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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Un fuori programma con Fiorello e il suo “L’ora del Rosario” in scena al Rossetti

Un fuori programma con Fiorello e il suo “L’ora del Rosario”  in scena al Rossetti

Trieste - Un grandissimo protagonista sarà in scena al Politeama Rossetti il 9 e il 10 febbraio  arriva a Trieste «L’Ora del Rosario», il nuovo atteso spettacolo di Rosario Fiorello, che sarà ospite “fuori abbonamento” della stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dalle ore 20.30. Rosario Fiorello ritorna sul palco, in una dimensione teatrale, con un nuovo spettacolo che, come lui stesso ha dichiarato, sarà analogico, fatto di puro intrattenimento.

Aneddoti, racconti e gag in perfetto stile Fiorello, lo showman darà ampio spazio anche alle consuete improvvisazioni. Non mancheranno musica, gag, inediti e duetti di grande spessore con Artisti del calibro di Mina e Tony Renis il quale, in “collegamento” da Las Vegas, regala a Fiorello una versione molto particolare della celebre «Quando Quando Quando».

Accompagnato dal vivo dalla band diretta dal maestro e tastierista Enrico Cremonesi e composta da Carmelo Isgrò al basso, Massimo Pacciani alla batteria, Antonello Coradduzza alle chitarre e dal trio vocale «I Gemelli di Guidonia», Pacifico, Luigi e Eduardo Acciarino, lanciati a «Fuori Programma» su Radio Uno, Fiorello gioca tra pop e swing con cover e mash-up di canzoni.

Evento da non perdere, «L’Ora del Rosario» è uno spettacolo di Rosario Fiorello scritto con Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia. La regia è di Giampiero Solari.

I biglietti saranno in vendita a partire da martedì 10 novembre 2015, dalle ore 8.30 in biglietteria e dalle ore 10.00 sul web. Rivolgersi presso i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedendo dal sito www.ilrossetti.it o da www.ticketone.it alla vendita on line. I prezzi sono di €55 per la Platea A e B, €50 per la Platea C, €45 per la Prima Galleria, €35 per la Seconda Galleria, ed €25 per il Loggione. Informazioni al tel 040-3593511.

 

Trieste: il premio "San Giusto d'oro" va al sacerdote degli ultimi don Mario Vatta

Trieste: il premio

Trieste - Va a un sacerdote, don Mario Vatta, il San Giusto d'oro 2015. Lo hanno deciso i giornalisti triestini dell'Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e del Gruppo Giuliano Cronisti.

"Nell'anno dei profughi e dei morti in mare, di Papa Francesco e del suo monito a illuminare le periferie - ha detto Carlo Muscatello, presidente del sindacato regionale -, i giornalisti triestini hanno voluto premiare, con don Vatta, un uomo che ha speso tutta la sua vita per aiutare gli ultimi, i meno fortunati, le donne e gli uomini che la nostra città ha lasciato e lascia troppo spesso ai margini. Un premio insomma al "prete degli ultimi", che meglio e più di tanti altri impersona il volto aperto, generoso e solidale di Trieste".

Nato nel 1937, sacerdote dal 1963, don Mario Vatta è il fondatore della Comunità di San Martino al Campo, organizzazione che da 45 anni opera a Trieste in stretta collaborazione con le istituzioni e in rete con simili realtà italiane per garantire accoglienza a chi fa più fatica: persone vittime dell’alcol, della droga, reduci dal carcere, ostaggio della solitudine, che non ce la fanno a stare al passo e hanno bisogno di assistenza, di una casa, di cure, ma soprattutto di qualcuno che condivida le loro vite in salita.

E la vita di questo “prete degli ultimi”, che un biografo potrebbe descrivere elencando premi, incarichi e inaugurazioni di nuovi centri d’accoglienza, è di fatto una galleria di volti, incontri, confronti, che hanno contribuito a costruire il volto solidale della nostra città.

Ruolo riconosciutogli anche ufficialmente dal Comune di Trieste, che nel 2007 lo ha insignito della Civica Benemerenza, ma soprattutto dalla stima e dalla fiducia che i triestini hanno nei confronti di San Martino al Campo e del suo fondatore. Come ha scritto un lettore del Piccolo alla rubrica Segnalazioni qualche anno fa, ci sono tre cose che a Trieste non si possono toccare: le donne, l’esodo e don Mario Vatta.

