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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Morto a 94 anni il presidente Anpi FVG Luciano Rapotez. Fu vittima di un tragico errore giudiziario

Morto a 94 anni il presidente Anpi FVG Luciano Rapotez. Fu vittima di un tragico errore giudiziario

Udine - È morto nelle prime ore del 23 febbraio, all'Ospedale civile di Udine, a 94 anni, Luciano Rapotez, vicepresidente dell'Anpi provinciale e del Friuli Venezia Giulia. Da mesi era sofferente per una grave malattia che l'aveva costretto all'immobilità.

Nato a Muggia nel 1920, militante nelle fila del Partito Comunista, fu partigiano della prima brigata d'assalto partigiana "Trieste". Dopo essere stato accusato ed assolto da un'infamante accusa di omicidio, emigrò in Germania e vi rimase fino agli anni Ottanta.

Dal 1987 fu segretario dell'Anpi di Udine. In tale veste aveva promosso costantemente i valori della Resistenza e della Costituzione specie tra i giovani.

Il tragico errore giudiziario di cui fu vittima ha accompagnato la sua vita dal gennaio 1955, quando Rapotez fu prelevato dalla polizia e costretto, con trattamenti disumani, a confessarsi colpevole di una rapina avvenuta nel 1946 in una villa sul Carso, dove erano stati assassinati un orefice, la fidanzata e la domestica.

Nel 1957 venne assolto dopo quasi tre anni di carcere preventivo. L'assoluzione venne definitivamente sancita nel 1961, ma Rapotez nel frattempo era stato lasciato dalla moglie ed aveva perso la custodia dei figli.

Per 56 anni tentò di farsi risarcire dallo Stato per le torture e i danni subiti, senza successo. Sulla sua vicenda nel 1981 uscì il volume di Giorgio Medail e Alberto Bertuzzi "Il caso Rapotez"; nel 2010 la regista Sabrina Benussi dedicò alla vicenda un documentario: "Rapotez: un caso italiano" con Moni Ovadia, che fu proiettato al Visionario di Udine.

Per approfondire:

dall'archivio storico del "Corriere della Sera" l'articolo di Gian Antonio Stella.

La scheda film del "Visionario"
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Calendidonna 2015: si parte con Akropolis. Dal 27 febbraio un mese di eventi dedicato alle donne

Calendidonna 2015: dal 27 febbraio un mese di eventi dedicato alle donne

Udine: sono una ventina gli appuntamenti di“Calendidonna”, la rassegna che il Comune di Udine, insieme anche con la Commissione Pari Opportunità, organizza attorno alla data dell’8 marzo attraverso spettacoli, mostre fotografiche, proiezioni, concerti, film, conferenze, incontri e presentazioni. “Calendidonna è uno dei grandi appuntamenti culturali della città e siamo pertanto molto lieti di riproporlo anche quest’anno – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Una manifestazione che attraverso numerosi eventi e iniziative ci porterà a riflettere ancora una volta sulle complesse cause che continuano a ostacolare una reale parità di genere”.

La rassegna, organizzata dall’assessorato alla Cultura, insieme con gli assessorati alle Pari Opportunità e ai Diritti e Inclusione sociale, è come sempre arricchita dai contributi offerti dalle moltissime realtà del territorio come il Teatro Club Udine, Teatro Sosta Urbana, Coop Consumatori Nordest Udine, Folkest, Cec Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, Associazione Core, Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, Associazione SeNonOraQuando, Casa delle Donne, Anpi, LiberEtà e Ifsml e ateno friulano solo per citarne alcuni. “Già dallo scorso anno – spiega l’assessore alla Cultura, Federico Pirone – ci siamo posti l’obiettivo di sottolineare le esperienze e i percorsi positivi che in questa società avrebbero bisogno di essere maggiormente incoraggiati ed esaltati.

Sentiamo infatti l’esigenza di presentare questo racconto affermativo affinché la pluralità dei generi sia considerata una risorsa, e il femminile non diventi il riflesso del maschile, ma portatore di autonoma dignità. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore alle Pari Opportunità, Cinzia Del Torre. “In un periodo di ristrettezze economiche come quello in cui stiamo vivendo – commenta – iniziative di questo tipo possono rappresentare anche l’occasione per collaborare al meglio con le tante realtà del territorio.

