Le “Percezioni” di Tedeschi e Giacuzzo al Museo d’Arte Moderna di Muggia
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- Pubblicato Mercoledì, 08 Giugno 2016 18:27
- Scritto da Serenella Dorigo
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Muggia (Ts) – S’inaugura domani, giovedì 9 giugno alle ore 19, negli spazi espositivi del Museo d’Arte Moderna di Muggia Ugo Carà, la mostra fotografica “Percezioni. Il mio Carso - Fuggevoli Visioni” di Fabio Giacuzzo e Enzo Tedeschi. Mostra a cura di Fabio Rinaldi.
Come sottolinea Rinaldi, illustrando gli scatti di Tedeschi, c’è sempre una forte tensione nelle immagini, come se da un momento all’altro dovesse capitare qualcosa, qualcosa che è lasciato alla sola sensibilità del lettore. Sono storie che l’autore ci abbozza lasciando a noi la conclusione, al nostro ottimismo o al nostro pessimismo.
Con questo lavoro realizzato esclusivamente in analogico e curato con particolare cura in camera oscura, invece, Fabio Giacuzzo entra e ci fa entrare in contatto con gli elementi che lo hanno affascinato, quei soggetti che hanno fermato il suo passo. Che siano stati sassi, muretti, recinti o architetture riadattate dal passare delle esigenze generazionali, lui li ha rianimati, ne ha ridato dignità, portandoceli in primissimo piano, scontornando il resto della natura che li voleva nascondere, rimettendoli in luce.
La mostra, organizzata da PHOTO-IMAGO, Centro per l’Archiviazione e la Divulgazione dell’Immagine Fotografica, si inserisce nel programma PRACC (Progetto Arte Contemporanea Museo Carà) che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia ha varato già nel 2007 assieme alle associazioni culturali PHOTO-IMAGO, Gruppo78 e Juliet.
Photo-Imago è particolarmente orgogliosa di presentare a Muggia i lavori fotografici di questi autori che rappresentano un punto di riferimento nella fotografia regionale. Mostra a cura da Fabio Rinaldi.
La mostra, che si avvale dell’adesione della Casa dell’Arte di Trieste, sarà visitabile sino a domenica 3 luglio 2016 con il seguente orario: da martedì a venerdì dalle 18 alle 20, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20 domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00. Ingresso libero.
Foto Giacuzzo
Premio Maqôr Rusticitas 2016 a Remo Cacitti per la ricostruzione filologica di Venzone dopo il terremoto
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- Pubblicato Lunedì, 06 Giugno 2016 15:29
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Venzone (Ud) - Remo Cacitti, studioso di Cristianesimo antico e artefice dei progetti che nel tempo hanno riportato in vita il centro storico di Venzone dopo il terremoto del 1976, è stato il vincitore del Premio Gilberto Pressacco Maqôr Rusticitas 2016.
Cacitti è stato premiato sabato 4 giugno nello splendido Duomo Sant’Andrea a Venzone per iniziativa dell’Associazione culturale don Gilberto Pressacco.
Il riconoscimento, ha spiegato il Presidente dell’Associazione Flavio Pressacco, riporta ai valori di "semplicità, frugalità, onestà, schiettezza, coerenza e rifiuto dei compromessi ben compendiati nell’originale termine “rusticitas”, evidenziati negli studi dello studioso friulano Gilberto Pressacco cui è dedicata la nostra attività".
Remo Cacitti, nobile esempio di solidarietà concreta, in quel drammatico 1976 progettò e poi con impegno tenacissimo portò a termine un restauro diventata il simbolo della ricostruzione dei centri storici friulani, quello del centro storico di Venzone e del Duomo cittadino di Sant’Andrea che fu possibile ‘ricomporre’ individuando e numerando, con pazienza certosina e innovativa abilità tecnica, le novemila pietre che lo componevano.
"Di quei mesi ricordo soprattutto la reazione della popolazione friulana che reclamava il diritto di non essre oggetto della ricostruzione ma a diventarne soggetto, - ha ricordato Cacitti - superando così il vecchio sistema del decisionismo verticistico, che trovava anche la spinta di forti interessi economici legati all’asporto delle macerie e alla stessa ricostruzione".
