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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

L’Accademia Nico Pepe porta in scena “Risveglio di primavera” con gli allievi del II e III anno

L’Accademia Nico Pepe porta in scena “Risveglio di primavera” con gli allievi del II e III anno

Trieste - Sarà Risveglio di primavera di Frank Wedekind, il primo spettacolo prodotto dalla Civica Accademia D’arte drammatica “Nico Pepe” di Udine ospitato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: l’appuntamento, in anteprima rispetto alla Stagione 2015-2016, è per giovedì 22 ottobre alle ore 21 alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti.

L’iniziativa nasce a coronamento del protocollo d’intesa recentemente stipulato fra il Teatro Stabile regionale e la Civica Accademia, a formalizzare e ufficializzare una naturale reciprocità e collaborazione fra le due istituzioni: ogni anno lo Stabile ospiterà uno spettacolo portato in scena dagli allievi del II e II anno dell’Accademia, mentre fra i giovani attori formati dall’Accademia si sceglierà - ove possibile - qualcuno da coinvolgere nelle produzioni dello Stabile (per primo, l’ottimo Filippo Borghi è entrato a far parte della Compagnia Stabile). Inoltre il direttore Franco Però sarà parte della giuria del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro, promosso dalla “Nico Pepe” con cadenza annuale.

Ecco dunque il contesto in cui s’inserisce la proposta di questo Risveglio di primavera di Frank Wedekind, per la regia di Claudio de Maglio, interpretato dagli allievi del II e III anno di corso.

Lo spettacolo si avvale delle musiche di Paki Zennaro, delle scenografie di Claudio Mezzelani, mentre il disegno luci è firmato da Stefano Chiarandini ed i costumi sono di Emmanuela Cossar. La realizzazione della videoscenografia è di Federico Petrei e Fay Fernandes (Delta Process).

«Questa bellissima e struggente “tragedia di ragazzi”, spiega il regista e direttore della Civica Accademia Nico Pepe di Udine, Claudio De Maglio, parla di quella combinazione di gioia, paura ed esaltazione che da sempre ragazze e ragazzi hanno provato per il dolce mistero dello sbocciare del proprio corpo, e racconta con coraggio i turbamenti e le domande esistenziali causati dalle tempeste emotive che accompagnano la più fragile e insieme la più affascinante stagione della vita: quella dell’adolescenza e della giovinezza».

A misurarsi con il testo saranno i giovani allievi attori del II e III anno di corso: Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Carlo Dalla Costa, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Luca Oldani, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo. III anno di corso: Giuseppe Attanasio, Irene Canali, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher. Ancora De Maglio: «Durante le prove ci siamo chiesti quali rituali, quali celebrazioni accompagnano l’accesso all’età adulta. Quali risposte si è in grado di dare quando i giovani fanno i conti con gli stimoli sessuali e cercano di dare un nome a quanto loro accade? In che rapporto la Cultura con le sue regole sociali si pone con ciò che è predisposto dalla Natura?»

Risveglio di primavera è dunque un dramma che ancora oggi pone allo spettatore domande alle quali non sempre riusciamo a dare una risposta perché il mondo in cui si muovono i protagonisti è drammaticamente lo stesso di allora: un labirinto di genitori ciechi, scuole mute e collegi sordi, in cui i giovani interpreti sembrano destinati a tacere, o peggio a soccombere e in cui la drammaturgia mostra i danni della repressione soffocante che nega l’evidenza e in nome di una presunta moralità diventa più traviante delle peggiori devianze. Frank Wedekind (1864-1918) è uno degli autori più dissacranti e uno degli accusatori più diretti del falso puritanesimo borghese di fine Ottocento.

«Nel risveglio – chiude il regista – che tra l’altro ha una struttura a quadri, di certo molto avanzata per l’epoca, drammaticamente e selvaggiamente si muovono delle giovani meteore di vita che si agitano tra lotte e paure, repressioni e slanci incontrollabili. C’è la giovinezza che muore sul nascere e gli istinti che alle volte rimangono potenze senza controllo e maturazione».

Biglietti in vendita a partire da ieri  venerdì 17 ottobre a €12 con riduzione per gli abbonati al Teatro Stabile a €8, presso la Biglietteria del Politeama Rossetti ed i consueti punti vendita dello Stabile regionale. Ulteriori informazioni sul sito del teatro www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511 o Civica Accademia d'Arte Drammatica “Nico Pepe”, tel/fax 0432/504340, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.nicopepe.it.

Risveglio di primavera andrà successivamente in scena sabato 31 ottobre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alle 20.45 e gode del sostegno di: Fondazione CRUP con i partners istituzionali Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine.

Avventure e paura ne "Lo zoo di vetro" dedicato a Francesco Macedonio

Avventure e paura ne

Gorizia - Chiusi in una bolla, isolati dal mondo, o alla ricerca spasmodica di avventure: l'esistenza spesso si tormenta su questi due estremi, impedendosi così di essere vissuta appieno. 

Come vorrebbe invece fare Tom, protagonista e voce narrante de "Lo zoo di vetro", portato ieri sera in scena al Kulturni Dom dalla compagnia vicentina "La ringhiera", secondo appuntamento del 25o Festival Internazionale Teatrale "Castello di Gorizia". 

Un appuntamento importante quello di ieri, perche intitolato al goriziano Francesco Macedonio, come ha ricordato il professor Quazzolo prima dello spettacolo. Per l'occasione, è stato letto un racconto scritto dallo stesso regista qualche anno fa, raccolto in un'antologia che ripercorre la sua infanzia.

