Cultura
Lo scrittore russo Nicolai Lilin a "Maniago in giallo" con "Educazione siberiana"
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Lunedì, 27 Agosto 2012 17:10
- Scritto da Daniela Silvestri
MANIAGO (PN) - Circa un anno fa ricevetti in regalo da mia figlia il libro “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin. Il libro mi appassionò talmente che lo lessi tutto d’un fiato. Grande è stata quindi la sorpresa e l’entusiasmo quando prendendo un volantino di “Maniago in giallo” sono venuta a conoscenza che il 26 agosto il giovane autore russo sarebbe stato ospite alla terza edizione di questa rassegna di mistero e criminologia organizzata dal circolo Eureka, nell’ambito di PordenonePensa.
Nonostante il maltempo, alle 18 il teatro era bello pieno. Sul palco, oltre all’autore, erano presenti anche Francesco Vanin, fondatore della web tv di Pordenone PNbox, che modera l’incontro, e Paolo De Zan che interpreta alcuni dei passi più significativi del libro.
Quello che subito colpisce di Nicolai è la sua immagine. Leggendo il libro mi ero fatta un’idea di un tipo un po’ rude, essendo lui appartenente alla comunità “Urca” siberiana, nella quale leggi feroci si fondono con una profonda religiosità cristiana. Ecco invece che la persona che si presenta sul palco, con le braccia e le mani finemente “ricamate” di tatuaggi, è un ragazzo semplice, dal sorriso disarmante e lo sguardo dolce, simpatico, gentile e molto disponibile.
Inizia raccontando della sua infanzia, descritta nel libro, che, ribadisce più volte, non è autobiografico, ma basato su esperienze personali, ricordi degli anziani, e fatti accaduti ad altri membri. Nato nel 1980 in Transnistria, una striscia di terra tra Moldavia e Ucraina, (la sua gente venne deportata lì dal governo russo, in quanto oppositori al regime di Stalin), ha conosciuto fin da bambino la violenza più estrema.
La sua comunità si definisce di “criminali onesti”, non delinquenti comuni, ma persone costrette, per difendersi dalla sottomissione, a ricorrere alle armi, perché come gli diceva suo nonno, anche Gesù non era per il buonismo assoluto, Gesù è stato il primo rivoluzionario, predicava il rispetto per sé stessi, perché se non si impara a rispettare prima di tutto sé stessi non si potranno rispettare gli altri, lasciarsi sottomettere, schiavizzare vuol dire non rispettare la propria vita, il dono più prezioso e sacro che abbiamo.
Nella comunità Urca vigeva un codice comportamentale che doveva essere rigorosamente seguito, i ruoli dell’uomo e della donna erano equilibrati, le leggi le dettavano gli anziani, mentre ogni donna che fosse madre di famiglia, aveva il potere di far cessare le liti tra le varie famiglie.
Il sentimento religioso era molto forte, un cristianesimo ortodosso con influenze pagane, non facevano uso di parolacce e le bestemmie, era molto sentito il rispetto per le donne incinte, anziani, orfani, invalidi. I ragazzi venivano trattati da adulti, avevano le loro responsabilità e l’incarico di controllare il territorio. Nicolai non amava la violenza, essendo piccolo e magro non riusciva a difendersi con le mani, perciò teneva il coltello, e per evitare di doverlo usare, avvertiva sempre l’avversario.
Ci racconta anche dei due anni come cecchino in Cecenia, in una guerra pianificata a tavolino da Usa e Urss, e pubblicizzata come necessaria, ci fa capire quanto questo abbia lasciato un segno profondo nella sua anima, la cosa più brutta al mondo, dice, è vedere l’abisso nero profondo negli occhi di una madre a cui hai sterminato la famiglia, scene che gli tornano ancora alla mente nei momenti più impensati, mentre si lava i denti o mentre è a cena con gli amici. Di questo parla nel secondo libro “Caduta libera”, mentre nel terzo “Il respiro del buio” affronta il ritorno a casa, alla cosiddetta “normalità”.