"La forza per respingere la logica delle ruspe è arrivata grazie alla coesione fra gli abitanti e il piccolo gruppo di giovani intellettuali che cominciavano la loro formazione scientifica in quegli anni".
"Formidabili quegli anni - ha concluso Cacitti - malgrado la fatica e la dedizione che hanno richiesto: anni di innamoramento per gli ideali: a Venzone abbiamo lottato e organizzato convegni per promuovere la consapevolezza dei cittadini intorno agli strumenti a difesa del patrimonio cultutale nel momento della catastrofe, elaborando un documento che poi è rimasto alla base della ricostruzione di Venzone".
Condotta dal giornalista e operatore culturale Paolo Medeossi, la cerimonia ha visto fra i protagonisti dell’evento anche lo studioso e operatore culturale Federico Rossi, che ha condotto la laudatio per il vincitore 2016 e il compositore e musicista friulano Glauco Venier, Premio Rusticitas 2014, applauditissimo con la sua musica dedicata al premiato.
Un saluto commosso è arrivato dall’artista friulano Giorgio Celiberti, autore dell'opera realizzata per il vincitore. Fra gli altri sono intervenuti, davanti a un foltissimo pubblico, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, il Parroco di Venzone Roberto Bertossi e il presidente della Federazione Bcc Fvg Giuseppe Graffi Brunoro.
Il Premio Gilberto Pressacco Maqôr Rusticitas 2016 è realizzato in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con la Provincia di Udine, i Comuni di Udine, Aquileia, Codroipo, Sedegliano e Venzone, con il sostegno della Federazione BCC del Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione dell’Università degli Studi di Udine, della Pieve di Venzone, dell’Associazione Amici di Venzone e Glesie Furlane.
Terra e fuoco i temi del Mittelfest di Cividale che giunge alla 25ª edizione
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- Pubblicato Martedì, 31 Maggio 2016 22:39
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Cividale del Friuli - "Terra!... e all’orizzonte i fuochi" è la suggestione tematica della prossima edizione di Mittelfest. Dopo la dedica del 2015 all’Acqua, prima di quella del 2017 in cui l’omaggio sarà rivolto all’Aria, i diversi volti della Terra ispirano quest’anno il festival.
Nato nel 1991, Mittelfest festeggia quest’anno la sua 25ª edizione: un’occasione importante per rinsaldare il legame con il territorio che lo ospita, terra di suggestivi scorci naturali e di originale composizione linguistica e incontro tra i popoli. Questo secondo tassello della trilogia ideata dal direttore artistico Franco Calabretto vuole accendere i riflettori sul binomio terra/fuoco, lungo il quale si dipana il cartellone degli spettacoli che animeranno Cividale dal 16 al 24 luglio.
Attesa già per il giorno 13 luglio un’anteprima, d’eccezione con il concerto di uno dei più importanti musicisti della scena pop mondiale, il chitarrista messicano Carlos Santana che celebrerà con ritmi di fuoco i 25 anni di Mittelfest, prima dell’avvio della programmazione ufficiale.
Il concerto – organizzato in collaborazione con Zenit, la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Cividale e l’Agenzia PromoTurismoFVG “Music & Live” - è la prima data italiana del nuovo Luminosity tour. Appuntamento alle 21.00 al Parco della Lesa, prevendite aperte sui circuiti Ticketone, Eventim e OeTicket.
La prima giornata di festival propone un evento d’eccezione per il festival cividalese. Dopo l’inaugurazione delle ore 18.00 alla Chiesa San Francesco con il concerto preparato dagli studenti del Convitto Paolo Diacono di Cividale, va in scena alle 22.00 in Piazza Duomo la prima produzione lirica mai affrontata da Mittelfest: un’Opera da Camera dedicata ad un grande eretico friulano finito sul rogo dell’Inquisizione nel 1599, Domenico Scandella detto Menocchio, da Montereale, la cui storia è stata raccontata magistralmente da Carlo Ginzburg in Il formaggio e i vermi, il best seller edito da Einaudi di cui proprio quest’anno ricorrono i quarant’anni dalla pubblicazione.
