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Gio11282024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Due incidenti in provincia di Pordenone e Udine: grave una ciclista, morto un anziano

Due incidenti in provincia di Pordenone e Udine: grave una ciclista, morto un anziano

Pordenone - Si trova in gravi condizioni all’ospedale Cattinara di Trieste una ciclista di 73 anni, residente a Malnisio, investita nel pomeriggio del 27 febbraio da un’auto sulla bretella di Ponte Giulio, in comune di Montereale Valcellina.

Sul posto i sanitari del 118, che dopo aver constatato la gravità delle condizioni della donna hanno chiamato l'elisoccorso.

Complesso l’accertamento dell’identità da parte della Polizia stradale, in quanto non aveva con sé documenti. È stato possibile risalire ai dati anagrafici soltanto dopo alcune ore, grazie alla segnalazione del convivente, preoccupato dal non veder rientrare a casa la donna.

È invece purtroppo deceduto Virginio Miotti, di 65 anni, che era stato investito il pomeriggio di ieri 26 febbraio da un'automobile mentre stava attraversando la Strada provinciale Osovana a Pagnacco (Udine), dove abitava.

Secondo una prima ricostruzione l'uomo, travolto da una Seat Ibiza che viaggiava in direzione di Colloredo, è stato sbalzato sulla corsia opposta, dove per evitarne il corpo si è innescato anche un tamponamento tra alcune auto. Trasportato all'ospedale di Udine, è morto per la gravità delle lesioni.

Pordenonese: dipendenti controllati a distanza, denunciati i datori di lavoro

Pordenonese: dipendenti controllati a distanza, denunciati i datori di lavoro

Pordenone - I Carabinieri della Stazione di Casarsa della Delizia hanno denunciato a piede libero S.B., 34 anni, cittadino indiano, titolare dell’impresa di volantinaggio con il metodo porta a porta “N.S.B.” con sede in provincia di Treviso e S.O., 47 anni, titolare della ditta “S.B.B.” con sede in provincia di Venezia.

Quest' ultima, è incaricata della distribuzione di sofisticati sistemi GPS e software. I 2 si sono resi responsabili della violazione dello statuto dei lavoratori nella parte in cui vieta il controllo a distanza dei dipendenti (artt. 4 e 38 L. 300/1970) e delle norme che tutelano la privacy (D.Lgs. 196/2003). E’ il bilancio dell’operazione conclusa in questi giorni dagli uomini dell’Arma che ha permesso di mettere la parola fine ad un fenomeno sino ad ora unico nel suo genere in questa provincia e di sequestrare gli strumenti utilizzati dagli indagati.

L’attività d’indagine è stata avviata nello scorso autunno quando alcuni dipendenti indiani, provenienti dal vicino Veneto, sono stati identificati e controllati nell’atto di distribuire i volantini pubblicitari con il metodo porta a porta. Gli stranieri, trasportati nel comune di Casarsa e dintorni a bordo di un furgone, venivano poi lasciati nei centri abitati dove, a bordo di biciclette, provvedevano a recapitare i volantini nelle abitazioni. Ciò che, però, ha incuriosito gli uomini dell’Arma è stato uno strumento elettronico legato alla loro cintura, la cui finalità non era conosciuta neppure agli stessi lavoratori.

Un’osservazione più attenta ha permesso agli investigatori di capire che si trattava di un’apparecchiatura GPS con finalità di controllo a distanza del loro operato. Le testimonianze successivamente raccolte e l’esito delle diverse perquisizioni locali e domiciliari hanno consentito di confermare l’ipotesi accusatoria e di sequestrare ben otto apparecchi GPS oltre ad altra importante documentazione probatoria attestante il monitoraggio dei movimenti dei dipendenti, gli orari di lavoro ed i tragitti percorsi. Interessate, a riguardo, le Autorità Giudiziarie di Pordenone, Venezia e Treviso che hanno ravvisato evidenti responsabilità penali in capo agli imprenditori per la violazione di specifiche norme, il primo in qualità di datore di lavoro ed il secondo per aver fornito il materiale elettronico imposto ai lavoratori.

Incendio in una casa colonica, due famiglie di persone immigrate sono sfollate con i loro bimbi

Incendio in una casa colonica, due famiglie di persone immigrate sono sfollate con i loro bimbi

Sacile (Pn) - Alle 14 di domenica 23 febbraio, a Sacile, nella strada di Fratta, si è sviluppato un violento incendio in un'abitazione occupata da due famiglie di persone immigrate.

Per cause ancora in corso di accertamento da parte dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, si è sviluppato un rogo nel garage ubicato sotto gli appartamenti di una casa colonica. Al piano terra vive una coppia di nazionalità romena con un bambino e il loro alloggio è andato completamente distrutto.

Al primo primo piano risiede, invece, una coppia di cittadini di origine senegalese con 4 bambini. L’appartamento ha riportato danni più lievi. Entrambe le famiglie sono state sfollate e dovranno passare la notte in un altro posto.

Una persona, il cittadino di nazionalità romena titolare dell’unità abitativa al piano terra, è stato curato in ospedale a Pordenone per una lieve intossicazione da fumo e la prognosi è di pochi giorni. Le cause del rogo sono ancora incerte.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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