Cultura
Pupkin Kabarett "Spring Edition" al Teatro Miela
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- Pubblicato Mercoledì, 08 Aprile 2015 18:55
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste – Torna irresistibile come sempre Pupkin Kabarett "Spring Edition", venerdì 10 aprile e lunedì 13 aprile ore 21.01 al Teatro Miela.
Malgrado l'età i nostri eroi continuano a sentire ancora la primavera, incoerenti e fuori luogo come sempre ma una volta tanto al passo coi tempi. Venerdì 10 aprile, quindi, la Compagnia del Pupkin Kabarett scenderà in campo per la serata evento del mese. Il tutto in replica lunedì 13, perché la novità di quest’anno è appunto la replica, dove i nostri si riservano di cambiare, migliorare o peggiorare la serata precedente.
La trasformazione di Ines, la cattivissima centralinista della linea erotica, con la strampalata ironia di Stefano Dongetti, con le novità cittadine commentate da Alessandro Mizzi e i personaggi di Flavio Furian, offriranno una serata spassosa. E anche tutti quelli che amano la buona musica live della mirabolante Niente Band saranno ampiamente soddisfatti.
Oltre all’atteso ritorno sul palco del Miela di Ivan Zerbinati, venerdì saranno ospiti della serata Diego Manna e Paolo Stanese per presentare FRICO (il gioco per la conquista del Friuli Venezia Giulia). Un modo anche questo per scherzare sulle polemiche e i campanilismi Trieste-Udine di questi giorni. lunedì 13 invece verrà presentato sul palco BORA.LA nella sua prima versione cartacea.
Come sempre, vi aspettiamo al bar per un aperitivo musicale e dopo la serata per un aftershow. Venite accompagnati o anche soli siete tutti graditi
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00 o www.vivaticket.it
Fagagna si colloca al 14° posto nella classifica dei "Borghi più belli d'Italia". Video
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- Pubblicato Martedì, 07 Aprile 2015 13:19
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
FVG - Il titolo 2015 di Borgo più bello d'Italia è andato Montalbano Elicona, in provincia di Messina. Il Friuli Venezia Giulia si colloca al 14° posto con Fagagna (Ud). Fagagna aveva vinto di stretta misura contro Gradisca d'Isonzo alle eliminatorie per rappresentare il FVG lo scorso febbraio.
Il riconoscimento è stato attribuito da Camila Raznovich e Dario Vergassola nel corso della trasmissione di Rai Tre "Alle falde del Kilimangiaro" andata in onda il giorno di Pasqua.
Il borgo di Fagagna, situato tra i colli a Ovest di Udine, tra il capoluogo friulano e il Tagliamento, deve il suo nome al latino fagus, faggio, in riferimento ai boschi che circondavano un tempo questa zona del Friuli Venezia Giulia. È costituito da sette antiche e distinte borgate il cui centro è il Castello, donato da Ottone II di Sassonia alla Chiesa di Aquileia attorno all'anno mille.
Ecco il video dedicato a Fagagna nel canale youtube "Accendi il Borgo":
Ecco la classifica completa: 1°- Montalbano Elicona (Sicilia); 2°- Monteverde (Campania); 3°- Castel Sardo (Sardegna); 4°- Pitigliano (Toscana); 5°- Bovino (Puglia); 6°- Brighella (Emilia Romagna); 7°- Gerace (Calabria); 8°- Venosa (Basilicata); 9°- Montagnana (Veneto); 10°- Neive (Piemonte); 11°- Borgo Verezzi (Liguria); 12°- Civitella DelTronto (Abruzzo); 13°- Antagnod (Valle d’Aosta); 14°- Fagagna (Friuli Venezia Giulia); 15°- Frosolone (Molise); 16°- Sabbioneta (Lombardia); 17°- Treia (Marche); 18°- Vipiteno (Trentino Alto Adige); 19°- Sperlonga (Lazio); 20°- Montefalco (Umbria).
