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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Un viaggio nell'epoca della bella epoque: a palazzo Morpurgo la nuova mostra

Un viaggio nell'epoca della bella epoque: a  palazzo Morpurgo la nuova mostra

Udine: inaugurata ieri, mercoledì 2 luglio, la mostra “Gli ultimi sogni. Udine 1900-1914”, esposizione che sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2015 ed inserita nell’ambito del progetto dedicato al centenario della Prima Guerra Mondiale Udine “1914- 2018 Storie in corso” che si articola in diverse sezioni.

Un’affascinante viaggio nella Udine della Bella Époque, dall’introduzione dell’energia elettrica alla costruzione di nuovi palazzi pubblici, dalle residenze borghesi alle case operaie, le industrie, le mostre d’arte e le Esposizioni, per arrivare al cinema e alla moda.

Un fermento che dimostra l’entusiasmo e il clima udinese durante la Belle Époque, così come il desiderio di migliorarsi ed affermarsi da parte tutti coloro che sognavano una “grande” Udine.

Un inizio secolo che si apriva, dunque, con una città in crescita, operosa e fiduciosa nel futuro prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

La nuova mostra allestita alle Gallerie del Progetto di palazzo Morpurgo in via Savorgnana è curata da Silvia Bianco, con la collaborazione di Loris Milocco, Elvira Pucci e Monica Sbrugnera, e raccoglie i materiali conservati in diverse collezioni dei Civici Musei (Fototeca, Gallerie del Progetto, Casa Cavazzini e Galleria dei disegni e delle stampe), messi a disposizione dalla Biblioteca Civica “V. Joppi” e dall’Archivio dell’Edilizia Privata, prestati da collezionisti privati.

Le fotografie degli Studi Malignani, Pignat e Brisighelli, riportano al passato attraverso le luci, le espressioni e l’atmosfera dell’epoca bella; i disegni di D’Aronco, Berlam, Gilberti propongono quelle architetture Liberty e Secessioniste che caratterizzavano la città; le opere di Antonio Gasparini, Mario Ceconi di Montececon, Giacomo Antonio Bornancin e Picì ci trasmettono il gusto artistico del momento; i lavori di Calligaris, Sello e Brusconi l’abilità degli artisti-artigiani.

Non da ultimo la sede della mostra, il palazzo di Elio Morpurgo, barone, intellettuale, politico e cittadino che ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo della città. La notevole espansione urbana di fine Ottocento fu dovuta prevalentemente alla realizzazione, lungo la circonvallazione e il Ledra, di fabbriche, opifici, laboratori meccanici, stabilimenti tessili e magazzini; nel centro storico, invece, vennero costruite numerose nuove residenze borghesi in stile Liberty, edifici pubblici e numerosi fabbricati vennero adattati al gusto del momento. Il progetto più rappresentativo del periodo è sicuramente il nuovo palazzo comunale che vide impegnati per oltre trent’anni Raimondo D’Aronco come progettista e l’Amministrazione comunale come committente.

Udine era una città viva ed attiva che accolse tutte le novità: fu la quarta città Europea a illuminarsi grazie all’energia elettrica, già dal 1896 gli udinesi cominciarono a frequentare i teatri per assistere alle proiezioni cinematografiche, il ballo era una vera tradizione e la grande moda parigina non era certamente passata inosservata. L’evento emblematico dei primi anni del Novecento fu l’Esposizione Regionale che si tenne da agosto a settembre del 1903 e fu visitata tra gli altri da Re Vittorio Emanuele III e dalla Regina Elena.

Un’occasione per celebrare il progresso e la modernità attraverso le opere e il lavoro di artisti, professionisti, artigiani e industrie; un progetto innovativo quello presentato da D’Aronco per i padiglioni; un evento importante che coinvolse tutta la città.

La mostra, come ricordato, sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2015 con i seguenti orari: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 (fino al 30 settembre), dalle 15 alle 18 (dal 1° ottobre). Per informazioni: PuntoInforma 0432 414717

Typos 2014: ritratti foto-tipo-grafici alla Stazione Rogers

Typos 2014: Ritratti foto-tipo-grafici alla Stazione Rogers

Trieste – E’passato un anno esatto dalla scorsa  edizione della mostra Typos, che ritorna in una veste rinnovata, con Typos 2014, che si inaugura giovedì 3 luglio alle ore 20 alla stazione Rogers e resterà aperta fino all’11 luglio  

E se il mondo della tipografia si perdesse in quello della fotografia? Se i font – i caratteri tipografici in gergo tecnico – diventassero anche caratteri umani e viceversa?