Proprio in questo senso, ad esempio, la Casa delle Donne proporrà per Calendidonna alcune iniziative frutto della collaborazione delle diverse associazioni che in questo nuovo spazio trovano, appunto, una casa comune dove incontrarsi e proporre attività legate alle tematiche di genere”. Sarà Akròpolis, la stagione di teatro civile proposta dal Teatro Club, a dare il via al calendario, venerdì 27 febbraio alle 21 al Teatro Palamostre, con lo spettacolo “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” di Marco Martinelli con Ermanna Montanari, Roberto Magnani, Alice Protto, Massimiliano Rassu. Dopo Pantani (Premio Ubu per la drammaturgia 2013), il Teatro delle Albe di Ravenna, guarda ora a Oriente per raccontare la vita di Aung San Suu Kyi. Una vita passata per oltre vent’anni agli arresti domiciliari, sotto la dittatura militare che opprime la Birmania da più di mezzo secolo.

La scrittura di Marco Martinelli parte dalla figura di questa donna mite e determinata, Nobel per la pace nel 1991, interpretata da una straordinaria Ermanna Montanari, per allargarsi a una riflessione sul mondo contemporaneo, alla necessità di cantare con gioia “la maestà della vita”, anche quando tutto attorno le nuvole nere incombono. (Info: biglietteria 0432 –506925 –Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Si prosegue il giorno successivo, 28 febbraio, alle 18 nel Salone del Parlamento in castello con “Il matar, la figlia dell’aria”, una serata all’insegna della musica e della poesia. La soprano Maria Giovanna Michelini, accompagnata al piano da Corrado Gulin e dalla voce recitante di Tania Morandini darà vita ad alcune arie d’amore nella tradizione francese.

Mercoledì 4 marzo alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca comunale “Joppi”, invece, spazio ai libri con la presentazione, a cura di Vania Gransinigh, conservatrice di Casa Cavazzini, de “Il segreto nelle sguardo” di Valentina Casarotto. Ancora libri, venerdì 6 marzo alle 18 in sala Ajace. Stavolta Elvio Guagnini e Marco Marangoni presenteranno “Geda Jacolutti, …il tempo contratto nel volume di un giorno eterno”, poesie e t traduzioni a cura di Margherita Piva e Pier Cesare Ioly Zorattini (testo e nota a cura di Lisa Cadamuro). L’attrice Monica Mosolo e il giornalista Gianni Cianchi, inoltre, leggeranno alcuni brani. Il teatro sarà protagonista sabato 7 marzo con due tappe alla Sala Sguerzi in via Santo Stefano 7, una alle 17.30 per bambini e una alle 20.30 per adulti, di Teatro Sosta Urbana.

La rassegna di spettacoli proposta nei vari quartieri cittadini da un collettivo di artisti propone questa volta “Parole e Sassi”, la storia di Antigone in un racconto-laboratorio per le nuove generazioni. Sul palco Valentina Rivelli per la direzione artistica di Letizia Quintavalle in una produzione del collettivo Progetto Antigone/ Teatro della Sete. (Prenotazione consigliata allo 338 300 7500). Giornata davvero speciale quella di domenica 8 marzo. La mattina alle 10.30 è in programma un “percorso storico al femminile”, una passeggiata con partenza dal Tempio Ossario fino al Museo Etnografico per raccontare le lotte femminili sul lavoro e la rivolta delle donne alla filanda di via Grazzano (informazioni 0432 414749). Alle 21 grande attesa per l’arrivo al Teatro Giovanni da Udine di Joan Baez, la straordinaria cantautrice e attivista statunitense, famosa in tutto il mondo per il suo stile vocale, così come per il suo impegno nei diritti civili e nel pacifismo, e protagonista di un imperdibile concerto proposto da Folkest (Info: segreteria Folkest 0427 51230 – e mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., teatro tel. 0432 24841 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., circuito prevendita Viva Ticket).