Il progetto musicale - che gode anche del supporto della RAI e del particolare sostegno di Fondazione Crup - raccoglie artisti internazionali ed eccellenze territoriali. Partitura e libretto originali sulle orme della parabola eretica del mugnaio friulano sono firmate, rispettivamente, da Renato Miani e Francesca Tuscano, la regia, le scene e i costumi sono di Ivan Stefanutti, nativo di Udine, che vanta un’attività molto intensa nell’opera lirica. Sul palcoscenico le voci del baritono Gabriele Ribis nel ruolo di Menocchio, il tenore Branko Robinšak, il basso Nicholas Isherwood e il mezzosoprano Elena Biscuola. Eddi De Nadai dirige un ensemble di solisti della Mitteleuropa Orchestra e il Coro FVG.
Gli fa da ideale contraltare, con sottili rimandi, la nuova produzione teatrale firmata da Promomusic e il Teatro Stabile di Brescia, che Simone Cristicchi dedica a David Lazzaretti, detto il “Cristo dell’Amiata”.
Dopo il successo di Magazzino 18, una nuova indagine del cant’attore romano, sempre tra canzoni e narrazione, per recuperare l’ideale di giustizia sociale che attraversa la storia dell’utopista toscano. Ne Il secondo figlio di Dio – al debutto in prima assoluta a Mittelfest sabato 23 luglio - si racconta la grande avventura di un mistico, un visionario di fine ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale.
Lo spettacolo è un misto di canzoni e monologhi, come nello stile ormai consolidato dell’artista, che si avvale degli arrangiamenti di Valter Sivilotti e accompagnato in scena da un coro polifonico di 20 persone. Con lui sul palco anche 4 musicisti per uno spettacolo corale che Cristicchi e il regista Antonio Calenda, al suo fianco anche in questa nuova avventura, hanno definito un vero e proprio musical civile.
Tra le presenze internazionali da segnalare per la prima volta a Cividale il gruppo teatrale Agrupación Señor Serrano - uno dei collettivi teatrali più innovativi del teatro contemporaneo, Leone d’argento alla Biennale Teatro 2015 – che, subito dopo il debutto al festival Grec a Barcellona, porta a Mittelfest in prima nazionale il nuovo spettacolo Birdie, che indaga la facilità con cui in rete si movimentano i capitali e le difficoltà tra le quali, sulla terra, si muovono i migranti.
Uno sfarzoso e visionario allestimento verrà proposto dal China National Opera and Dance Drama Theatre nello spettacolo Confucio, in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine martedì 19 luglio. Qui terra e cielo si incontrano grazie ad un apparato visivo e coreografico stupefacente. In esclusiva per Mittelfest l’inedito accostamento di due artisti che lavorano in equilibrio con gli elementi.
In Fuoco e Terra il coreografo turco Azazi dà spazio al divampare del fuoco nelle veloci rotazioni dell’arte appresa dai dervisci, mentre la potenza e i riti ancestrali guidano i gesti del danzatore keniota Anuang’a, cresciuto nella terra dei Masai. Sempre mercoledì 20 luglio, anche il concerto della cantante greca Savina Yannatou, un camaleonte della musica mediterranea, presenza di indiscusso spessore nell’universo vocale ellenico che nelle sue esibizioni attraversa le varie radici ed entità etno-musicali di cui si compone la sua terra: ovviamente greca, ma anche ebreo-sefardita, turca, bulgara, armena e slava nelle sue varie declinazioni per un risultato di notevole eleganza e suggestione.
Torna al festival il regista Oliver Frljic´, uno dei più affermati registi croati, con il Teatro Nazionale di Zagabria per la prima italiana dello spettacolo Aleksandra Zec dedicato a tutte le giovani vittime di guerra, a partire dalla tragica morte di Aleksandra a 12 anni durante la guerra nella ex-Jugoslavia.
Con il concerto Music for films Mittelfest ospita per la prima volta il genio di Michael Nyman: compositore e pianista conosciuto soprattutto per alcune straordinarie colonne sonore cinematografiche – basti ricordare Lezioni di piano che gli ha regalato la fama internazionale - l’artista abbraccia i campi artistici più diversi, dalla scrittura alla fotografia fino al lavoro di video-maker.
