Atteso appuntamento a Villa Manin con i Radiohead, la band di Oxford che ha rivoluzionato il rock
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- Pubblicato Martedì, 25 Settembre 2012 16:03
- Scritto da Tiziana Melloni
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Codroipo (Ud) - La tournée europea dei Radiohead, dopo lo slittamento di alcune date nello scorso di mese di luglio, è ripartita il 20 settembre dal Canton de Vaud in Svizzera ed è approdata in Italia.
Dopo il concerto del 22 settembre a Roma, del giorno successivo a Firenze e del 25 a Bologna, i Radiohead giungono infine, mercoledì 26 settembre, nello storico e affascinante complesso dogale di Villa Manin di Passariano, che recentemente ha ospitato anche l’unica data italiana dei Foo Fighters e negli ultimi anni è diventata un autentico punto di riferimento per gli appassionati di musica rock e hard rock.
I Radiohead saranno preceduti sul palco da un support act d’eccezione: Dan Snaith aka Caribou, uno dei personaggi indie più noti del momento, genio della fusione di elettronica e progressive. Per l’atteso concerto in programma di Villa Manin gli ultimi biglietti disponibili (ingresso unico 50 euro più diritti di prevendita) sono acquistabili nei punti vendita autorizzati Azalea Promotion.
In 8 album e quasi 20 anni di carriera i Radiohead hanno fuso il rock alternativo all’art rock, l’elettronica al punk, il pop alla psichedelia, diventando una delle band più influenti – per critici, musicisti e pubblico - degli ultimi decenni.
Grazie a ritmi elettronici, alla particolare voce di Thom Yorke e a testi visionari, la band di Oxford ha messo in musica il desiderio di fuga, la necessità di perdere sé stessi, l’alienazione e la spersonalizzazione causati dalla tecnologia e dalle convenzioni della società contemporanea.
Ma i Radiohead, pur rimanendo dei sognatori, non hanno mai perso di vista la realtà, producendo testi politici e schierandosi spesso apertamente e personalmente dalla parte di chi protesta.
Allergici alle regole del mercato e del marketing musicale, i Radiohead hanno fatto spesso scelte anticommerciali, imponendo brusche variazioni ad un sound già carico di dettagli sperimentali: questo non gli ha impedito però di vendere più di 25 milioni di dischi, e collezionare premi e riconoscimenti, tra cui 3Grammy Awards, 1 Ivor Novello, e 3 Q Awards.
Pordenone, serata in onore del Cardinale Costantini. Concerto lirico col tenore Beniamino Prior
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- Pubblicato Lunedì, 24 Settembre 2012 15:38
- Scritto da Tiziana Melloni
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PORDENONE - Al "Verdi" si svolge una speciale serata di beneficienza, aperta a tutti, con offerta libera, i cui proventi serviranno per sostenere i progetti in ambito civile e religioso in onore del Cardinale Celso Costantini (1876-1958) nostro conterraneo di Castions di Zoppola.
Per celebrare questa grande figura l’appuntamento è per martedì 25 settembre, alle 20.45, al teatro Giuseppe Verdi di Pordenone, dove si terrà il concerto lirico con la partecipazione di un altro benemerito della provincia: il tenore Beniamino Prior, originario di Tiezzo che, per la sua prestigiosa carriera in Italia e all’estero, ha ricevuto nel 2006, dall’allora sindaco Bolzonello, il sigillo della città di Pordenone.
Un artista che ha accolto con entusiasmo l’invito degli organizzatori (l’Associazione Amici del Cardinale Celso Costantini presieduta dal presidente Alberto Marchiori e dal direttore mons. Bruno Fabio Pighin), non solo per esibirsi al teatro Verdi ma collaborando all’evento chiamando a sé artisti di fama internazionale: i soprani Linda Kazani e Selma Pasternank e al mezzosoprano Sabina Willeit, nonché il giovanissimo Antonio Fogliani che dirigerà la FVG Mitteleuropa orchestra, quest’ultima composta da quaranta elementi e una quindicina dei migliori musicisti del conservatorio Tartini di Trieste.
Questo il programma lirico: apertura sinfonica con G. Rossini, dalla Seramide; Sapho di C. Gounod; il Trovatore di Verdi, il Requiem di G. Verdi. La seconda parte, dopo un brano sinfonico introduttivo dal Nabucco di Verdi, proseguirà con Lucia di Lammermoor di Donizetti, il Macbeth e la Traviata di G. Verdi e Pagliacci di R. Leoncavallo.