Alle 16, sempre al “Nuovo” verrà anche inaugurata una mostra del vinile legata a Joan Baez e curata per l’occasione da Angelo Tomasin, mentre alle 18 è previsto un incontro con le cantautrici Giulia Daici e Serena Finatti. All’interno del cartellone di Calendidonna anche il cinema farà la sua parte. Martedì 10 marzo al Visionario verrà proiettato alle 17.30 il documentario “Nu-Guo. Nel nome della madre” di Francesca Rosati Freeman e Pio d’Emilia. Nel sud-est della Cina vive la minoranza etnica dei Moso, una società ugualitaria matrilineare dove la donna anziana – dabu – guida la famiglia e trasmette il cognome materno ai suoi discendenti.

La proiezione sarà accompagnata, grazie al coordinamento dell’associazione “SeNonOraQuando”, dall’intervento di Daniela Gerin, che ha vissuto un’esperienza diretta con la comunità Moso, e Antonella Riem, che presenterà “Il calice e la spada” recentemente ristampato, dove Riane Eisler propone un modello culturale fondato sulla collaborazione tra i sessi. Sempre martedì 10, ma alle 20, verrà proiettato sugli schermi del Visionario “Come il peso dell’acqua”, documentario di Giuseppe Battiston, Stefano Liberti, Marco Paolini e Andrea Segre, che ha firmato anche la regia. La voce di Battiston accompagna il racconto di tre donne che narrano la paura e la fatica del viaggio dal loro paese d’origine alle coste italiane. La serata, presentata dalla giornalista Antonella Lanfrit, è organizzata da Progetto Soglie 2.0 e Associazione CORE in collaborazione con il Cec.

Entrambe le proiezioni sono a ingresso libero. Ancora un libro dedicato alle tematiche di genere, mercoledì 11 marzo alle 18 in sala Corgnali, con la presentazione di “Abiura” di Giuseppina Minchella e Daniela Galeazzi, fresco di stampa edito da Kappa Vu e presentato dal direttore della biblioteca comunale Romano Vecchiet. Ma anche la danza può essere un mezzo attraverso veicolare l’universo femminile.

Giovedì 12 marzo alle 18.30 nell’ex Oratorio del Cristo (largo Ospedale Vecchio) la danzatrice di Arearea Marta Bevilaqua, moderata dalla giornalista Fabiana Dallavalle, presenteranno infatti un incontro, curato dalla Civica Accademia D’Arte Drammatica Nico Pepe, sulla danza e cultura del corpo per raccontare storie di donne straordinarie che hanno fatto di loro stesse vere opere d’arte, da Isadora Duncan a Martha Graham, da Carolyn Carlson a Pina Bausch e Marina Abramovic. Sabato 14 marzo, la Casa delle Donne in via Pradamano 21, accoglierà a partire dalle 9.30 la proiezione di “Due partite”, film tratto dalla piece teatrale di Cristina Comencini. Due generazioni di donne, madri e figlie, messe a drammatico confronto.

Al termine del film è in programma anche conversazione con Irma Fratini, psicologa clinica, e con Marina Giovannelli, scrittrice, poetessa, autrice de “ Gli anni difficili “ e di “ Niente come prima”. Non poteva mancare nel calendario di Calendidonna, venerdì 20 marzo, un accorato ricordo di Giulia, la partigiana Rosa Cantoni mancata qualche anno fa. In sala Ajace alle 18, infatti, verrà presentato il libro “I ricordi di Giulia. la storia di Rosa Cantoni” di Luigi Tessitori. Oltre all’autore interverranno anche Aida Talliente, attrice e autrice dello spettacolo teatrale “Sospiro d’anima – la storia di Rosa”, e la presidente dell’università delle LiberEtà Fvg Pina Raso.

A moderare l’incontro, coordinato da Monica Emmanuelli, ricercatrice storica presso l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, sarà Antonella Lestani, vicepresidente della sezione ANPI Udine che ha organizzato la serata assieme all’Università delle LiberEtà e l’Ifsml. Casa delle Donne ancora luogo ideale, sabato 21 marzo dalle 9.30, per il corso “A casa con Artura Factory: decorazioni di primavera”, tecniche semplici di decorazione della casa e della tavola per festeggiare i colori della nuova stagione. Sabato 25 marzo alle 18 la sala Corgnali della Joppi ospiterà il professor Angelo Floramo, direttore dell’Antica biblioteca Guarneriana di San Daniele, invitato a Udine a presentare il libro, pubblicato quest’anno da Gaspari editore, “La danza delle stagioni” di Paola Milillo.

