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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La Guardia di Finanza ferma ad Ugovizza un furgone carico di sigarette di contrabbando

La Guardia di Finanza ferma ad Ugovizza un furgone carico di sigarette di contrabbando

Tarvisio (Ud) - I Finanzieri della Compagnia di Tarvisio, impegnati nel servizio di repressione ai traffici illeciti presso il confine stradale italo-austriaco, hanno arrestato in flagranza di reato due cittadini ucraini per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

È stato fermato il 2 ottobre un furgone con targa tedesca, condotto da due cittadini ucraini, di 32 e 40 anni, a bordo del quale i militari hanno rinvenuto ben 2.200 stecche di sigarette, di marche estere diverse, per un peso complessivo di Kg. 440 e un valore stimato in circa 110 mila euro.

I riscontri effettuati nell’immediatezza del fermo, coordinati dal procuratore di Tolmezzo dott. Giancarlo Buonocore, hanno permesso di appurare che il carico viaggiava “scortato” da almeno un’altra autovettura cosiddetta “staffetta”.

L’analisi dei telefoni cellulari in uso agli arrestati ha, infatti, evidenziato la ricezione di un sms in cui i malviventi venivano allertati della presenza di pattuglie di forze dell’ordine al casello autostradale di Ugovizza.

Nonostante l’avvertimento ricevuto i contrabbandieri non hanno potuto evitare il controllo da parte dei Finanzieri che hanno rinvenuto il carico di “bionde”. Il veicolo utilizzato per il trasporto è stato posto sotto sequestro.
I tributi evasi ammontano a circa 90.000 euro.

Si sottolinea la pericolosità delle sigarette di contrabbando, in relazione ai potenziali danni per la salute che possono provocare, data la totale assenza di controlli sul loro contenuto da parte dei trafficanti, che mirano esclusivamente a massimizzare il profitto, riducendo spesso i costi con aggiunta di tabacco di scarsissima qualità o miscele di altre sostanze particolarmente nocive, che la Guardia di Finanza destina al macero, al termine delle previste analisi su caratteristiche e origine, per l’orientamento della successiva attività investigativa.

Ciò anche in relazione alla recente recrudescenza del fenomeno di vendita al minuto delle sigarette di contrabbando nei mercatini delle maggiori città nazionali, dove vengono “piazzate” dalle organizzazioni criminali con ingente danno sia all’Erario e quindi a tutti i cittadini, che ai rivenditori onesti, fortemente penalizzati da tale forma criminale di concorrenza sleale.

Manzano: rave party, ragazza 19enne in coma etilico

Manzano: rave party, ragazza 19enne in coma etilico

UDINE - La polizia ha interrotto ieri sera, 29 settembre, un rave party improvvisato nell'area ex camping La Tunella a Oleis di Manzano. Una ragazza di 19 anni, di Monfalcone, e' stata trovata priva di sensi, in coma etilico. E' stata accompagnata in ospedale a Udine. Il blitz e' scattato a mezzanotte. Sono stati identificati circa sessanta giovani, molti dei quali minorenni, radunatisi sul posto raccogliendo inviti via facebook. L'organizzatore, di 33 anni, di Buttrio, verra' denunciato per manifestazione abusiva.

Anziani uccisi a Lignano, i giornalisti italiani saranno espulsi

Anziani uccisi a Lignano, i giornalisti italiani saranno espulsi

TRIESTE - Sono stati scortati a L'Avana per essere espulsi i quattro inviati italiani fermati dalle autorita' cubane ieri sera e interrogati per 12 ore la notte scorsa. La decisione e' stata presa dall'autorita' migratoria di Camaguey, dove i quattro sono stati sottoposti a un procedimento per violazione dello status migratorio: in pratica, erano arrivati nell'isola caraibica come turisti ma in realta' lavoravano come reporter. La giornalista di Mediaset e inviata di Videonews, Ilaria Cavo, il cronista del Messaggero Veneto, Domenico Pecile, il fotoreporter del Corriere della Sera, Stefano Cavicchi, e l'operatore Fabio Tricarico avevano intervistato e fotografato Reiver Laborde Rico nella sua abitazione della cittadina di centro Cuba, con tanto di bambina nata in agosto (la seconda figlia) e moglie. Cavicchi ha raccontato in diretta telefonica con TgCom24 che stava ultimando il suo lavoro quando nella casa hanno fatto irruzione sei agenti che hanno distrutto tutto il materiale girato, fotografico e registrato sui computer e portato i quattro in un non ben identificato ''palazzo''. Qui, con atteggiamenti ''rigidi'' ma mai violenti, gli inviati sono stati interrogati a lungo e poi Cavicchi rilasciato e gli altri tre portati in una ''casa protetta''. Qualche ora di riposo per poi tornare, per il procedimento amministrativo. Dopo la lunga udienza davanti all'autorita' migratoria anche Pecile ha chiamato il Messaggero Veneto: ''Sto bene - ha detto - Non ho subito violenze o costrizioni. Spero di rientrare presto. Grazie per l'affetto con il quale mi state seguendo''. Nulla di irregolare, ma giornalisti, fotoreporter e operatore erano giunti tre giorni fa a L'Avana mostrando un normale visto turistico, senza specificare la vera ragione del viaggio sull'isola caraibica. In Italia le reazioni sono state forti: il segretario della Federazione della Stampa dice che fa ''rabbrividire la notizia del fermo'' mentre e' ''incompatibile'' con la liberta' di informazione sequestro e distruzione del materiale. Articolo 21 puntualizza che ''non c'e' ragione alcuna che possa giustificare l'arresto dei quattro giornalisti italiani a Cuba''. Il deputato Udc Angelo Compagnon invoca l'intervento del Governo. Intervento che non manchera' poiche' la diplomazia italiana e' stata avvertita immediatamente. Una storia quella del duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro che sembra non avere fine. Il nome di Reiver, sospettato con la sorella Lisandra di essere responsabile del massacro dei coniugi Burgato, suo malgrado rimbalza tra siti, teleschermi e giornali e cosi' le sue dichiarazioni di innocenza. Oggi proprio uno degli inviati arrestati, Pecile, firma sul Messaggero Veneto e sul Piccolo una intervista al giovane: ''Io con il delitto non ho nulla a che fare. Non sono scappato a Cuba ma sono tornato a Cuba perche' stava nascendo la mia seconda figlia. Lo avevo detto a tutti, anche alla mia titolare della sala giochi''. E sulla sorella: ''E' stata costretta a dire quelle cose, non c'entriamo nulla. E' opera di gente con le palle''. Infine, ''la notte del duplice omicidio ero a casa, tranquillo, perche' aspettavo di partire''. Troppa presenza mediatica, quella di Reiver, secondo l'avvocato Stefano Trabalza, legale di Michele, figlio delle vittime, che parla di ''una giornata amara'' per quelle parole di innocenza moltiplicate nella giostra mediatica. Michele, attraverso il legale, ''esprimere sdegno''. E annuncia la costituzione di parte civile nel processo e una lettera aperta al ministro degli Esteri Terzi di Sant' Agata affinche' il ''ricercato cubano venga a rispondere davanti alla giustizia italiana''.

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