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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Emilio Rigatti presenta Confini blu

Emilio Rigatti presenterà il suo nuovo libro Confini blu,storie di viaggi e di lentezza in bici, a piedi e in kayak tra i confini del Nordest, venerdì 27 aprile alla Libreria Feltrinelli di Udine alle ore 18.00. Dialogherà con l’autore Gabriella Cecotti, promotrice culturale

Emilio Rigattiha esplorato la lentezza attraverso due nuovi modi: il kayak e il cammino a piedi. Queste due nuove arti di vivere lento gli hanno fatto vedere il nostro territorio con occhi nuovi. In Confini bluci porta con sé lungo i confini del Nordest, ad accarezzare montagne, calpestare sentieri e cavalcare onde.

Queste sono storie di lentezze ed esplorazioni sul filo dei confini: le unisce il colore blu del cielo e dell’acqua, il ritmo lento del passo, del pedale o della pagaia e lo spirito della soglia che hanno nel sangue i nordestini. Dal Friuli alla Slovenia, dalla Venezia-Giulia alla Dalmazia, Emilio Rigatti monta in sella, dà colpi di pagaia e cammina. Il suo è un viaggiare consapevolmente nel mondo ma a bordo di se stesso, macchina a ossigeno e a energia umana.

Pedalando ci racconta il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. A bordo del suo kayak fila sul ricamo delle onde e colma la distanza da Trieste a Zara. Ascoltando il battito dei suoi piedi insegue il corso dell’Isonzo dalla sorgente al mare. Sul filo del respiro, calpesta il suolo con l’andatura del maratoneta, ruminando pensieri e ricordi, campi e balconi. Va a basso ritmo, lo sguardo acuto, la sensibilità slowche si accende di curiosità e fiuta il vento dei ricordi e delle storie. Le sue erranze raccontano incontri e scontri nel corso di un andamento lento che regala momenti di avventura pura, lontana dai fasti televisivi e dalle dinamiche del mondo globalizzato.

s.d.








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Com’è bella Trieste. Guida alle diverse anime della città

Fresca di stampa la guida Com’è bella Trieste, scritta a quattro mani da Erika Bezin e Poljanka Dolhar,  composta da 191 pagine è un percorso che “mira ad offrire una visone approfondita di una specifica realtà come ricorda l’introduzione”. Per addentrarci nella guida con l’occhio che si deve abbiamo chiesto ad una delle autrici la giornalista  Dolhar di farci strada con qualche domanda.

 

"Com'è bella Trieste" è una giuda per viaggiare alla scoperta della città ma anche…?

Questa guida nasce soprattutto come atto d'amore verso la città in cui sono nata e tuttora vivo. Perché mi piacciono i suoi palazzi, la vista che si gode dal Molo Audace quando il golfo grazie alle vette alpine innevate sembra un lago di montagna. Perché mi piace il busto del poeta sloveno Srečko Kosovel nel Giardino Pubblico, perché bere un caffè in Piazza Grande, come i triestini chiamano Piazza Unità, non ha prezzo...

Ma nasce soprattutto dall'idea, condivisa con la coautrice Erika Bezin, che le bellezze, la storia, o meglio le storie di questa città non sono sufficientemente conosciute e apprezzate.

L'anima della città si rivela solo a chi si avvicina senza pregiudizi. Ci spieghi 

Siamo convinte che la vera anima della città è un miscuglio di tradizioni, colori, storie diverse. Purtroppo le guide finora in circolazione raccontavano solo una parte di Trieste, la città di Svevo e dei caffè viennesi per intenderci, come se la componente slovena della città non esistesse. Ignoranza? Negligenza? Pregiudizi? Non lo so, forse un mix di tutto questo. Da qui l'idea di raccontare la città da un altro punto di vista, presentare le sue diverse anime, in primis quella slovena, ma anche quella serba, croata, ebraica. 

Rispetto ad altre guide quale pensi possa esserci come valore aggiunto in questa che altre non avevano?

