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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Attualità

Rigassificatore di Trieste: a sorpresa semaforo verde dal Ministero dell'Ambiente

Rigassificatore di Trieste: a sorpresa semaforo verde dal Ministero dell'Ambiente

Trieste - Il ministero dell’Ambiente, rispondendo ad una interrogazione presentata in Commissione mercoledì 25 febbraio dall'on. Serena Pellegrino, capogruppo Sel in Commissione Ambiente, eletta nella circoscrizione del Friuli Venezia Giulia, ha reso noto che, al termine dell’istruttoria, non sono stati evidenziati aspetti di incompatibilità ambientale tra il progetto del rigassificatore Gnl di Zaule e il nuovo Piano Regolatore Portuale di Trieste.

Questo il testo della risposta scritta
pubblicata giovedì 26 febbraio 2015 nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente) n. 5-04841:

"Con riferimento a quanto richiesto di conoscere dagli interroganti con l'atto di sindacato ispettivo in parola, si rappresenta che con parere n. 1706 del 6 febbraio 2015 la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS ha concluso il supplemento istruttorio che aveva portato all'emanazione del decreto n. 128/2013 di temporanea sospensione dell'efficacia del decreto VIA n. 808 del 17 luglio 2009, relativo al parere favorevole di compatibilità ambientale relativo alla realizzazione nel porto di Trieste, nella zona Zaule, di un rigassificatore GNL da parte della Gas natural rigassificazione Italia Spa".

"Previa attenta valutazione della ulteriore documentazione esaminata, le conclusioni cui è pervenuta la predetta Commissione VIA/VAS, con il citato parere n. 1706 non evidenziano aspetti di incompatibilità ambientali tra le previsioni del proposto nuovo piano regolatore portuale di Trieste ed il progetto del rigassificatore GNL di Zaule".

"Tali essendo le determinazioni assunte in sede tecnica dal competente organo, che non consentono allo stato l'adozione di provvedimenti di secondo grado, esse sono state portate a conoscenza nelle naturali sedi competenti per i seguiti autorizzatori, cioè al Ministero dello sviluppo economico, nonché alle amministrazioni territoriali e alla società proponente".

"I cittadini del Friuli Venezia Giulia - ha commentato l'on. Pellegrino - non vogliono il rigassificatore di Trieste e nemmeno la maggioranza delle amministrazioni territoriali. Nessuna parola in merito al fatto che questo Governo sia contro l’attuazione del progetto del rigassificatore della Gas Natural, non era un atto richiesto ma ci auguriamo che le dichiarazioni politiche rese in ogni sede abbiano concreto riscontro con gli atti formali".

"Ciò detto - prosegue la deputata di Sel - speriamo che alla fine di questo percorso non siano sempre i cittadini a pagare o in termini di consumo di terra e di sicurezza o in termini di denaro, pagando pesanti sanzioni".

Da parte sua il senatore Lorenzo Battista (gruppo "Per le Autonomie") fa sapere che "Era il 1 agosto 2013 quando, anche io come molti altri parlamentari, ho posto il quesito presentando un’interrogazione ai Ministri dello sviluppo economico e dell’ambiente per chiedere se ‘alla luce di quanto emerso dalle delibere del comitato portuale in relazione al nuovo piano regolatore del porto di Trieste e dalle dichiarazioni del commissario europeo Potocnik, non ritengano di dover escludere definitivamente la possibilità di posizionare tale infrastruttura nella località di Zaule’. Risposte? Nessuna. Fino ad oggi, quando gli spettri del rigassificatore sono tornati realtà".

Il senatore spiega che "il rigassificatore è come l’amante, tutto dicono che non si fa ma prima o poi ti può accadere. Mi riferisco a chi ha governato in passato e ora tuona contro la struttura e chi ora tergiversa tra deboli no e confusi forse".

Il senatore sottolinea: “Risultato: è sempre più probabile che Trieste stia per sedersi su una bomba ad orologeria. Se è vero che nessuno lo vuole, si faccia fronte comune e si scongiuri il rischio”.

In un tweet Battista ha scritto: “di tutti i #lavoltabuona ne vorrei uno sullo stop definitivo alla follia del progetto del rigassificatore a Trieste”.

Anche il Movimento 5 Stelle ha diffuso un comunicato in cui dichiarano di accogliere con amarezza e profonda indignazione la negativa novità del via libera al rigassificatore di Trieste.

"Renzi e il Pd - scrivono il portavoce Ussai ed i consiglieri Menis e Patuanelli - calpestano la volontà dei triestini che non vogliono questo pericoloso, inquinante ed antieconomico impianto. Fanno poi sorridere le mozioni presentate dal centro sinistra in Consiglio comunale, modo troppo facile per lavarsi la coscienza e fingere di non volere l'impianto".

Il progetto del rigassificatore aveva incontrato la contrarietà del governo sloveno, quella delle amministrazioni comunali di Trieste e Muggia e dell’amministrazione provinciale di Trieste. La presidente della Regione, Debora Serracchiani, aveva in più occasioni espresso la contrarietà dell’amministrazione al progetto.

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