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Patto tra Debora Serracchiani e Pier Luigi Bersani per il Friuli Venezia Giulia: autonomia ed apertura
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- Pubblicato Mercoledì, 30 Gennaio 2013 11:28
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Il segretario nazionale del Partito Democratico è a Trieste il 29 e il 30 gennaio per partecipare al meeting del Gruppo dell'Alleanza dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo (S&D).
Ad aprire i lavori è stata la candidata alla presidenza del FVG del Pd Debora Serracchiani che, assieme al segretario nazionale del Pd e candidato premier Pier Luigi Bersani, la mattina del 30 gennaio presso il Caffé Tommaseo, ha presentato e firmato il "patto" per il Friuli Venezia Giulia - da attuarsi in caso entrambi i candidati vincano rispettivamente le elezioni regionali e quelle politiche - tra futuro Governatore e futuro premier.
Nel documento sono elencati i principi di collaborazione tra Governo e Regione FVG, che si ispirano all'autonomia ed al ruolo centrale del Friuli Venezia Giulia nell'Unione Europea.
La solidarietà tra Regione e Stato - ha detto Debora Serracchiani - va attuata con una redistribuzione delle competenze in virtù della specialità. Tra le materie che possono vedere un maggiore coinvolgimento della Regione, Serracchiani ha indicato la tutela del paesaggio, la motorizzazione, la scuola.
Dev'esserci una reale compartecipazione tra Stato e Regione, con un patto di stabilità che preveda delle competenze miste anche nella distribuzione dei tributi, parte dei quali devono restare in Regione.
Nel "patto" sono elencati impegni concreti su cui il Governo - in caso di vittoria del Centrosinistra - s'impegnerà: la politica industriale; i "corridoi" delle vie di comunicazioni europee, terza corsia dell'A4 in primis; il sostegno del Governo alla partecipazione del FVG ai grandi progetti europei nelle aree Italia - Slovenia, Italia - Croazia, Danubio; la tutela delle minoranze linguistiche.
Da parte sua Pier Luigi Bersani si è detto soddisfatto di firmare l'impegno reciproco di collaborazione ed ha sottolineato che l'autonomia, anche speciale, è fondamento dello Stato, purché sia un'autonomia nella relazione, non un rinchiudersi nella propria casa.
Interpellato sull'impegno finanziario di un futuro suo Governo sulla terza corsia, Bersani ha dichiarato di "non escludere nulla". Per il candidato premier, la spesa pubblica mirata "senza fare regali a nessuno" è cruciale per il rilancio degli investimenti.
"Il Friuli Venezia Giulia può svolgere un ruolo chiave come "porta" per l'intero Paese" ha concluso Bersani, che ha poi riproposto lo slogan del Partito Democratico: "Quello che diciamo lo facciamo".
Nel rispondere alla domanda "Quale marcia in più porta Debora Serracchiani rispetto a Renzo Tondo", Bersani ha risposto con una battuta: "Basta guardarla. Il suo sguardo, il fatto che sia una donna, l'apertura europea, sono le vere novità".
Una delegazione di lavoratori dell'impianto della Lucchini di Trieste ha quindi consegnato a Bersani un volume sui 100 anni della Ferriera. A proposito della crisi industriale, il segretario ha dichiarato che in Italia occorre un piano nazionale per la siderurgia.
Interpellato sulla localizzazione di un rigassificatore a Trieste, Bersani ha sostenuto che "i rigassificatori in Italia servono, ma occorre un confronto con gli enti locali sulle singole localizzazioni. Evidentemente quella del Golfo di Trieste non è opportuna". ''I motivi di contrarietà mi sembrano fondati - ha aggiunto - e quindi vanno sostenuti''.
Tondo in Alto Adige incontra il presidente Durnwalder: più collaborazione tra autonomie speciali
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- Pubblicato Martedì, 29 Gennaio 2013 17:30
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Bolzano - L'Autonomia incontra l'Autonomia: il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, è stato ricevuto il 29 gennaio a Palazzo Widmann dal presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder. Al centro del colloquio i rapporti con Roma e Bruxelles. Nel corso dell'incontro è stata concordata una maggiore collaborazione fra le due Regioni a statuto speciale.
