Giornalisti italiani fermati a Cuba: realizzavano un servizio sull'omicidio di Lignano
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Sabato, 29 Settembre 2012 15:07
- Scritto da Tiziana Melloni
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Roma - Alcuni giornalisti italiani sono stati fermati nella serata del 28 settembre nei pressi di Camaguey a Cuba e successivamente rilasciati mentre lavoravano sul caso dei coniugi uccisi a Lignano. Stando alle ultime notizie, sono stati rilasciati e non saranno sottoposti a processo. Il materiale che avevano raccolto è stato invece distrutto.
Si tratta della giornalista di Mediaset e inviata di Videonews Ilaria Cavo, che stava realizzando un reportage sul duplice omicidio per il programma "Domenica Live", l'operatore Fabio Tricarico, il cronista del "Messaggero Veneto" Domenico Pecile e il fotoreporter del "Corriere della Sera" Stefano Cavicchi.
"Eravamo nella villetta dove stavamo intervistando il fratello di Lisandra, Reiver Laborde Rico, indagato come lei per l'omicidio di Lignano, quando a un certo punto, mentre uscivo, sei agenti del ministero degli Interni di Cuba si sono avvicinati e mi hanno fermato", ha raccontato Cavicchi.
"È stato - sottolinea - un vero e proprio blitz contro di noi, hanno ripulito le schede con le foto e cancellato i video girati dall'operatore".
"Ieri sera mi hanno chiuso in macchina e portato in caserma. Pensavo addirittura che fossero venuti ad arrestare Reiver Laborde Rico", continua. "La polizia cubana ha affermato di aver eseguito quest'operazione per un problema di visti", aggiunge il fotoreporter, che si dice comunque "abbastanza sereno, anche se pieno di stupore per quello che è accaduto: ho avuto conferma del fatto che la Farnesina sta iniziando a muoversi per noi. Siamo in attesa - conclude - di ciò che accadrà".
Sul sito internet di Tgcom24 Claudio Brachino, direttore di Videonews, riferisce che Cavo "si trovava insieme a un operatore Mediaset, Fabio Tricarico, e a un fotoreporter del Corriere della Sera. Stava tornando a L'Avana, dopo aver realizzato una parte del reportage, quando è stata fermata dalle autorità. Il fatto è avvenuto ieri sera e la rappresentanza diplomatica italiana è stata immediatamente avvertita". "Ilaria - ha spiegato Brachino - non ha fatto nulla di illegale. Ha realizzato interviste assolutamente lecite".
Nell'intervista all'inviato del "Messaggero Veneto", Reiver Laborde Rico, il giovane cubano ritenuto responsabile con la sorella Lisandra dell'omicidio dei due anziani coniugi a Lignano, racconta: "La notte del duplice omicidio ero a casa, tranquillo, perché aspettavo di partire".
Rei dice di non saperne nulla e di essere convinto che sua sorella Lisandra abbia parlato e confessato perché sotto minaccia. "Io - afferma - sono partito da Lignano il 19 di agosto, mi sono fermato a Salerno e poi sono ripartito per Cuba. Scappato, io? Macché, dovevo tornare da mia moglie perché doveva nascere il secondo figlio. È nato il 24 di agosto".
"La notte del duplice omicidio - aggiunge - ero a casa, tranquillo, perché aspettavo di partire". Sulla confessione della sorella Lisandra non ha dubbi: "Mia sorella se ha detto questo - aggiunge Rei - lo ha fatto perché é stata costretta con la forza. Nemmeno mia sorella c'entra. Quello che è accaduto in quella casa è opera di gente con le palle. Lei non sarebbe stata in grado di fare nulla del genere. L'hanno minacciata". "Sono tranquillo. Sono sereno. Non ho nulla da nascondere", conclude.