Uscirà a ottobre l’ultimo lavoro, corredato anche di immagini, interamente dedicato al tema dei tatuaggi, che ha preso forma in seguito alle numerose richieste dei lettori, alle quali rispondeva con mail lunghe come capitoli di libro. Spiega, dietro insistenza di Vanin, che il significato dei loro tatuaggi è segreto, ogni persona tatuata viene “letta come un libro": ogni nuovo arrivato nella comunità doveva partecipare a una sauna assieme agli anziani i quali così potevano capire che tipo di individuo avevano davanti.
Dopo più di un ora e mezza, l’incontro si chiude per lasciare spazio al dibattito sulla Mala del Brenta, e Nicolai, gentilissimo, si offre al suo pubblico per dediche, autografi e fotografie, ora non resta che aspettare il nuovo libro a ottobre e l’uscita del film “Educazione siberiana” a gennaio, diretto da Gabriele Salvatores, per volontà dello stesso Lilin.
Daniela Silvestri
"Parole delle Dolomiti" sul Cansiglio per parlare degli animali della porta accanto
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- Pubblicato Domenica, 12 Agosto 2012 13:18
- Scritto da Tiziana Melloni
Farra d'Alpago (Bl) - Fino al 19 agosto l’associazione culturale “Equilibro” in collaborazione con il progetto Libreria Diffusa propone una serie di incontri con l’autore nei rifugi delle Dolomiti. Protagonisti della rassegna una ventina di scrittori locali e non, che scrivono di montagna e non, ma tutti entusiasti all’idea di incontrare in rifugio gli escursionisti che causalmente o appositamente passano di lì per presentare il loro libro in un ambiente del tutto informale ed estremamente poetico.
Fvgnotizie ha partecipato al settimo incontro, complice il legame con la "Biblioteca dell'Immagine" di Pordenone, editrice del libro "Di bestiale bellezza" di Macri Puricelli, presentato giovedì 9 agosto nell'austera cornice del rifugio Semenza, ai piedi del monte Cavallo, al confine tra le province di Pordenone e Belluno.
Nel volume l'autrice, giornalista veneziana appassionata di natura, di cani e di cavalli, racconta i suoi incontri con ospiti antichi e nuovi delle nostre terre, che rivelano angoli inattesi in cui stagni e foreste riconquistano spazi incredibili.
Come nel racconto di Kipling "La rivincita della giungla" e come accadde dalle nostre parti nel Medioevo, alberi e animali son pronti a riconquistare i luoghi posti al confine del mondo degli umani. «Mi è capitato di vedere una garzaia addirittura nell'avvallamento di uno svincolo dell'A4» - racconta l'autrice. «E a Venezia, in mezzo alle case, sono tornati gli assioli».
Così nel Veneto dei capannoni trovi cervi, fenicotteri rosa, marmotte, cicogne, falchi pellegrini.
E proprio nel Cansiglio, arrampicati sopra la linea dei boschi della Serenissima, si è dipanato il racconto inarrestabile della giornalista, che non si stanca di affermare la misteriosa fraternità di tutte le creature sotto il cielo.
Il solenne panorama di prati, rocce e foreste ha trasformato il messaggio in un'esperienza personale: merito dell'iniziativa "Parole delle Dolomiti": «Questo progetto – spiega Simone Brisotto, ideatore della rassegna e fondatore della Libreria Diffusa – nasce dalla volontà di portare un evento culturale in un luogo di spazi e silenzi sospesi nel tempo».
«Una parola, per essere ascoltata in modo efficace, ha bisogno di questo silenzio e le Dolomiti venete si pongono come palcoscenico naturale per il connubio di persone e parole. La montagna tra l’altro è l’ambientazione di numerosi libri, e spesso sono a loro volta i libri ad ambientarsi in montagna, accompagnando la nostra fantasia durante il periodo delle vacanze estive».
«Con questa rassegna ho voluto fare una sintesi di due mie grandi passioni (i libri e la montagna) e condividerla con altri appassionati di questo binomio, offrendo anche ai turisti di passaggio e agli ospiti dei rifugi una proposta culturale di qualità e legata agli scrittori del territorio».