Il programma di Calendidonna di avvia a conclusione, sabato 28 marzo dalle 9.30 alla Casa delle Donne, con un nuovo appuntamento di “A tavola con Artura Factory”, pronto a proporre ricette facili e decorative per un divertente brunch di primavera. Gran finale, lunedì 30 marzo alle 18 in sala Ajace, con una conversazione a più voci sul tema “Stereotipi e pregiudizi dei mass-media nella rappresentazione del femminile”. Attorno allo stesso tavolo siederanno Fabiana Fusco, docente dell’università di Udine, esperta di linguaggio di genere, e Tommaso Cerno, direttore del Messaggero Veneto.

Paolo Vidali è il nuovo presidente della Fondazione del Teatro Giovanni da Udine

Paolo Vidali è il nuovo Presidente della Fondazione del Teatro Giovanni da Udine

Udine: alla fine la scelta per la presidenza della Fondazione del teatro Nuovo Giovanni da Udine è caduta su Paolo Vidali “una personalità del mondo dello spettacolo e delle arti cinematografiche. Un uomo di alta autonomia e indipendenza intellettuale, che ha anche una grande conoscenza del sistema ministeriale e che con la sua azione ha già dimostrato di promuovere la cultura del Friuli. Al suo fianco, per consolidare il rapporto con gli industriali abbiamo puntato sul delegato alla cultura di Confindutria Udine, Damiano Ghini, a cui si aggiunge il nome di Elena Tammaro, giovane e brillante rappresentante della classe creativa emergente cittadina."

Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, annuncia ufficialmente i tre nomi che, insieme con l’assessore alla Cultura Federico Pirone, porterà oggi, 18 febbraio, all’assemblea annuale degli Enti partecipanti alla Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine per il rinnovo del cda. “Abbiamo voluto puntare – spiega Pirone – su delle personalità che, per autonomia e competenza, rappresentino nella Fondazione Giovanni da Udine l’idea moderna di teatro come bene comune della città, inteso come istituzione a servizio dei cittadini. Delle personalità – prosegue – con delle competenze che rispondono alle esigenze del mondo della cultura, del sistema economico-produttivo e della creatività, e che siano capaci di creare relazioni forti e stabili in ambito regionale e che siano capaci di delineare un modello di gestione e di visione adeguato alla nostra contemporaneità. Partendo dagli ottimi risultati ottenuti, infatti, siamo certi che il teatro della città saprà diventare sempre più un vero e proprio polo culturale, costituendo un elemento di traino per il capoluogo friulano e per l’intero territorio. Una casa della cultura – conclude – capace di parlare ai giovani e alle famiglie anche in termini europei”.

Non poche parole Honsell e Pirone spendono anche per i consiglieri uscenti. “Il Teatro Nuovo Giovanni da Udine – proseguono – è una struttura molto importante nel panorama culturale udinese, che ha costruito una reputazione cercando di rispondere ai bisogni di teatro, musica e danza della città con grande equilibrio di fronte ad una pluralità di richieste e di sensibilità. Per questo, il più convinto e sincero ringraziamento va ai membri del cda uscenti e al presidente Tarcisio Mizzau, che per sei anni ha guidato il teatro in una fase decisamente complessa, sia a causa della recessione economica, sia anche per tante scelte di produzioni importanti. Lo ringraziamo per la sua professionalità, per la sua alta visione e per la serietà dimostrata come presidente, ingrediente fondamentale per la riscossa del Teatro Giovanni da Udine. Il nostro sentito ringraziamento – conclude il sindaco insieme con l’assessore Pirone – va anche agli altri due consiglieri nominati dal Comune, la presidente dell’Accademia Ricci, Flavia Brunetto, e l’ex sindaco di Tarcento, Lucio Tollis, che hanno contribuito anche loro con dedizione e in modo decisivo al consolidamento del ruolo del teatro. A loro, così come anche ai membri nominati da Regione e Provincia, va tutta la nostra riconoscenza e stima, sia come amministratori, sia come cittadini per quello che hanno offerto alla nostra città”.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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