La sfida ha visto competere inizialmente quaranta Borghi, due per Regione, che si sono ridotti a venti con l’eliminazione diretta decretata dal televoto degli spettatori.
I 20 finalisti, ciascuno portabandiera di una Regione d’Italia, si sono poi sfidati sul sito www.allefaldedelkilimangiaro.rai.it, con il web-voting dove, grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, sono pervenute oltre 300.000 preferenze on line , oltre il doppio dei voti della scorsa edizione della sfida on-line tra i Borghi più belli d’Italia.
Intervista a Ulderica Da Pozzo, la fotografa friulana scelta per EXPO 2015 in mostra a Palmanova
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- Pubblicato Martedì, 07 Aprile 2015 12:37
- Scritto da Timothy Dissegna
Palmanova (Ud) - Era visitabile fino a ieri, presso la Polveriera Garzoni, e il pubblico non se l'è fatta scappare: la mostra fotografica “Stanze” ha accolto tantissimi visitatori, soprattutto durante Pasquetta, ottenendo così un ulteriore riconoscimento da parte del pubblico dopo i già numerosi applausi.
Lunedì era presente anche Ulderica Da Pozzo, la fotografa che ha realizzato gli stupendi scatti presenti e scelta, insieme ad altri colleghi italiani, per esporre le proprie opere sul Friuli a EXPO Milano 2015. Cordialissima, sempre pronta a parlare con i visitatori, ci ha concesso un'intervista per raccontarci i “dietro le quinte” delle sue opere e parlare del ruolo odierno della fotografia.
Iniziamo dai soggetti: quali criteri ha seguito per le sue fotografie?
Intanto è un lavoro abbastanza lungo, che è durato un bel po' di tempo e continua sempre, è come una ricerca che non ha fine. Per cui il primo argomento sono gli abbandoni, i luoghi della “memoria”; gli oggetti sono quelli che trovavo, per cui dentro le case che non sono più abitate trovi oggetti che sono memoria di gesti, suoni, momenti. Non è che ci sia una scelta, chiaramente qui (a Palmanova, ndr) c'è una selezione, un condensato di cose, il lavoro complessivo è molto più grosso: c'è una serie delle Valli del Natisone, della Carnia, del Medio Friuli, manca il lavoro che ho fatto nella zona dei Casoni e del mare... C'è un criterio di emozione, quello che mi piaceva o la luce che c'era: a un certo punto tu entri in un posto e trovi una collezione di cose del tempo, di memoria delle cose che sono successe.
Per quanto riguarda la tecnica, ha usato filtri o è stato “amore a prima vista”, diciamo?
Io non adopero mai lui artificiali, solo quella naturale e nelle case c'è quella dalle finestre, che creano luci e ombre. Poi queste case sono particolari, dove una volta adoperavano dei colori per dipingere, è come se avessi degli affreschi. In poche foto c'è un lavoro di post-produzione, per far venire fuori un segno, una linea, che mi interessava venisse fuori di più. Però diciamo che la gran parte sono foto quasi come le vedevo.
La fotografia oggi che ruolo ha? Ha ancora un valore civile nell'era del 2.0 o è difficile mentenerlo?
Diciamo che la fotografia ha tanti ruoli, poi ci sono tanti modi di fotografare come ci sono tanti fotografi, di diverse inclinazioni: chi documenta gli avvenimenti, manifestazioni, guerre... La fotografia ha ancora un ruolo di comunicazione e messaggio, poi la giochi anche. Adesso c'è una sovrasposizione di immagini, ne siamo bombardati: vedo mio figlio che ha 16 anni, per cui il cellulare per lui è semplicemente un passaggio di immagini, di cose, Facebook, però penso che non esista una fotografia alta e una fotografia bassa. La fotografia ha tante anime, continua ad avere un senso, un senso dell'esistere.
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