Economia
Pordenone Fiere compie 70 anni e lancia nuovi eventi. Nel 2016 quasi 300mila visitatori
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Gennaio 2017 19:46
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Dopo un 2016 chiuso con un bilancio positivo, Pordenone Fiere si prepara ad un 2017 molto intenso con un numero record di manifestazioni in programma. La stagione fieristica è stata presentata nei giorni scorsi dal presidente Renato Pujatti.
Sono ben 31 gli appuntamenti tra eventi organizzati direttamente, in collaborazione con soggetti esterni oppure ospitati.
Cinque manifestazioni hanno già ottenuto la qualifica di manifestazione internazionale: Samumetal, Samuplast, Happy Business To You Sicam e Coiltech, gli ultimi due anche la certificazione data da UFI, Associazione Mondiale delle Fiere. Nel 2017 il numero potrebbe crescere fino a 7 con l’inserimento di Aquafarm e Rive.
Il sistema fieristico pordenonese porta in città in un anno 296.000 visitatori e 4.316 espositori dall’Italia e dall’estero per un indotto che varia dai 25 ai 50 milioni di euro.
Secondo le stime, ogni euro investito in una manifestazione si traduce in dieci euro di valore aggiunto per il territorio cittadino, in termini di servizi di accoglienza per visitatori ed espositori e di acquisti per la realizzazione della manifestazione (allestimento stand, attività di promozione e personale di servizio).
Pordenone Fiere è “una Fiera aperta verso il territorio del Nordest che si fa interprete del suo rilancio economico attraverso l’apertura verso nuovi settori e nuove collaborazioni – ha spiegato Renato Pujatti. – Il 2017 sarà l’anno in cui metterà le basi per la ripartenza attraverso cinque nuove manifestazioni e il consolidamento delle fiere storiche”.
“Sul fronte istituzionale - ha aggiunto - sono allo studio eventi che apriranno la Fiera alla città soprattutto in occasione della celebrazione dei 70 anni di Pordenone Fiere, in programma il 7 giugno che coinvolgeranno tutti coloro che hanno contribuito a renderla grande. Sarà anche il 70esimo compleanno della Fiera Campionaria, manifestazione nata nel 1947 appunto come vetrina delle eccellenze di Pordenone in un momento di fermento e di forte crescita economica con un mondo tutto da ricostruire dopo la Seconda Guerra Mondiale”.
“D’altra parte - ha proseguito Pujatti - siamo aperti ad ospitare e collaborare con aziende, istituzioni, soggetti economici che possono trovare in fiera una struttura efficiente e una capacità organizzativa all’avanguardia per realizzare i loro eventi, incontri, convegni. È questo il “core business” di Pordenone Fiere, con già in programma più di 20 appuntamenti nel 2017 all’interno delle 3 sale incontri del Centro Servizi e nei padiglioni”.
“In questi ultimi anni la Fiera ha realizzato importanti investimenti sulle persone e le professionalità – ha concluso Pujatti - per sopravvivere e crescere nel mercato fieristico sono indispensabili la progettualità e la professionalità interna per sviluppare proprie manifestazioni. Le fiere non si inventano ma per progettarle, crearle e svilupparle ci vogliono anni ed è fondamentale la squadra; noi ne abbiamo creata una di primissima qualità composta dalle risorse interne a Pordenone Fiere e dai collaboratori esterni: AEFI, l’associazione di categoria delle fiere italiane, le istituzioni del territorio, Camera di Commercio in testa con tutte le categorie produttive e i tanti nostri partner esperti dei nuovi settori in cui andremo ad operare”.
L’anno fieristico si è aperto il 14 gennaio subito con una delle novità in calendario: la prima edizione di Pordenone Arte, nuovo evento dedicato all’arte moderna e contemporanea che ha affiancato l’ottava edizione di Pordenone Antiquaria, mostra mercato nazionale di antiquariato. Entrambe le manifestazioni si chiuderanno il 22 gennaio.
Il 26 e 27 gennaio ecco la seconda delle novità in programma: AQUAFARM, Mostra-convegno per l’acquacoltura sostenibile e l’industria della pesca organizzata da Pordenone Fiere in collaborazione con un Upmarket, società milanese titolare delle due edizioni di Hobby Show.
Programma completo su: http://www.fierapordenone.it/
Terza corsia dell’autostrada A4: 43 milioni dalle società italiane di Crédit Agricole
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- Pubblicato Lunedì, 09 Gennaio 2017 15:27
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Il Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia è partner finanziario della Terza corsia dell’A4, attualmente la più importante opera pubblica del Nord Est, i cui lavori sono stati ufficialmente avviati nei giorni scorsi.
Il cantiere, avviato nei giorni scorsi con la posa della prima pietra alla presenza, tra gli altri, del ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio e dei presidenti della Regione Veneto Luca Zaia e della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, è quello della terza corsia dell’autostrada A4 nel tratto che va da Alvisopoli (in comune di Fossalta di Portogruaro) a Gonars (Udine).
