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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Truffa internazionale scoperta dalla Finanza: traffico illegale di gasolio, frode da 2,6 milioni di euro

Truffa internazionale scoperta dalla Finanza: traffico illegale di gasolio, frode da 2,6 milioni di

Trieste - I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e i funzionari del Servizio Antifrode dell'Agenzia delle Dogane di Trieste hanno scoperto una maxi frode internazionale da 2,6 milioni di euro nel settore dei carburanti. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Trieste Federico Frezza e durate quasi due anni, hanno portato alla luce un sofisticato sistema di frode, gestito da un'organizzazione criminale transnazionale.

Dieci le società estere coinvolte, con sede negli Stati Uniti, Austria, Slovenia e Serbia, 14 persone indagate, tre mandati d'arresto europeo e internazionali, di cui uno con misura cautelare. Questo il risultato dell'operazione "Gas pulito", reso noto dalla Guardia di Finanza sabato 17 novembre.

Fiamme gialle e funzionari della Dogana hanno ricostruito 103 operazioni fittizie di esportazione all'estero di gasolio, che partiva dall'Italia ed era formalmente destinato in Serbia attraverso la dogana slovena di Obrezje.

L'attività illecita, spiega la nota delle Fiamme gialle, "prevedeva l'utilizzo di documentazione tributaria non veritiera per attestare le fittizie esportazioni della merce dal territorio Ue e godere della totale non imponibilità fiscale. Per l'attuazione del disegno criminale i promotori della frode hanno fatto ricorso alla contraffazione dei timbri ufficiali. Alcune società ubicate all'estero erano inoltre utilizzate come paravento per attribuire copertura formale alle esportazioni".

È stato quindi scoperto un traffico illecito di oltre tre milioni di litri di gasolio, per un'evasione fiscale pari a 2,6 milioni di euro. Per smascherare la frode gli investigatori hanno fatto ricorso a intercettazioni telefoniche, attività rogatoriali all'estero, perquisizioni, attività di pedinamento ed appostamento, anche in territorio estero, per monitorare i camion cisterna utilizzati per il trasporto del gasolio. Numerose le ipotesi penali contestate a carico dei 14 soggetti indagati, dall'illecita sottrazione di prodotto all'accertamento delle imposte, al falso materiale ed ideologico, fino all'associazione per delinquere.

Manifestazione regionale, il corteo è giunto in piazza Unità a Trieste. Gli studenti lanciano carote

Manifestazione regionale, il corteo è giunto in piazza Unità a Trieste. Gli studenti lanciano carote

Trieste - La manifestazione della CGIL regionale contro le politiche dell'austerità, in programma a Trieste, in piazza Verdi, a partire dalle 10, è giunta in piazza Unità d'Italia. Gli studenti si sono portati davanti alla Prefettura, dove stanno iniziando a lanciare carote e uova. Gli studenti vogliono entrare, ma c'è un cordone di polizia in tenuta anti sommossa davanti al portone.

La manifestazione è proseguita in direzione dell'Ufficio scolastico regionale, dove una delegazione è stata ricevuta dai funzionari, e si è conclusa presso l'Istituto Nautico, dove ha avuto luogo un'assemblea. In piazza Unità è rimasto un tappeto di uova e carote.

Il corteo nella mattinata si era snodato dalle scuole cittadine fino a congiungersi con i manifestanti della CGIL in piazza Verdi e poi confluire in piazza Unità passando per via Mazzini, le Rive e piazza della Borsa. Il corteo — riferisce una partecipante — è stato festoso e ordinato, con la presenza di molti genitori e insegnanti accanto agli operai della Sertubi e ai no-tav. C'è stata una sosta sotto la sede dell'Unione europea per protestare contro la politica comunitaria di austerità.

Notevoli i disagi al traffico cittadino. Alcune corse di autobus sono state deviate e si sono formate code.

 


Sertubi di Trieste: nuova protesta degli operai, incatenati ed in sciopero della fame

Sertubi di Trieste: nuova protesta degli operai, incatenati ed in sciopero della fame

Trieste - Si preparano a passare la seconda notte all'addiaccio e in sciopero della fame i 4 operai della Sertubi Jindal che da venerdì 9 novembre pomeriggio sono incatenati, alcuni al portone del Municipio, altri al container in piazza della Borsa, scelta come fulcro del presidio di protesta contro l'annunciata ristrutturazione aziendale che prevede 148 esuberi su 208.

Le condizioni dei manifestanti, legati con catene e lucchetti alle caviglie, vengono monitorate ogni 4-6 ore dai paramedici del 118.
Per tutta la giornata si sono susseguite manifestazioni di solidarietà dei cittadini.

Appoggio bipartisan del Consiglio comunale che convocherà una seduta straordinaria del Consiglio. Disponibilità del sindaco, Roberto Cosolini. I capigruppo comunali hanno chiesto la presenza del presidente della regione Tondo alla seduta del Consiglio.

I dipendenti della Sertubi rischiano di perdere non solo il lavoro ma anche il diritto alla cassa integrazione. L'esasperazione per le mancate risposte sulla nuova procedura di cassa integrazione e il piano di ristrutturazione aziendale sono le ragioni che hanno spinto alla nuova protesta.

La cassa integrazione scadrà a fine novembre e, se non sarà rinnovata, lascerà senza alcun ammortizzatore sociale 180 persone. Alcune settimane fa un gruppo di operai era salito sul tetto dello stabilimento, a 20 metri di altezza, per più di un giorno, per protestare contro il progetto di riduzione degli organici.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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