Semina di mais OGM in un campo di Vivaro. Il vicepresidente Bolzonello: interpelleremo il Governo
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- Pubblicato Sabato, 15 Giugno 2013 19:41
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Vivaro (Pn) - Prosegue la polemica sul mais geneticamente modificato in provincia di Pordenone. "Nel mondo c'è spazio per tutti, le ideologie totalitarie vanno sconfitte": così si è espresso Giorgio Fidenato, leader degli Agricoltori Federati, il 15 giugno.
Dopo queste parole, col supporto del Movimento Libertario, ha seminato mais geneticamente modificato, forte della sentenza della Corte Giustizia Europea che gli aveva dato ragione nella battaglia con lo Stato italiano. La semina si è svolta a Vivaro, davanti a 200 persone, sia sostenitori che contrari, provenienti dal mondo dell'agricoltura e della politica.
"Quanto avvenuto oggi in Friuli Venezia Giulia non è assolutamente da sottovalutare. In ogni caso è fondamentale ribadire che se non si verificano prima le condizioni di coesistenza, ogni semina di organismi geneticamente modificati non è permessa". Così ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, in merito alla vicenda.
"Ho già dato disposizioni affinché il Corpo Forestale dello Stato, in accordo con le competenti autorità regionali, si accerti della natura delle sementi utilizzate in modo da assumere i provvedimenti del caso" ha concluso il ministro.
"Abbiamo espresso contrarietà all'Ogm e continuiamo ad esprimerla ma di fronte a una sentenza non si si può fare nulla di più. Non abbiamo gli strumenti giuridici e non possiamo che auspicare un intervento immediato del Governo".
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Fvg e assessore alle attività produttive, risorse rurali, agroalimentari e forestali Sergio Bolzonello, riferendosi all'iniziativa di Agricoltori Federati.
"La settimana scorsa, appena la presidente Serracchiani ed io ne siamo entrati in possesso, abbiamo inviato per le vie brevi al Governo la sentenza del giudice di Pordenone, la quale in un passaggio sostiene che non è reato la semina di Ogm", ha spiegato Bolzonello.
"Riteniamo - ha concluso - che il Governo debba con velocità varare un provvedimento che preveda la clausola di salvaguardia".
Previsto caldo record da domenica e per tutta la settimana. "Ade" porta temperature tropicali
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- Pubblicato Sabato, 15 Giugno 2013 14:36
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Trieste - "Ade", la "tempesta di caldo che sta per abbattersi sull'Italia, è già in marcia verso il Mediterraneo, pompata dai caldissimi venti africani. Ade inizierà domenica 16 giugno e finirà il giorno 20 al Nord, mentre al Sud continuerà il caldo record. Un'escalation che porterà a far innalzare la colonnina di mercurio fino a oltre 38°C".
Così sostiene il metereologo Antonio Sanò, direttore del sito di notizie ilmeteo.it, divenuto celebre per aver introdotto anche da noi l'usanza di dare un nome proprio ai fenomeni atmosferici.
Il fenomeno interessa prevalentemente il Centro Sud. Anche nel Nord Est "oggi è una splendida giornata con connotati estivi, non farà troppo caldo e si raggiungeranno i 29°C al Nord e i 31 al Sud, mentre sulla Liguria ci saranno un po' di nubi basse".
Da domenica però, afferma l'esperto, "l'estate metterà il turbo per cinque giorni, arriverà dall'Africa dell'aria caldissima pompata dall'anticiclone Ade. Il caldo aumenterà giorno dopo giorno, prima si supereranno ovunque i 30-34°C, poi da metà settimana anche i 35°C su Bologna, Firenze, Napoli, Roma e resto del Sud, con qualche grado in meno lungo le coste".
L'afa dovrebbe aumentare specie sulla Val Padana e sulla Toscana, tanto che sarà notevole la differenza tra temperatura registrata e quella percepita per effetto dell'umidità.