Scritto da Tennessee Williams nel '44 e diretto in quest'occasione da Riccardo Perraro, "Lo zoo di vetro" è un dramma familiare che si consuma nell'America anni '30, quella dopo il crollo della borsa. L'io narrante è quello di un giovane impiegato, Tom Wingfield (interpretato da Cristian Zorzi), che ha sulle spalle la madre Amanda (Lucia Callegari) e la sorella Laura (Lorenza Rizzato).

La figura paterna non c'è, scomparsa ormai da 16 anni per "inseguire le luci", spiega il protagonista. E anche per lui la fame di avventure è insaziabile, nonostante si rifugi ogni giorno al cinematografo per ammirare storie di altri. Ci va anche per fuggire dalla petulanza della madre, logoroica e piena di timori: fra tutti, quella di avere un figlio alcolizzato e una figlia zitella.

A Laura, invece, basta osservare il suo "zoo di vetro", fatto di animaletti trasparenti e fragili, specchio della sua anima talmente timida da aver paura di andare a scuola. È l'unica con cui Tom ha un rapporto sincero, essendo a modo loro ce di una stessa moneta, dimenticata in fondo alla tasca da un padre con il vizio dell'alcool. 

Quando nell'appartamento dei Wingfield farà la sua comparsa un quarto personaggio, annunciato fin da subito dal narratore in un monologo indirizzato al pubblico, i precari equilibri di questa famiglia saranno destinati a una svolta. Ma solo alla fine si capirà se questa porterà al baratro o alla salvezza, complice anche un quinto elemento, lasciato da comprendere alla platea.

La versione originale a cui Perraro è voluto rimanere fedele appesantisce l'opera, con dialoghi troppo antiquati che solo in extremis fanno emergere il vero stato d'animo dei personaggi. E, tra il cast, l'applauso più grande va alla Rizzato, capace di dare anima e corpo a una ragazza schiava della paura: drammaticità che riempie la sfera di vetro in cui è sigillata.

“Fare Teatro a Scuola secondo Noi”: incontri, seminari, conversazioni fra Teatro e Scuola

“Fare Teatro a Scuola secondo Noi”: incontri, seminari, conversazioni fra Teatro e Scuola

Udine – È iniziato il conto alla rovescia per la settima edizione di Fare Teatro a Scuola secondo Noi, la manifestazione organizzata dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine e il Comune di Udine, che si svolgerà a Udine venerdì 16 e sabato 17 ottobre.

Nell’arco di pochi anni Fare Teatro a Scuola secondo Noi è diventato un momento di formazione, confronto e dialogo molto atteso da quegli adulti che a vario titolo si occupano di infanzia: insegnanti ed educatori, operatori culturali e teatrali, ma anche genitori e familiari che sono i primi mediatori e promotori  di un avvicinamento dei più piccoli ai linguaggi artistici ed espressivi, all’Arte e al Bello, come forma di conoscenza e di relazione con gli altri e il mondo.

Il tema scelto per questa settima edizione di Fare Teatro a Scuola secondo Noi è “La multidisciplinarietà dell’arte per l’infanzia”: una scelta significativa che, nell’anno dell’ufficiale trasformazione dell’ERT in Circuito multidisciplinare di prosa, musica e danza, vuole esplorare le relazioni tra i diversi linguaggi e le diverse forme dei processi artistici e creativi, alla ricerca di nuove ed innovative sintesi espressive.

Venerdì 16 ottobre, a partire dalle 15, il Teatro Nuovo ospiterà un incontro rivolto a insegnanti ed educatori, operatori teatrali e culturali, nel corso del quale verranno presentati i progetti produttivi 2015/2016 di teatroescuola.

Sabato 17 ottobre sarà la giornata clou della manifestazione. Alle ore 10, dopo l’inaugurazione ufficiale e i saluti di rito, si svolgerà la tavola rotonda sul tema “La multidisciplinarietà dell’arte per l’infanzia” alla quale parteciperanno Giusi Quarenghi, scrittrice vincitrice del Premio Andersen nel 2006; Davide Venturini, direttore artistico della Compagnia TPOdi Prato; Michele Sambin, direttore artistico della Compagnia TAM Teatromusica di Padova; Enrico Pitozzi, docente del Dipartimento delle Arti visive, performative e medialidell’Università di Bologna.

Nel pomeriggio, invece, con orario 14.30/18.30, si svolgeranno i workshop tematici rivolti in primis ad insegnanti ed educatori, operatori culturali e teatrali, ma aperti a tutti gli interessati.

Davide Venturini, direttore artistico della Compagnia TPO, condurrà il laboratorio teatrale multimediale “O-O Occhio-Orecchio”. Chiara Castaldini, docente di danza al Centro Mousikè di Bologna, condurrà il seminario “La danza educativa”.

Marco Geronimi Stoll, musicista e comunicatore, proporrà il workshop dal titolo “Terrestri in ascolto! Un anno di programmazione multidisciplinare su suono, musica e ambiente”. Infine, Marina Tonzig, direttore artisticodelMuseo Artistico Štěpán Zavřel - Spazio Brazzà di Moruzzo, guiderà i partecipanti alla scoperta dellamultidisciplinarietà nell’opera dell’artista pragheseŠtěpán Zavřel, fondatore della Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede.

La partecipazione alla tavola rotonda è gratuita mentre per aderire ai workshop tematici è necessario iscriversi contattando l’ERT allo 0432.224214 oppure all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per ulteriori approfondimenti sul programma visitare il sito www.ertfvg.it, sezione teatroescuola.

Fare Teatro a Scuola secondo Noi è organizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine e con il Comune di Udine, e con il riconoscimento del MIUR - Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca / Ufficio Scolastico Regionale.

 

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