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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Quale futuro per Pordenone? Il 30 maggio il convegno

Pordenone - Il tema è di interesse in un momento così difficile anche per l’economia locale dove i consumi stentano a decollare: ’60 anni di sviluppo a Pordenone. Quale  futuro?’.

Sarà questo l’incontro-convegno che si terrà venerdì 30 maggio, alle 17, a palazzo Badini di via Mazzini 2 a Pordenone, promosso dall’Ascom- Confcommercio con il patrocinio della Camera di Commercio (partner Cassa di Risparmio del FriuliVG, Gruppo Itas assicurazioni e Interporto centro ingrosso).

Dopo gli indirizzi di saluto dell’assessore alle attività produttive, Bruno Zille, sarà proiettato il documentario ‘Elegia pordenonese’ curato e presentato da Eugenio Gazzola di Adriamultimedia. Poi gli interventi del presidente di Confcommercio imprese per l’Italia di Pordenone, Alberto Marchiori, di Pierluigi Ascani (Format rersearch) sullo scenario economico in regione (credito, occupazione, investimenti); mentre Chiara Mio, dell’università Cà Foscari di Venezia, parlerà di sviluppo e prospettive del sistema socio-economico.

Al giornalista economico Mario Sechi, commentatore del quotidiano Il Foglio e del programma radiofonico Radio24, il compito di esaminare la situazione nazionale. Le conclusioni spetteranno al vicepreside della regione Friuli Vg, nonché assessore al Turismo e Commercio, Sergio Bolzonello.

Il dibattito sarà moderato da Sergio De Luca,  giornalista e direttore responsabile del giornale nazionale on line  Confcommercio Imprese per l’Italia.

 

Bilancio lusinghiero per la X edizione di èStoria. Intervista al presidente Adriano Ossola

Bilancio lusinghiero per la X edizione di èStoria. Intervista al presidente Adriano Ossola

Gorizia - Per progettare e mandare avanti un festival ci vuole un sacrificio a dir poco mostruoso, una fatica di Ercole che non tutti se la sentono di intraprendere. E non a caso molti eventi culturali in Italia, a volte anche molto ben fatti, sono costretti a chiudere i battenti perché troppo gravosi.

Se poi il tema che si tratta è uno di quelli cruciali per la Storia, e in Italia se ne potrebbe parlare per anni di seguito senza mai fermarsi, l’impresa è quasi impossibile. Non per Adriano Ossola, presidente dell’associazione èStoria e ideatore dell’omonimo festival, giunto felicemente, quest’anno, alla sua decima edizione.

Incontriamo Ossola il 25 maggio, data conclusiva della rassegna durata tre giorni, per commentare l’incredibile successo del festival.

èStoria, decima edizione, 60 mila presenze… Qual è il segreto?
La passione, null’altro. La passione per la storia, per la divulgazione della storia e per la divulgazione della cultura.

La storia, però, non è spesso un argomento molto facile da presentare al pubblico. Ha mai avuto difficoltà nell’ideare il programma del festival? E soprattutto com’è riuscito ad andare incontro ai gusti del pubblico?
Le difficoltà ci sono sempre e devi cercare di immedesimarti, come fa un po’ un direttore artistico in questi casi. Devi cercare di piacere, mescolando diverse forme di divulgazione.

Come ha sentito reagire la città a questa decima edizione?
Si tratta di un'edizione di svolta, da questo punto di vista. È stato un festival diverso dagli scorsi anni per una maggiore partecipazione della città, un diverso entusiasmo, una bella atmosfera più festosa.

Un'ultima domanda. La storia, spesso, a scuola la storia non è una delle materie più amate da molti studenti. Secondo lei dovrebbe puntare di più a collaborazioni con festival come èStoria?
La scuola dovrebbe avere insegnanti che sanno divertire, suggestionare ed emozionare parlando di storia. Ma questa cosa non è difficile: è difficilissima! E di conseguenza pochi lo sanno fare in questo modo e, generalmente, sono a occupare altri tipi di ruoli. Per cui per gli insegnanti non è semplice!

Timothy Dissegna

Festival èStoria, gran finale con "Addio alle armi" di Ernest Hemingway

Festival èStoria, gran finale con

Gorizia - Finisce anche quest’anno, tra gli applausi del pubblico entusiasta, “èStoria – Festival della Storia” di Gorizia, giunto alla sua X edizione e appuntamento imperdibile per appassionati della materia o semplici curiosi.

Una tre giorni, dal 22 al 25 maggio, di immersione nel passato, con lo sguardo ben saldo nel presente e proiettato sul futuro. 60 mila sono state le presenze, attratte da un tema che riguarda direttamente la nostra regione, la Prima Guerra Mondiale, trattato da ospiti d’eccezione che hanno contribuito a rendere questo festival ancora più unico nel suo genere.

Personaggi come John Hemingway, nipote del celebre scrittore e reporter che visse in prima persona la Grande Guerra proprio qui in Friuli Venezia Giulia, intervistato domenica 25 maggio da Stefano Salis del Sole24Ore alle 18.30, sotto la Tenda Erodoto di Corso Verdi.

Ultimo appuntamento di èStoria, Hemingway ha rievocato la figura del nonno e i ricordi che gli ha trasmesso dei suoi viaggi per l’Europa e Italia, davanti a una platea rapita dai suoi racconti. Attraverso aneddoti di vita personale, come la tendenza del famoso romanziere a vestirsi da donna per abbattere la barriera tra i due sessi e che ha lasciato alquanto perplesso John quando l’ha scoperto, si è delineato il ritratto di uno dei più straordinari inviati di guerra del XX secolo.

Le sue testimonianze dai fronti più importanti del primo conflitto mondiale, tra cui Caporetto, sono ancora oggi pagine di storia uniche che suo nipote, decenni dopo la morte del nonno, ha raccontato attraverso i ricordi di quel parente così audace e triste al tempo stesso, tanto che si sarebbe suicidato sparandosi, devastato dall’alcol.

“Addio alle armi”, capolavoro di Ernest Hemingway e frutto delle testimonianze raccolte e rielaborate durante il ’14-’18 (il Friuli asburgico entrò un anno prima in guerra) ha assunto nuova vita grazie alla voce di Giuseppa Battiston, leggendolo dopo l’intervista e davanti a un pubblico visibilmente emozionato, tra cui il poeta Capello in prima fila. Un viaggio in apnea tra trincee e storie di uomini, impresso in un'aria che sa di sangue e polvere da sparo.

La giornata è terminata con uno scroscio di applausi che non finisce mai. Bravi i volontari, bravo il direttore artistico Adriano Ossola, bravissimi tutti. Quando si ricomincia?

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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