Camorra a Trieste: riciclaggio di denaro con le trattorie. Indagati gestori e affaristi
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- Pubblicato Martedì, 26 Luglio 2016 22:15
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Trieste e i Carabinieri del Nucleo investigativo di Udine hanno eseguito martedì 26 luglio vari decreti di perquisizione nei confronti di più persone fisiche e di sedi di società operanti in Trieste, Udine, Verona, Milano e Napoli.
Il provvedimento è stato eseguito su delega del Procuratore della Repubblica di Trieste Carlo Mastelloni, unitamente al sostituto Procuratore Federico Frezza nell'ambito di un'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo giuliano sul riciclaggio di somme provenienti da attività illegali mediante l'intestazione fittizia di quote societarie a prestanome, a favore della criminalità organizzata campana.
Le perquisizioni riguardano 12 abitazioni e 20 tra sedi societarie e punti di ristorazione. Sono stati controllati 150 conti correnti bancari. All’operazione hanno preso parte più di 100 militari delle Fiamme Gialle e dell'Arma del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, di Lombardia e Campania.
Dagli accertamenti è emerso il legame tra operatori economici del settore della ristorazione - in particolare trattorie-pizzerie - e organizzazioni di stampo camorristico.
Gli ingenti investimenti in questo tipo di attività sono stati effettuati con trasferimenti illeciti di danaro e con modalità opache ed anomale.
Tra gli indagati figura un gestore di diverse attività economiche di Trieste, intestate a prestanome, uno dei quali risulta aver finanziato società per valori sproporzionati alle proprie capacità economiche.
Nell'indagine figura inoltre un professionista che avrebbe svolto il ruolo di coordinatore delle attività illegali stipulando contratti commerciali, anche per valori milionari, acquisizioni di quote societarie e creazione di holding in diverse città a favore degli indagati per riciclaggio.
La Procura di Trieste ritiene che anche il tessuto economico del Friuli Venezia Giulia non possa più considerarsi immune da tentativi compiuti di infiltrazioni della camorra.
Il quadro investigativo risulta arricchito da dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, già camorrista di spessore, che ha fornito agli inquirenti una chiave di lettura coerente quanto ai progressivi arricchimenti e un valido contributo informativo sulla eziologia e quindi sulla ricostruzione di condotte illecite pregresse attribuibili al ristoratore e all'intero circuito criminoso.
Tratto in salvo lo speleologo rimasto bloccato in uno stretto cunicolo di una grotta in Carso
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- Pubblicato Martedì, 26 Luglio 2016 12:15
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - È stato recuperato lunedì 25 luglio sul Carso triestino lo speleologo del gruppo "L.V. Bertarelli" di Gorizia che domenica 24 luglio, assieme ad altri tre compagni, si era calato nella “Fovea Maledetta”, una grotta profonda 152 m.
Il gruppo di speleologi si era inoltrato in un cunicolo laterale, di stretto accesso, che si apre lungo il profondo pozzo d’ingresso.
In fase di risalita verso l’esterno, uno dei quattro escursionisti, A.D. le sue iniziali, non è riuscito a ripercorrere uno stretto passaggio verticale posto alla profondità di -100mt.
Mentre due persone sono rimaste a dare supporto al compagno bloccato, uno dei componenti è uscito e si è messo in contatto con la delegazione speleologica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia che immediatamente ha allertato la Prefettura di Trieste e la sala operativa della Protezione Civile Regionale.
Alle 21 il soccorso speleologico è entrato in grotta con 6 tecnici ed un sanitario: hanno raggiunto lo speleologo bloccato per verificarne le condizioni cliniche, registrate nella norma, a parte lo sfinimento fisico per i tentativi falliti nel superamento dello stretto passaggio.
In pochi minuti i soccorritori hanno attrezzato un sistema di recupero a paranco per facilitare l’uscita dalla strettoia e poco prima della mezzanotte lo speleologo è stato estratto dal cunicolo.
Bloccati ed arrestati i due truffatori seriali che avevano raggirato numerosi anziani nel Nordest
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- Pubblicato Venerdì, 22 Luglio 2016 10:42
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Sono stati rintracciati e bloccati dalla Squadra Mobile di Trieste a Portogruaro i truffatori seriali Raffaele Piscopo e Michele Gargiulo, specializzati nei raggiri a persone anziane.
Il sodalizio criminale aveva operato nel centro di Trieste ed in altre località del Nordest. La stessa Squadra Mobile di Trieste, diretta da Marco Calì, era da tempo sulle tracce dei due, che si erano stabiliti nel capoluogo giuliano per le proprie azioni.
Il meccanismo delle truffe era collaudato: spacciandosi per avvocati, i truffatori si facevano preannunciare da una telefonata alla vittima da parte di finti assicuratori o appartenenti alle forze dell'ordine, raccontando loro di un incidente stradale provocato un familiare, e chiedendo consistenti somme di danaro o preziosi per evitare l'arresto del congiunto.
Dopo l'ultima truffa perpetrata a Trieste qualche giorno fa, gli agenti hanno fatto scattare controlli in collaborazione con i colleghi della Questura di Venezia. È stata individuata un'automobile in uso ai malviventi, bloccati dopo una truffa ai danni di un anziano a Portogruaro (Ve).
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