In chiusura di festival, domenica 24 luglio, una sontuosa esecuzione in Piazza Duomo con la Slovenska Filharmonjia di Lubiana, diretta da Nir Kabaretti. Nel programma spiccano Waste Land, inedita partitura del compositore pordenonese Cristian Carrara, e L’uccello di fuoco di Stravinsky.
Segni di Terra attraversano parte del Programma Teatrale, che al progetto tematico di questa edizione unisce alcuni grandi protagonisti e produzioni della scena italiana e internazionale. La terra come elemento che dà i suoi frutti connota lo spettacolo del Teatro delle Ariette, gruppo che ha sede in un'azienda agricola vicina a Bologna e ha fatto della sua vocazione contadina la cifra personalissima delle sue proposte teatrali, in spettacoli conviviali in cui prepara cibo da condividere con gli spettatori.
Al debutto a Mittelfest nella cornice del Castello Canussio, la prima nazionale di Tutto quello che so del grano. La terra come elemento femminile, madre terra, è la suggestione che attraversa il nuovo spettacolo scritto e diretto da Stefano Benni, al debutto al festival in prima assoluta con una pièce ancora di sole donne: dopo il successo di Le Beatrici, Pecore Nere è un’evoluzione del testo precedente, un nuovo, chiaro esempio della sua poetica.
La Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine ha preso spunto dal tema di questa edizione proponendo un progetto formativo/produttivo, il Summer Academy Fest, che riunisce al Mittelfest per la prima volta le Accademie Teatrali della Polonia, Svizzera, Russia, Bulgaria in uno spettacolo itinerante, diretto da Claudio De Maglio, dedicato a Il sapore della terra.
Al debutto al festival il nuovo spettacolo di una grande protagonista femminile delle scene italiane ed europee: Maddalena Crippa trascinerà il pubblico nelle atmosfere di un’epoca fremente e vitale come l’euforica Belle Époque nello spettacolo per musica e voce recitante L’allegra vedova, café chantant, affiancata da un piccolo ensemble di musicisti sull’onda delle più belle arie di Franz Lehár.
A suggello dei debutti teatrali, attesa a Cividale, domenica 24 luglio, la nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, in coproduzione con Mittelfest 2016. Il regista Franco Però torna al festival ancora con uno svelamento degli angoli più nascosti di quel nucleo fondamentale, amato e odiato, che chiamiamo famiglia: in Play Strindberg-knock out, tre attori - Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni – si confrontano su un palcoscenico-ring tra amarezze, sorrisi e pugni allo stomaco.
Due appuntamenti tra teatro e conversazione scenica portano quest’anno sul palco cividalese grandi nomi del giornalismo e dell’arte. Martedì 19 luglio il direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno e Paolo Mieli conversano nell’incontro Altri decisivi giorni: dopo le fortunate inchieste televisive per RaiTre - D-Day, i giorni decisivi - le due autorevoli firme del giornalismo italiano proseguono a Cividale il loro colloquio. Ne La polvere e il soffio. (Rappresentazione di Anima et di Corpo) un dialogo d’arte tra Vittorio Sgarbi e don Alessio Geretti, accompagnato dall’opera musicale seicentesca di Emilio de’ Cavalieri, eseguita dal Coro del FVG e dall’Ensemble Barocco dell’Orchestra San Marco.
Numerosi gli spettacoli di Teatro di Figura di questa edizione: la collaborazione con il CTA goriziano, specializzato nel settore, e la selezione artistica di Roberto Piaggio, assicurano un rapporto dinamico tra innovazione e tradizione. Per dare voce ai problemi del territorio e alle urgenze del presente i burattini di Gaspare Nasuto e Angelo Gallo prestano voce a Pulcinella e Zampalesta nella Terra dei Fuochi, mentre la Storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino viene raccontata da Angelo Sicilia, maestro dell’arte dei pupi.
Marionette intagliate nel legno e un teatrino d’epoca per Il circo di legno della Compagnia Karramoto, mentre il mondo di Franz Kafka è rivisitato dai marionettisti del Lutkovno Gledališče di Maribor ne Il processo. Il tempo dell’attesa viene raccontato ne Il ritorno di Irene, di Gigi Brunello e Gyula Molnar. Spazio anche ad un momento dedicato al Centro Internazionale Podrecca con All strings attached, che racconta il progetto europeo su tre pionieri del teatro di figura del 900, Podrecca, Klemenčič e Lanz.