L’organizzazione informa che i biglietti potranno essere ritirati, a partire da martedì 18 settembre, alla biglietteria del Teatro Verdi (tel. 0434.247624) con orario 14.30 – 19.00; il sabato dalle 16.00 alle 19.00 e il giorno del concerto un’ora prima dello spettacolo.
Per la prima volta all'interno della Risiera di San Sabba viene messa in scena un'opera lirica
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- Pubblicato Venerdì, 21 Settembre 2012 17:40
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - "L'Imperatore di Atlantide, ovvero il rifiuto della Morte" è la prima opera lirica che varcherà il cancello della Risiera di San Sabba a Trieste, l'unico ex campo di concentramento nazista in Italia, per essere rappresentata al pubblico con ingresso libero giovedì 27 settembre, alle ore 21.00.
L'evento è stato presentato venerdì 21 settembre presso il Caffé San Marco, alla presenza dell'assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti, che ha sottolineato l'assoluta novità di un'iniziativa che assume la tripla valenza di evento sociale, culturale e turistico "in quanto a Trieste - ha spiegato - si viene prima di tutto per respirare storia e bellezza di questa città che è unica nel suo genere in Europa".
"Der Kaiser von Atlantis" è il nome originale in tedesco dell'opera, composta nel ghetto di Theresienstadt da Viktor Ullmann. Si tratta dell’opera più importante di Ullmann e rappresenta l’espressione più alta dell’elaborazione artistico-musicale che vide protagonisti compositori e musicisti collaboratori di Janacek, Schönberg, Zemlinsky, i quali si trovarono coinvolti nel terribile inferno che furono Terezin, Birkenau, Auschwitz.
La versione italiana de "Der Kaiser von Atlantis" sarà diretta da Davide Casali per la regia di Lino Marrazzo. "L'idea di metterla in scena - ha commentato Casali - nasce dalla volontà di far conoscere la Shoah attraverso l'arte e la cultura. La musica diventa così salvazione contro le violenze perpetrate dai nazisti nei ghetti e nei lager. La memoria dell'esperienza nei campi di concentramento - ha concluso - deve rimanere qualcosa di vivo, un monito costante ed una spinta profonda a mantenere desta l'attenzione"
Solo una parte del lavoro di Viktor Ullmann fu ritrovata. Prima dello scoppio della guerra scrisse circa quaranta lavori, la maggior parte orchestrali, composizioni da camera e pianoforte e due opere. Anche i suoi lavori letterari e approssimativamente venti frammenti delle sue composizioni quasi finite o complete scritte a Theresienstadt sono stati preservati.
Dai tardi anni ’70 la musica di Ullmann ha goduto di un nuovo, vivo interesse. La sua opera da Theresienstadt, scritta su un libretto di Peter Kien e chiamata con il titolo vagamente sovversivo "Der Kaiser von Atlantis" (L’imperatore di Atlantide) op. 49, è stata messa in scena numerose volte da allora, così come le sonate per pianoforte, i quartetti per corde di Theresienstadt e le canzoni.
Con i pochi mezzi a disposizione, a Theresienstadt Ullmann ed alcuni altri suoi colleghi riuscirono a mettere insieme una serie di spettacoli. Questo lo incoraggiò a comporre Der Kaiser von Atlantis, leggenda, come lui stesso la definiva, in quattro scene. Il libretto si deve a Peter Kien, anch'egli suo compagno di prigionia.
La vicenda vede protagonista Überalles (dappertutto), Imperatore di Atlantide, che ha deciso di scatenare una guerra globale. Ma la morte, per protestare contro questa follia, si rifiuta di compiere il proprio dovere. Gli uomini non muoiono più e Überalles è disperato. Convince la morte a riprendere il suo lavoro, ma il primo cliente sarà proprio lui.
Apologo disperato sulla violenza e sulla guerra, l'opera musicalmente risente del clima culturale tra le due guerre, in un mix tra lo sperimentalismo e l'espressionismo. L'opera, recuperata in circostanze fortunose, fu rappresentata per la prima volta nel 1975 ad Amsterdam.
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