Quello che ne uscirebbe sarebbe un mondo di volti e di personalità che si trasformano in “g” e in “h”, che hanno grazie morbide o forme secche, che formano linee rette e curve. Sarebbe un mondo strano.

È così che l’associazione TYPOS – nata in memoria del grafico triestino Marco Stulle, morto inaspettatamente a gennaio 2013 a soli quarant’anni – ha voluto vedere la mostra realizzata quest’anno, TYPOS 2014, che inaugura domani alla Stazione Rogers.

“Per il suo secondo evento – spiega Sara Stulle, presidente e sorella del grafico – abbiamo voluto ricordare ancora un aspetto del lavoro di Marco, il Marco fotografo, inserendolo, però, in una collettiva di professionisti da entrambi i mondi. Così abbiamo creato delle coppie di grafico e fotografo, dove il grafico doveva interpretare convisual e tipografia gli scatti del suo fotografo. Ogni coppia ha lavorato su due ritratti e due font, uno storico e uno contemporaneo. E gli scatti li abbiamo voluti ‘diversi’, non necessariamente i classici ritratti che tutti abbiamo in mente, ma anche quello di moda, quello intimista, la foto d’arte, o il ritratto non ritratto, dove manca proprio il viso e la personalità quasi svanisce”.

Dodici i professionisti coinvolti: per la fotografia Maurizio Melozzi, Roberto Pastrovicchio, Giuliano Koren, Al Bruni, Nika Furlani, Marco Stulle.  Per la grafica: Matteo Bartoli, Giada Mihelic, Roberto Duse, Igor Bevilacqua, Francesco Furlan, Sara Stulle.

A questi si aggiunge un ospite speciale, un artista urbano – Fontface – al quale è dedicato uno spazio a sé nella mostra e nelle cui tele sono i font stessi a dare forma ai ritratti.

A seguire dj set con Paolo Barbato.

Il Premio Giacomo Casanova 2014 dedicato alla musica

Capriva del Friuli (Go) - Dopo la letteratura, il cinema, la lirica, il teatro il Premio Giacomo Casanova - giunto alla sua dodicesima edizione - viene dedicato quest’anno alla musica e sarà assegnato ad un protagonista della cultura che si è particolarmente distinto in Italia e all’estero.
 
Promosso dall’Associazione culturale Amici di Giacomo Casanova, dall’Az. Castello di Spessa e dalla Banca Popolare di Cividale, verrà assegnato il 4 luglio al Castello di Spessa di Capriva del Friuli, che dal 2003 fa da cornice al Premio dedicato a Giacomo Casanova, che vi soggiornò nel 1773, e ne apprezzò grandemente i vini, definendoli di “qualità eccellente”.
 
E proprio con una Magnum Casanova Pinot Nero (prezioso vino che il Castello di Spessa ha dedicato al suo illustre ospite) sarà simbolicamente premiato il vincitore, alla presenza dei Gotha dell’enologia italiana.
 
Tutta alla musica sarà dedicata la serata del Premio, che prenderà il via alle 20.30, e vedrà in scena nel parco del Castello il “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare con musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
 
Produzione e allestimento sono del Piccolo Festival FVG, la cui direzione artistica è curata da Gabriele Ribis. Un’inedita prova attoriale con Maria Sole Mansutti e Luciano Roman, entrambi attori friulani conosciuti per la loro presenza sullo schermo televisivo e cinematografico, che ricreeranno la magica atmosfera della commedia shakespeariana con le musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy grazie all‘Orchestra dell’Accademia Musicale di Schio (Vicenza), il Piccolo Coro Artemia di Torviscosa diretto dal M° Denis Monte, il soprano Yasko Fujii e Cecilia Bernini, mezzosoprano, insieme al direttore d’orchestra Eddi De Nadai.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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