L’opera, che costerà quasi 400 milioni di euro e darà lavoro a circa 300 addetti, sarà portata a termine entro il 2020 dal Consorzio Tiliaventum, aggiudicatario dell’appalto, assistito dal Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia in qualità di partner finanziario.
“Si tratta di una infrastruttura strategica sia in termini di ricadute occupazionali sia come stimolo all’economia del paese – ha dichiarato il direttore generale di Crédit Agricole FriulAdria Roberto Ghisellini – Alla base del nostro affiancamento, le sempre maggiori sinergie fra le società italiane di Crédit Agricole”.
A sostegno della commessa, infatti, il Gruppo ha dato vita ad apposite linee di credito per complessivi 43 milioni di euro a favore di Tiliaventum, società consortile costituita da due delle principali imprese costruttrici italiane: Rizzani de Eccher e Impresa Pizzarotti & C.
Nell’operazione è entrata anche la società italiana di factoring di Crédit Agricole, Eurofactor Italia.
L’ampliamento prevede la costruzione di 26 chilometri di nuova corsia autostradale lungo la direttrice Venezia-Trieste. Undici i comuni toccati: Fossalta di Portogruaro e San Michele al Tagliamento in Veneto e Ronchis, Palazzolo dello Stella, Rivignano Teor, Pocenia, Muzzana del Turgnano, Castions di Strada, Porpetto, Torviscosa e Gonars in Friuli Venezia Giulia.
I lavori comporteranno il rifacimento di otto cavalcavia, 11 sottopassi, i ponti sul fiume Stella e sul canale Cormor (entrambi di lunghezza superiore a 100 metri), nonché il ponte sul fiume Tagliamento (il quale, con i suoi 1.500 metri di lunghezza, costituisce l'opera più significativa di tutto il tratto).
Lungo tutta la tratta saranno messe a dimora forestazioni, boschi idrofili e fasce arboree per una superficie media pari a circa 10 metri quadrati di verde ogni singolo metro lineare di autostrada.
(Nella foto Petrussi: il nodo di Palmanova dell'A4)
Porto Vecchio di Trieste, incontro fra Serracchiani e Dipiazza per definire programma di riuso
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- Pubblicato Venerdì, 06 Gennaio 2017 16:37
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - È stato definito “proficuo” l’incontro avvenuto nei giorni scorsi tra la presidente della Regione Debora Serracchiani ed il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza sul riuso del Porto Vecchio del capoluogo.
Durante il tavolo di lavoro gli esponenti politici hanno fissato un primo cronoprogramma per la realizzazione delle opere legate al finanziamento di 50 milioni stanziati dal Governo Renzi a favore della Regione.
Su proposta della presidente, condivisa da Dipiazza, si passerà alla sottoscrizione di un protocollo operativo tra Regione, Comune, Autorità Portuale e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) per definire la fase progettuale e attuativa degli interventi.
In particolare, come stabilito in sede ministeriale, le opere, per un ammontare complessivo di 50 milioni, riguarderanno la viabilità (3.500.000 euro), il Polo museale (25 milioni), il trasferimento in Porto Vecchio dell' International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) (12 milioni), il recupero del pontone galleggiante Ursus (5.500.000), il restauro della cosiddetta Locanda (800.000) e la riqualificazione delle banchine (3.200.000 euro).
Come ha sottolineato la presidente Serracchiani l'obiettivo è quello di partire utilizzando le risorse messe a disposizione dal MiBACT per individuare "chi fa cosa", accordandosi ad esempio su quello che potrebbe essere il ruolo del Comune quale soggetto attuatore dei lavori. Inoltre la presidente ha dato la disponibilità affinché gli uffici tecnici dell'Amministrazione regionale, unitamente alla struttura di FVG Strade S.p.A., possano affiancare quelli comunali nella parte progettuale relativa alla viabilità dell'area.
"Abbiamo ottenuto delle risorse importanti dal Governo precedente - ha dichiarato la presidente - per passare a un'operatività concreta su una parte di Trieste che rappresenta il futuro non solo della città, ma dell'intera regione. Per questo abbiamo inteso imprimere un'accelerazione che possa essere coerente con quello che poi sarà il progetto complessivo del riuso di Porto Vecchio".
Da parte sua il sindaco Dipiazza ha dichiarato che "quando si lavora assieme nell'interesse del territorio i risultati si raggiungono. Sono molto soddisfatto di come si sta procedendo insieme alla presidente della Regione. Definito ora il quadro generale possiamo procedere alla stesura del protocollo operativo per dare attuazione ai progetti consentiti dal finanziamento di 50 milioni di euro ottenuto dal MiBACT. Il Porto Vecchio, consegnato al Comune, è patrimonio della città, è un ambizioso progetto per tutta la regione e solo uniti possiamo raggiungerlo".
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