Secondo Sanò "tramite la formula che calcola l'Indice di Calore, a Bologna da metà settimana si percepiranno 41°C, così come a Firenze, e anche Roma con 39°C non sarà da meno. Picchi record di 38°C nei pomeriggi del 19 e 20, quando i 35°C saranno la norma, ma non sono esclusi i 39°C, con temperature percepite nelle grandi città anche di 41°C".
Sarebbero possibili in seguito "nubifragi scatenati dalle enormi energie in gioco, che si svilupperanno al Nordovest da giovedì 20 diretti verso il resto del Nord e sulla Toscana dalla sera, proseguendo fino a venerdì 21, mentre al Centrosud il caldo continuerà incontrastato". I temporali al nord potrebbero essere accompagnati localmente da grandinate.
Rivelazioni sulla sismicità dell'area della centrale nucleare di Krško. WWF e Legambiente segnalano rischi
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- Pubblicato Venerdì, 14 Giugno 2013 11:50
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Trieste - Il Governo sloveno ha finalmente divulgato lo studio sismologico sull’area di Krško, redatto dall’IRSN (Istituto per la Radioprotezione e la Sicurezza Nucleare) francese, studio inizialmente “secretato” dalla società Gen Energija che gestisce la centrale nucleare.
Lo annunciano il 14 giugno WWF e Legambiente, che dopo aver appreso la notizia della secretazione – e delle conseguenti polemiche in Slovenia e Croazia – si erano rivolte ai competenti ministeri sloveni e croati, chiedendo la diffusione dello studio, per metterlo a disposizione della comunità scientifica internazionale.
Le organizzazioni ambientaliste avevano appreso infatti che lo studio, svolto dall’istituto francese in vista del progetto per la costruzione di una seconda centrale nucleare a Krško, accanto a quella esistente, era giunto a conclusioni negative, per l’elevata sismicità della zona. Da ciò la decisione iniziale di tenerne riservato il contenuto, come aveva riferito anche la stampa italiana.
WWF e Legambiente alla fine dello scorso mese di aprile si erano perciò rivolte direttamente ai Ministeri dell’ambiente e dell’economia di Slovenia e Croazia, chiedendo che lo studio venisse divulgato, perché le conseguenze ambientali di un incidente alla centrale nucleare inevitabilmente coinvolgerebbero anche il territorio italiano ed i suoi abitanti.
Alla fine di maggio rispondeva il Ministero sloveno delle infrastrutture e della pianificazione territoriale – Direttorato per l’energia, rendendo disponibile nel proprio sito web lo studio francese ed altri documenti geologici sull’area di Krško.
WWF e Legambiente hanno quindi segnalato ciò all’OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica, al Servizio geologico e alla Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia, chiedendo a questi enti di analizzare la documentazione fornita e di divulgare al pubblico le proprie valutazioni in merito.
Una nota nello stesso senso è stata inviata anche alla Presidente della Regione, Debora Serracchiani, ed agli assessori regionali all’ambiente ed energia, Sara Vito, e alla protezione civile, Paolo Panontin.
“È necessario – osservano i presidenti regionali di WWF e Legambiente, Roberto Pizzutti ed Elia Mioni – che su una questione tanto rilevante si apra un approfondito dibattito scientifico ed i cittadini siano adeguatamente informati, poiché l’elevata sismicità della zona di Krško solleva rilevantissimi problemi di sicurezza non soltanto in rapporto al progetto della nuova centrale nucleare, ma anche per quella esistente".
"Se si pensa che Krško dista circa 130 km in linea d’aria dal territorio italiano - Chernobyl oltre 1.300 km - è del tutto evidente che un grave incidente alla centrale sloveno-croata, magari causato da un evento sismico, implicherebbe conseguenze potenzialmente catastrofiche anche per l’Italia, a cominciare dal Friuli Venezia Giulia”.
Le due associazioni ricordano di essersi opposte in varie occasioni, ad esempio in sede di osservazioni per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul Piano Energetico della Slovenia, alla costruzione di una nuova centrale nucleare a Krško e di aver chiesto anche la chiusura della centrale esistente, che si vorrebbe invece mantenere in funzione fino al 2043, quando l’impianto avrà raggiunto i 60 anni di età.
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