Il valore aggiunto di questa guida è l'itinerario sloveno, sono le storie delle diverse comunità che vivono a Trieste, una selezione di autori triestini sloveni tradotti in italiano, ma anche le informazioni pratiche, teatri, festival, ristoranti, e un accurato sguardo alla gastronomia locale. Chi vorrà, potrà persino cimentarsi nella preparazione di un dolce tipico come la putizza ... o in sloveno potica. Perché la storia di un territorio si può imparare anche a tavola.

Tanto cuore in questa guida, ma anche tanto lavoro che avete eseguito a quattro mani…

Il lavoro, in effetti, è stato davvero lungo, la stesura è durata quasi due anni. Certo nel libro non siamo riuscite a inserire tutto quello che avremmo voluto …e ogni tanto dovevamo ricordarci a vicenda che il nostro intento era confezionare una guida agile e pratiche, non un’enciclopedia su Trieste.

Ci vuoi raccontare qualche particolarità emersa o scoperta mentre confezionavate “Com’è bella Trieste”.

Mentre raccoglievamo le informazioni per il libro continuavo a scoprire tantissime cose che non conoscevo. Scrivere questo libro mi ha offerto l’opportunità di conoscere meglio la mia città. Anch’io non ero infatti abituata a guardare a Trieste con gli occhi di una turista: da decenni per esempio passavo davanti ai palazzi decorati con i panduri senza pormi la domanda chi fossero quelle facce di pietra. Ora so che simboleggiano i guerrieri che combattevano contro i turchi e che avevano il compito di difendere anche le case dei signori triestini. Questo è solo un esempio, ma ce ne sarebbero a decine: la ricchezza di Trieste è purtroppo spesso sconosciuta anche ai triestini.

Serenella Dorigo

 








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Alessandro Marzo Magno con l'alba dei libri

Alessandro Marzo Magno

Abbiamo scambiato qualche battuta con Alessandro Marzo Magno, scrittore e giornalista, per farci guidare alla scoperta della sua ultima fatica letteraria, un saggio L'alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo che narra della nascita dell'editoria, la prima straordinaria avventura imprenditoriale e culturale della prima industria moderna.

Un libro che ci illumina sia per i contenuti sia per le curiosità storiche che a volte presuntuosamente diamo per scontate.

Da cosa è nato questo libro, da un tuo desiderio, da una tua idea...?

E’ nato da una chiacchierata attorno al fatto che a Venezia, nel cinquecento, sono stati stampati

Il primo Talmud ed il primo Corano in arabo della storia. In tempi di conflitti di civiltà, di guerre di religione è affascinante pensare che ci fosse un luogo dove la diversità conviveva a tali livelli.

Venezia era la New York del cinquecento, anche nelle dimensioni, perché era una megalopoli, una delle sole tre città europee, con Napoli e Parigi, a superare i 150 mila abitanti.

Quale passo leggeresti/sveleresti per stuzzicare un potenziale lettore?

Quello del ritrovamento del Corano scomparso. Una storia affascinante e bellissima che nell'editoria vale il ritrovamento della tomba di Tut Ankamen nell'egittologia. Pensate un po': il primo Corano della storia è stato stampato in Italia, è stato ritrovato in Italia ed è conservato in Italia, per di più in una biblioteca francescana. Ce ne sarebbe abbastanza per far di tutto questo una gloria nazionale, un motivo di vanto nei confronti del resto del mondo. E invece è una storia che nessuno conosce, la capacità di noi italiani di gettare perle ai porci è ineguagliabile.


A chi lo suggerisci, a chi lo sconsigli?

A tutti quelli che amano i libri e che vogliono conoscere meglio quell'insieme di carta, inchiostro e colla che tengono in mano. A tutti quelli che guardano con curiosità, e spesso con timore, al fenomeno e-book. Quando Aldo Manuzio, nel 1501 a Venezia, ha stampato il primo tascabile della storia, non aveva ovviamente idea di come sarebbe andata a finire, non poteva certo sapere che noi oggi, 500 anni dopo, stiamo ancora utilizzando la sua invenzione.

Serenella Dorigo

L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo.

Autore: Alessandro Marzo Magno

Edizione Storica Garzanti

Pagg. 209

Euro 22.00








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Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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