palio sarà quello dei bambini e, via via, seguiranno i Palio dal Seon, Palio da Cjame, Palio dal Fen cu la Cjarogiule, Palio das cjarogiules. Il programma dettagliato su www.paliodipaluzza.it.
Pacchetto weekend (2 giorni, 1 notte) con pernottamento, cena itinerante ai chioschi di “Golosets: amòr di contrade”, pranzo della domenica in locale tipico, entrata ad un museo della rete di Carniamusei, visita ad un'azienda agroalimentare della Carnia con degustazione di prodotti. Prezzo a partire da 75,00 € a persona in camera doppia.
Per informazioni: Carnia Welcome
Tel. 0433 466220 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.carnia.it
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