Typos 2014: ritratti foto-tipo-grafici alla Stazione Rogers
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- Pubblicato Mercoledì, 02 Luglio 2014 16:37
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Trieste – E’passato un anno esatto dalla scorsa edizione della mostra Typos, che ritorna in una veste rinnovata, con Typos 2014, che si inaugura giovedì 3 luglio alle ore 20 alla stazione Rogers e resterà aperta fino all’11 luglio
E se il mondo della tipografia si perdesse in quello della fotografia? Se i font – i caratteri tipografici in gergo tecnico – diventassero anche caratteri umani e viceversa?
Quello che ne uscirebbe sarebbe un mondo di volti e di personalità che si trasformano in “g” e in “h”, che hanno grazie morbide o forme secche, che formano linee rette e curve. Sarebbe un mondo strano.
È così che l’associazione TYPOS – nata in memoria del grafico triestino Marco Stulle, morto inaspettatamente a gennaio 2013 a soli quarant’anni – ha voluto vedere la mostra realizzata quest’anno, TYPOS 2014, che inaugura domani alla Stazione Rogers.
“Per il suo secondo evento – spiega Sara Stulle, presidente e sorella del grafico – abbiamo voluto ricordare ancora un aspetto del lavoro di Marco, il Marco fotografo, inserendolo, però, in una collettiva di professionisti da entrambi i mondi. Così abbiamo creato delle coppie di grafico e fotografo, dove il grafico doveva interpretare convisual e tipografia gli scatti del suo fotografo. Ogni coppia ha lavorato su due ritratti e due font, uno storico e uno contemporaneo. E gli scatti li abbiamo voluti ‘diversi’, non necessariamente i classici ritratti che tutti abbiamo in mente, ma anche quello di moda, quello intimista, la foto d’arte, o il ritratto non ritratto, dove manca proprio il viso e la personalità quasi svanisce”.
Dodici i professionisti coinvolti: per la fotografia Maurizio Melozzi, Roberto Pastrovicchio, Giuliano Koren, Al Bruni, Nika Furlani, Marco Stulle. Per la grafica: Matteo Bartoli, Giada Mihelic, Roberto Duse, Igor Bevilacqua, Francesco Furlan, Sara Stulle.
A questi si aggiunge un ospite speciale, un artista urbano – Fontface – al quale è dedicato uno spazio a sé nella mostra e nelle cui tele sono i font stessi a dare forma ai ritratti.
A seguire dj set con Paolo Barbato.