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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Alpinista triestino muore nel gruppo della Moiazza nelle Dolomiti Agordine

Alpinista triestino muore nel gruppo della Moiazza nelle Dolomiti Agordine

Agordo (Bl) - Un esperto alpinista, Corrado De Monte, 53 anni, guida alpina, di Trieste, è morto lunedì 12 agosto precipitando sulla roccia durante un'ascesa nel gruppo della Moiazza, nelle Dolomiti Agordine.

Con un compagno di cordata, il signor De Monte stava risalendo, non assicurato, lo zoccolo di roccia che porta all'attacco delle vie della Torre Jolanda; precedeva l'amico, portando la corda su passaggi di secondo, terzo grado, quando è scivolato precipitando nel vuoto e rotolando nel ghiaione sottostante per una cinquantina di metri.

Sul posto è sopraggiunto l'elicottero del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica di Pieve di Cadore.  
Il tecnico del soccorso alpino di turno con l'equipaggio, un soccorritore della stazione di Agordo e il medico hanno solamente potuto constatare il decesso dell'alpinista.
 
Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, il corpo dello sfortunato scalatore è stato recuperato e trasportato fino al Passo Duran, dove si trovavano i carabinieri.
 
Anche il compagno è stato riportato a valle.
 
La guida era ben conosciuta nell'ambito delle associazioni alpinistiche triestine.
 
Questo il ricordo di Alberto Ieralla, presidente  del Collegio Guide alpine del Friuli Venezia Giulia: "Una guida alpina di vastissima esperienza. Aveva lavorato anche a Chamonix, in Francia, e attualmente era attivo per lo più in Val Badia. Esperto di trekking, aveva partecipato inoltre a spedizioni all’estero, in Nepal ad esempio. Un punto di riferimento per le guide alpine, non solo in regione, ma pure a livello nazionale e internazionale".
 

Sotto controllo gli incendi della Val Canale. A giorni la riapertura delle strade

Sotto controllo gli incendi della Val Canale. A giorni la riapertura delle strade

Udine - Le fiamme che da diversi giorni divampano nell'area della Val Canale-Canal del Ferro sono sotto controllo e già martedì prossimo 13 agosto la strada statale 13 "Pontebbana" riaprirà in doppio senso di marcia, anche per il traffico pesante.

''Nella zona di Chiusaforte, sul monte Jovet e sui Pian del Montasio vi sono ancora focolai attivi ma grazie all'impegno costante di tecnici e volontari della Protezione civile, del personale del Corpo Forestale, Vigili del Fuoco e di una squadra di Vigili del fuoco carinziani, e all'uso massiccio di mezzi aerei, le fiamme sono sotto controllo e l'emergenza finalmente sta per terminare''.

A darne notizia è la presidente della Regione, Debora Serracchiani, al termine di un sopralluogo effettuato la mattina dell'11 agosto suoi luoghi interessati dall'incendio nell'Alto Friuli, al quale hanno partecipato anche l'assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin, con il direttore Guglielmo Berlasso, il presidente di FVG Strade Giorgio Santuz, accompagnato da diversi tecnici, e il sindaco di Dogna, Gianfranco Sonego.

La riapertura dell'arteria, che era tata chiusa al traffico la notte tra il 7 e l'8 agosto scorso, sarà possibile "grazie al puntuale intervento di FVG Strade - spiega Serracchiani - che ha affidato i lavori di rispristino e messa in sicurezza ad una ditta specializzata".

Si tratta di ripulire i versanti sopra la Ss 13 dai massi ancora roventi per le fiamme dei giorni scorsi, e dai resti degli alberi carbonizzati.

L'intenzione di FVG Strade è riaprire la statale a doppio senso di marcia, ma per un tratto con la carreggiata ridotta, al fine di consentire il proseguo degli interventi di messa in sicurezza dei versanti, sui quali è prevista la posa di una rete di protezione.

Nel giro di due o tre giorni si conta di riaprire al traffico anche la strada provinciale 76 della Val Raccolana, rimasta chiusa a causa dei roghi sul monte Jovet.

"Per la messa in sicurezza dell'arteria - spiega la presidente - sono al lavoro, per conto della Protezione civile della Regione, quattro ditte locali".