La lingua friulana trova spazio nel festival con due importanti appuntamenti. Sfueâi è il progetto di Elsa Martin e Stefano Battaglia dove la stessa Martin canta le liriche di Pasolini, Cantarutti, Cappello, Tavan, Di Gleria. Suite per Federico Tavan è, invece, un omaggio al poeta friulano con le voci recitanti di Carla Manzon e Mauro Corona.
Il programma musicale porta per la prima volta a Mittelfest l’Orchestra Spira Mirabilis, particolarissimo organico che si esibisce senza la direzione di un Direttore. A Cividale la loro personale esecuzione del Sogno di una notte di mezza estate, accompagnata dalle voci bianche della Scuola di musica di Fiesole. L’alchimia di tre musicisti spagnoli dà vita al Nes Ensemble, dove Nesrine Belmokh, David Gadea e Matthieu Saglio uniscono percussioni e violoncello.
Venerdì 22 luglio Mittelfest ospita il concerto del Progetto MusMa: sei festival europei e sei emittenti radiofoniche hanno commissionato sei nuove composizioni per un quartetto di violoncelli. Accanto a Turchia, Polonia, Belgio, Svezia, Mittelfest è il partner italiano del progetto e presenta la composizione del friulano Alessio Domini eseguita dal Polish Cello Quartet.
Forti del consenso degli ultimi anni, torna una felice e consolidata abitudine del festival con l’esibizione dei migliori giovani allievi dei Conservatori Tomadini di Udine e Tartini di Trieste. Tre gli appuntamenti al Museo Archeologico per Conservatori_Innovatori. Nel centro di Cividale torneranno, poi, gli “Aperitivi Jazz”, sempre con gli allievi del Conservatorio J. Tomadini.
Tra gli eventi di Danza spicca la performance del siciliano Teatro del Fuoco, unica realtà nel panorama nazionale che dedica le sue produzioni e un intero festival al Fuoco. Lo spettacolo Feminine Flame è danza, acrobazia, mimo: un’armonia di gesti, sempre nel segno del primo elemento, oltre che un rito in onore della Terra. Il coreografo polacco Janusz Orlik danzerà a Mittelfest Il rito della primavera sulle musiche di Igor Stravinsky mentre la Compagnia Arearea torna a Cividale quest’anno con un nuovo progetto dedicato a Le quattro Stagioni.
Roberto Cocconi e Marta Bevilacqua hanno ideato gesti e movimenti che ben assecondano la musica dii Vivaldi con un perpetuo andirivieni di concentrati d’energia, slanci improvvisi, continue impennate e silenzi. La coreografia si compone di due quadri Primavera e Estate, Autunno e Inverno. Si rinnova quest’anno la fortunata iniziativa della Danza in vetrina, in collaborazione con il festival Bolzano Danza, un’originale formula “a vista” nei negozi del centro di Cividale.
Si conferma nel programma di quest’anno la collaborazione con la rassegna Convivio, il cartellone di incontri, conversazioni, serate di spettacolo e degustazioni promosso da Zorzettig Vini - in svolgimento nel Relais La Collina di Ipplis - cui si aggiunge ora Slow Food FVG, sezione regionale dell’associazione che difende la centralità del cibo e il suo giusto valore.
Il progetto Terra Madre Mitteleuropa presenta, sabato 9 luglio, una serata di anticipazione al cartellone del festival, che conclude la terza edizione della rassegna di Ipplis. Atteso a Cividale alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco il gastronomo, sociologo e attivista culturale, fondatore di Slow Food, Carlo Petrini protagonista di un incontro pubblico cui farà seguito, dalle 20.00, un percorso di degustazione a tappe in alcune cantine dei Colli Orientali, guidata proprio dal patron di slow food. L’incontro è ad ingresso libero mentre le degustazioni sono solo su prenotazione (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o 388.3414931)
La collaborazione proseguirà all’interno del festival, sabato 16 e domenica 17 luglio, con esposizione, show, degustazione e vendita di dieci prodotti delle Comunità del Cibo del progetto Terra Madre Slow Food - in rappresentanza di diversi Paesi della Mitteleuropa - accompagnati dai Laboratori del Gusto.
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