Walter Veltroni al Festival èStoria ricorda la figura di Enrico Berlinguer
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- Pubblicato Sabato, 24 Maggio 2014 15:27
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia - Nella parola “politica”, oggi, troviamo elencati termini e personaggi ben distanti da quel significato profondo con cui era nata secoli or sono.
C'è chi s'insulta, chi ha pagato uno per favorire l'altro e via dicendo, in un panorama sempre più degradato per chi crede ancora in quella parola troppo bistrattata.
Tra chi ha consacrato tutta una vita alla politica nel senso più nobile del termine, c'è uno dei personaggi chiave della storia italiana, rispettato dagli avversari ed amato dai propri compagni: Enrico Berlinguer fu uno dei più importanti statisti della nostra democrazia, anche se non riuscì mai ad andare al governo.
Proprio per parlare dello storico segretario del PCI e del ricordo che si ha oggi di lui, Walter Veltroni è stato ospite venerdì 23 maggio al festival èStoria di Gorizia, in una tenda Apih presa d'assalto da un pubblico numeroso.
L'ex segretario del PD, intervistato da Stefano Folli del Sole24Ore, ha guidato i presenti in un viaggio fra le tappe più importanti della carriera politica di Enrico Berlinguer e della storia dell'Italia contemporanea, da quando parlò di democrazia alle celebrazioni dei 60 anni dalla rivoluzione d'ottobre al rapimento di Aldo Moro, in quei 55 terribili giorni che hanno segnato in modo profondo il Paese.
Ed anche la paura per un nuovo Cile, nel caso il PCI avesse vinto le elezioni con il 51% dei voti, a causa di un golpe di estrema destra (come negli anni ’70 con Pinochet). Veltroni ha raccontato lo scenario che ha seguito l'assassinio del presidente della DC, con il compromesso storico andato in fumo ed il conseguente isolamento della sinistra italiana da tutto e da tutti.
Una vita dedicata anima e corpo alla politica, quella di Berlinguer, che l'ex sindaco di Roma ha raccontato prima in un libro e poi in un film, "Quando c'era Berlinguer".
E, nel pomeriggio di ieri, quell'aria di emozione che riempì le strade della capitale il giorno dei funerali del segretario del PCI è tornata ad alleggiare su Gorizia. Finito l'incontro, tentiamo di intervistarlo per strappargli un commento sulle elezioni di sabato. “Non sono qui per quello” ci risponde e, sorridendo, se ne va.
Il grande Pat Metheny inaugura la XXIV edizione di Udin&Jazz.
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- Pubblicato Giovedì, 22 Maggio 2014 08:09
- Scritto da redazione
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Udine – E’ stato presentato ieri, mercoledì 21 maggio alle ore 12, con una conferenza stampa alla Casa della Contadinanza, il programma della XXIV edizione Udin&Jazz che ribadisce con orgoglio il primo appuntamento della stagione, sabato 14 giugno alle 21.30, con il grande Pat Metheny, che attende in prima nazionale il suo pubblico a Villa Manin di Passariano di Codroipo per il nuovo progetto Kin. Il concerto che si annuncia strepitoso, anche grazie ai nomi che affiancano il grande chitarrista sul palcoscenico, Chris Potter al sax e clarinetto basso, Antonio Sanchez alla batteria e Ben Williams al contrabbasso ai quali si è aggiunto lo straordinario polistrumen-tista italiano Giulio Carmassi.
Il sabato successivo, il 21 giugno alle 18.30, si rinnova un’apprezzata collaborazione, con il Centro Commerciale Città Fiera a Torreano di Martignacco, che ospita allo Show Rondò il “Mina Project”: la curata rivisitazione dei successi della “tigre di Cremona” in chiave jazz, proposta da Lorena Favot, voce tra le più apprezzate in regione e professionista riconosciuta in tutta Italia, accompagnata alle tastiere dal vulcanico Rudy Fantin e al contrabbasso dal contrabbassista e compositore triestino Andrea Zullian.
Mercoledì 25 giugno inaugura alle 18.30 il “salotto” udinese di Udin&Jazz – la corte di Palazzo Morpurgo – ospitando una tappa di “Evolution”, un progetto all’insegna della contaminazione e dell’esperimento sonoro prodotto da Furclap: “Soundstories” è un’operazione voluta da Giovanni Floreani ed Ermes Ghirardini, fondatori di “Strepitz”, che si affiancano a una storica firma della musica italiana, Paolo Tofani, chitarrista dei mitici Area, e all’eclettico polistrumentista Pierpaolo Caputo, per una sperimentazione che mette a confronto strumenti antichissimi con l’elettronica, prassi musicali esotiche, con il sistema occidentale.
Primo concerto itinerante, venerdì 27 giugno a Cervignano, che vede in piazza suonare il quartetto di Tessarollo (chitarra) e Cigalini (sax) con Manhù Roche (batteria) e Mauro Battisti (contrabbasso). Il linguaggio sicuro e sapiente, l’esperienza e l’abilità compositiva di Luigi Tessarollo, tra i migliori e più riconosciuti chitarristi jazz contemporanei, si fondono al virtuosismo e alla forza esplosiva del giovane Mattia Cigalini al sax alto, strabiliante talento dello scenario taliano. Li affiancano una ritmica d’eccezione: Mauro Battisti al contrabbasso e Manhù Roche alla batteria, già batterista di Michel Petrucciani.
Il Festival si chiuderà il 7 luglio. Info ed informazioni: www.euritmica.it
La XXIV edizione di Udin&Jazz si svolge con il patrocinio e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine (il festival fa parte del calendario di UdinEstate 2013), della Azienda Speciale Villa Manin, della Fondazione Crup, dei Comuni di Cervignano del Friuli e di Palmanova e grazie al contributo di Reale Mutua Assicurazioni (Di Lena – Franz, Agenti a Udine) e di Banca Popolare FriulAdria, e di molte altre le realtà che a vario titolo supportano Udin&Jazz e che l’organizzazione ringrazia per aver reso possibile il festival
Il grande Pat Metheny inaugura la XXIV edizione di Udin&Jazz
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Maggio 2014 18:25
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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