"Nell'arco di due o tre giorni dovrebbero essere completati i primi lavori di messa in sicurezza provvisoria, proprio per consentire la riapertura al traffico. Poi proseguiranno gli interventi di sistemazione e ripristino definitivo dei versanti e di allargamento di un tratto della sede stradale".
 

(Nella foto di Stefano Savini, uno dei Canadair all'opera per lo spegnimento degli incendi. Credits: Savinimages; licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte).

Incendio in Val Raccolana, non si fermano le fiamme. Chiusa la Statale da Pietratagliata

Incendio in Val Raccolana, non si fermano le fiamme. Chiusa la Statale da Pietratagliata

Chiusaforte - Continuano a divampare le fiamme che stanno devastando i boschi sopra Chiusaforte e la Val Raccolana e che minacciano di espandersi sino a Montasio e Sella Nevea dove l'opera di spegnimento è resa ancora più difficile dal denso fumo.

I voli dei mezzi aerei della Protezione Civile regionale si susseguono senza sosta. Intanto un terzo incendio dal 7 agosto è attivo sul monte Sernio, nel comune di Tolmezzo.

Era stato bonificato oltre una settimana fa ma le fiamme hanno ripreso vigore. Complessivamente sono all'opera per combattere i roghi una settantina di uomini tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Forestale e volontari.

Il fronte della fiamme sta avanzando in direzione Nord-Est verso la Slovenia. FVG Strade nella serata del 7 agosto ha comunicato la chiusura della statale della Raccolana da Pietratagliata in direzione Sud, prendendo in considerazione la zona dell'incendio. Inizialmente il divieto di transito valeva fino alle 21, ma è stato successivamente procrastinato a tempo indeterminato.

"Tutti stanno facendo un lavoro impressionante per fermare il fronte dell'incendio in territorio moltodifficile" ha detto la presidente della regione Debora Serracchiani che ha sorvolato con un elicottero le zone interessate dai roghi.

"C'è sicuramente - ha aggiunto - una grande preoccupazione per il fuoco che mette a rischio anche piccole comunità isolate, ma dall'altra parte c'è l'impegno congiunto della Protezione civile, dei vigili del Fuoco, del Corpo forestale regionale e dei nostri volontari. Ho fiducia che con questo sforzo rimetteremo presto in sicurezza l'area".

"Il prefetto Franco Gabrielli, che ho sentito al telefono e che mi ha assicurato la disponibilità di un ulteriore Canadair, sta monitorando costantemente e con molta attenzione gli sviluppi del fronte di fuoco nella nostra regione".

Il presidente Serracchiani ha anche ringraziato il governatore della Carinzia Peter Kaiser: "In questo momento drammatico per la nostra montagna il governatore Kaiser ha dimostrato che l'amicizia della Carinzia e del Friuli Venezia Giulia non è solo sulla carta, ma è solidarietà concreta e attiva".

La regione austriaca ha messo a disposizione le sue risorse per il contrasto degli incendi che stanno devastando la Val Canale.

Il capo della Protezione civile e il capo dei vigili del Fuoco della Carinzia hanno oggi un incontro operativo con i vertici della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia a Saletto di Chiusaforte.

Secondo stime della Protezione civile regionale, dallo scorso 14 luglio sono andati complessivamente bruciati quasi 800 ettari di superficie.

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in un comunicato denunciano la situazione: "È incredibile che non si riesca a spegnere l'incendio sul monte Jovet. È dal 14 luglio che le fiamme stanno devastando centinaia di ettari di terra e di bosco, minacciando gli abitanti della zona e gli animali selvatici".

"Non vorremmo che, con la scusa del Patto di stabilità, si stiano privando i soccorritori di tutte le risorse e di tutti i mezzi necessari per avere la meglio sul fuoco". Scrive il deputato del MoVimento 5 Stelle Walter Rizzetto nel comunicato diffuso ieri.

"La presidente Serracchiani metta a disposizione di chi sta combattendo con le fiamme risorse aggiuntive. Da più parti giungono segnalazioni che gli elicotteri non si stanno alzando in volo perché mancano i soldi per la benzina. Un fatto, questo, che se verificato sarebbe di una gravità inaudita. Un incendio di queste proporzioni deve essere affrontato almeno con il doppio dei mezzi finora utilizzati".


Incendio Raccolana

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