I prossimi appuntamenti sono:
- 13/8 Francesco Vidotto, “Siro”, rifugio Baion. Può capitare di perdere tutto e ricominciare daccapo e di perdere ancora senza smettere di rialzarsi: a volte è per vivere, altre volte è per amore. Tutto questo è la storia di Siro. Vincitore del Premio della Montagna-Cortina d’Ampezzo 2011.
- 15-8 Renato Zanolli, “percorsi di guerra sul fronte delle Dolomiti”, Forte dei Tre sassi. Storie, ricordi, aneddoti e curiosità sul filo delle creste teatro della Grande Guerra nell’ampezzano.
- 16-8 Francesca Lorenzet e Pierpaolo Becich, “Donne all’avventura nel lavoro”. Uno sguardo con vista sul mondo del lavoro al femminile. Un libro che parla di donne, delle loro storie correlate al mondo del lavoro.
- 18-8 Devis Bonanni, “Pecoranera”, Rifugio Città di Fiume. Un ragazzo che ha scelto di vivere nella natura. Tra le montagne della Carnia, la straordinaria storia di un ventenne e della sua scelta di vita coraggiosa e controcorrente.
- 19-8 Fulvio Ervas, “Se ti abbraccio non aver paura”, rifugio Palmieri Croda da Lago. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada.
A Fiume Veneto la presentazione della Guida alle Valli del Friuli Occidentale
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- Pubblicato Lunedì, 02 Luglio 2012 15:43
- Scritto da Tiziana Melloni
FIUME VENETO (Pn) - Mercoledì 4 luglio alle 20, nell'ambito della rassegna culturale ed enogastronomica "Con gusto sotto le stelle" di Fiume Veneto, sarà presentato il volume "Guida alle Valli del Friuli Occidentale - Valcellina, Val Cimoliana, Val Colvera, Val Tramontina, Piancavallo" curato da Lorenzo Cardin, giornalista ed esperto di escursionismo pordenonese, che sarà presente alla serata. La Guida fa parte di un progetto più ampio, che riguarda tutta la zona montuosa del Pordenonese.
Per l'occasione, Fvgnotizie ha rivolto alcune domande all'autore.
Come nasce l'idea del progetto?
Sul territorio mancava una guida integrata, che riunisse una serie di itinerari. Esistevano vari materiali disparati, ma non un testo completo per tutta la Provincia.
Come mai ha deciso di iniziare con queste sei zone?
Ho affrontato subito la zona delle Dolomiti Friulane dato che da non molto sono state dichiarate sito Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Si tratta di un'area di grande suggestione, che merita di essere scoperta ed esplorata, sia per l'interesse escursionistico, sia per le caratteristiche geomorfologiche uniche che presenta.
Come prevede di sviluppare le prossime guide?
Sicuramente nel cassetto c'è un testo che riguarda le rimanenti Valli del Pordenonese. Anche in questo caso metterò insieme una serie di fonti sparse, in modo da offrire una visione d'insieme della zona.
A chi si rivolge la Guida?
La mia intenzione è quella di rivolgermi ad un pubblico molto vasto, che va dall'escursionista esperto al semplice curioso. La guida è per tutti, è di facile consultazione ed è pensata per essere portata ovunque. Gli itinerari proposti sono di tutti i tipi e si prestano sia alla gita in giornata che ad un percorso più lungo.
Oltre alla Guida, c'è anche un sito Internet: www.vallidelfriulioccidentale.it...
Ho pensato di utilizzare il web per stabilire un canale di comunicazione permanente con gli appassionati di montagna per scambiare esperienze e novità. Inoltre, ho una gran quantità di foto che, per ovvi motivi di spazio, non ho potuto pubblicare nella guida e che conto quindi di inserire man mano nel sito.
Appuntamento dunque a Fiume Veneto, presso la macelleria dei fratelli Vincenzutto. Dopo la presentazione, ampio spazio per degustazioni e shopping fino alle 22.30.
Il volume "Guida alle Valli del Friuli Occidentale" esce per i tipi delle Edizioni Biblioteca dell'Immagine di Pordenone ed è disponibile in libreria al prezzo di 14 euro.
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