"L'obiettivo comune - ha spiegato Durnwalder dopo l'incontro - è quello di difendere la nostra specialità, ampliare e rafforzare l'autonomia, e tutelare al meglio le competenze locali". Proprio quest'ultimo punto è considerato il più delicato, alla luce dei recenti interventi di Roma nell'ambito delle manovre di risanamento dei conti pubblici. "Il governo nazionale - ha sottolineato il presidente altoatesino - sta sfruttando in maniera eccessiva le Regioni a statuto speciale per raggiungere i propri traguardi di contenimento della spesa".
E proprio alla luce delle sfide comuni da affrontare nel rapporto con Roma (crescente pressione fiscale, nuovo centralismo amministrativo, effetti della crisi), Renzo Tondo e Luis Durnwalder hanno individuato in una maggiore collaborazione, soprattutto nella fase preparatoria agli incontri della Conferenza Stato-Regioni, la linea da seguire per il futuro.
Lo stesso ragionamento sarà applicato anche per quanto riguarda i rapporti con Bruxelles. "A livello europeo - ha spiegato Durnwalder - è fondamentale presentarsi in maniera unitaria, è l'unico modo per far sentire la propria voce". Un primo test di questa strategia comune arriverà con la rielaborazione da parte della UE dei programmi Interreg di sostegno a progetti transfrontalieri, considerati di importanza centrale per entrambi i territori.
A proposito di rapporti transfrontalieri, il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha mostrato interesse per il progetto portato avanti da Alto Adige, Tirolo e Trentino, che con il GECT Euregio hanno dato una cornice istituzionale alla cooperazione fra i tre territori alpini. Durante l'incontro a Palazzo Widmann, Durnwalder e Tondo hanno anche discusso altri temi quali il turismo e il sostegno alle piccole e medie imprese.
I Comuni del Friuli Venezia Giulia chiedono una revisione del patto di stabilità
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- Pubblicato Martedì, 29 Gennaio 2013 17:05
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Udine - Una delegazione di sindaci del Friuli Venezia Giulia ha consegnato il 28 gennaio al presidente della Regione Renzo Tondo e all'assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, un dettagliato documento sulla situazione dei Comuni, chiedendo una revisione del patto di stabilità.
Il documento denuncia che le conseguenze del patto di stabilità nelle possibilità operative dei Comuni sono gravissime, al punto di impedire la realizzazione di opere per le quali sono già stanziati i finanziamenti necessari. In un periodo di crisi questo significa mettere definitivamente in ginocchio imprese, lavoratori e famiglie.
La risposta del govarnatore è stata che la Regione si rende conto di quanto sta avvenendo: un meccanismo perverso impedisce di fare quello che si potrebbe fare con le risorse già assegnate. Per questo motivo la Regione andrà molto decisa al prossimo confronto con la Ragioneria generale dello Stato sul patto di stabilità riguardante il Friuli Venezia Giulia, per superare una situazione kafkiana, come l'ha definita Tondo, che nei fatti impedisce di governare. L'auspicio è di poter presto confrontarsi con un governo "politico" capace di mediare tenendo conto delle esigenze concrete delle popolazioni dei diversi territori.
L'incontro odierno è nato dalla riunione dei sindaci svoltasi l'8 gennaio scorso a Remanzacco, dove era stato predisposto un documento che viene approvato in queste settimane da numerosi Consigli comunali.
La partecipazione all'incontro di oggi del presidente dell'Anci Mario Pezzetta ha testimoniato che non c'è contrasto tra l'iniziativa spontanea dei sindaci e l'impegno già assunto dall'Associazione dei Comuni su questo problema, che la Regione, ha ribadito Tondo, intende affrontare con la consapevolezza del valore della propria autonomia.
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