La targa speciale del San Giusto d'oro quest'anno va a un ristoratore: Mario Suban, l'uomo che ha servito generazioni di triestini, politici, presidenti, persino Papa Wojtyla, cui aveva dedicato un dolce che è poi rimasto nel menù. Quest'anno ha festeggiato gli 80 anni e i 150 anni del suo storico ristorante nel rione di San Giovanni.

I premi del San Giusto d'oro 2015, a don Vatta e a Suban, verranno consegnati venerdì 18 dicembre alle 12 nell'aula del consiglio comunale di Trieste, in piazza Unità.

 

Al Verdi di Pordenone l’omaggio a Pasolini con la partecipazione della presidente della Regione Serracchiani

Al Verdi di Pordenone l’omaggio a Pasolini con la partecipazione della presidente della regione Serr

Trieste  - Ci sarà anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, domani lunedì 2 novembre alle 20.45 al Teatro Verdi di Pordenone, per l’omaggio a Pier Paolo Pasolini ed è atteso anche il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, che ha manifestato ai rappresentanti del Teatro l’intenzione di essere presente anche la settimana scorsa, a Roma, nel corso della conferenza stampa con la quale sono state presentate le iniziative dedicate in Italia al grande poeta, scrittore, regista e intellettuale.

L’omaggio a Pier Paolo Pasolini,  porterà sul palco una grande orchestra, la Filarmonica di Torino, diretta da Tito Ceccherini, un attore di rango come Omero Antonutti, due musicisti del calibro di Maurizio Baglini e Silvia Chiesa e il soprano Valentina Coladonato.

Ma l’eccezionalità è dovuta al fatto che lo spettacolo porterà con sé un’esecuzione in prima mondiale, “… tra la Carne e il Cielo”, commissionata ad Azio Corghi, uno dei massimi compositori contemporanei, capace di cogliere in profondità la sensibilità del poeta, che sarà presente in sala e della quale è dedicataria la violoncellista Silvia Chiesa. 

Tutto il programma è ispirato a Bach, per il quale Pasolini nutriva una passione viscerale, e ha come punto di forza la creazione appositamente commissionata dal Teatro a Corghi, che da sempre concepisce la sua attività come culmine di un lavoro di équipe capace di unire musica, poesia, letteratura e drammaturgia in senso lato. Il brano scritto èun’opera per violoncello concertante e orchestra, con aggiunta di soprano, pianoforte e voce maschile recitante. La sapienza di Corghi, coadiuvata dalla drammaturgia di Maddalena Mazzocut Mis, permette di offrire un evento di caratura nazionale che sposta il baricentro artistico su un altro aspetto proprio del genio di Pasolini

Dunque, nel giorno esatto dei 40 anni della morte di Pasolini, confermando quanto già l’assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti aveva ribadito proprio a Roma – e cioè che il concerto di Pordenone è, fra le numerose e tutte qualificate iniziative messe in campo in regione, l’evento più significativo – le autorevoli presenze annunciate e attese confermano il prestigio e soprattutto l’originalità del progetto del Comunale pordenonese, che nel frattempo ha rivestito le pareti esterne con i bellissimi versi del poeta. Lo stesso Torrenti sarà presente insieme al vice presidente della Regione Sergio Bolzonello.

Un’originalità che ha permesso al Teatro di suscitare anche l’interesse dei media nazionali e a Pordenone di confermare il suo ruolo di primo piano nel panorama culturale del Paese, in particolare il Corriere della Sera e La Stampa di Torino, che hanno entrambi dedicato una pagina alla serata.

Grazie anche al sostegno speciale di un amico del Teatro, Itas Assicurazioni, il Verdi ha infatti potuto mettere in atto un progetto speciale.

I biglietti per la serata sono in vendita sia in biglietteria aperta dalle 14.30 alle 19 e il sabato dalle 16 alle 19, sia attraverso il sito del teatro. Per informazioni: 0434 247624, www.comunalegiuseppeverdi.it, facebook, twitter: @teatroverdipn

 

 

 

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