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Dom11242024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Udinese: scontro frontale in galleria, un morto e cinque feriti

Udine - E' di un morto e cinque feriti il bilancio di un incidente frontale avvenuto stamani, 22 settembre, all'interno della galleria "Peraria" sulla SS13 Pontebbana a Chiusaforte.

Una Fiat Punto con due persone a bordo si è scontrata frontalmente con una Opel Zafira con una famiglia di Remanzacco, quattro persone. Il conducente della Punto, Gianalberto Quaglia, 59 anni, di Pontebba, è apparso subito in condizioni disperate.

Trasportato in elicottero a Udine, è morto poco dopo il ricovero in ospedale.

In gravi condizioni anche la consorte, una donna di origini cubane.

Meno preoccupanti le condizioni della famiglia di quattro persone, residente a Remanzacco, che viaggiava a bordo dell’altro mezzo coinvolto nel sinistro, una Opel Sw.

Sul posto per rilievi i carabinieri di Tarvisio e i Vigili del Fuoco di Gemona e Pontebba. La statale è rimasta chiusa al traffico per oltre due ore.

Omicidio di Silvia Gobbato, la confessione dell'assassino: "volevo sequestrarla"

Omicidio di Silvia Gobbato, la confessione dell'assassino:

Udine - "Volevo sequestrarla per chiedere un riscatto". Questo sarebbe il movente che ha spinto Nicola Garbino, uno studente fuori corso di 36 anni di Zugliano, ad aggredire Silvia Gobbato, martedì 17 settembre, nei pressi del parco del Cormor.

Garbino, nel corso della confessione, ha detto che non aveva alcuna intenzione di uccidere la ragazza ma che la situazione è degenerata.

L'uomo ha ricostruito l'omicidio davanti agli investigatori: ha raccontato di essersi appostato nel bosco martedì pomeriggio e di aver individuato nella Gobbato la persona che poteva fare al caso suo: l'ha vista correre, piano, minuta e con il cellulare in una mano.

Allora, ha detto, è uscito allo scoperto e ha rincorso la giovane per un centinaio di metri, quando l'aveva quasi raggiunta lei si è girata accorgendosi di essere seguita. Lui allora ha cercato di immobilizzarla saltandole addosso con l'intenzione di trascinarla in una zona lontana dal percorso battuto dalle persone che solitamente corrono in quell'area, nella parte boscosa.

La sua intenzione era minacciarla con un coltello costringendola a telefonare a casa e chiedere un riscatto per rilasciarla. La reazione della ragazza, però - ha detto - lo ha colto di sorpresa mandandolo nel panico.

Temendo che potesse fuggire e dare l'allarme allora le ha inferto una coltellata e poi un'altra e un'altra ancora, fino a ucciderla.

Dopo aver ucciso la ragazza, ha vagato per ore nei campi. Infine, ha deciso di riprendere l'auto e di tornare a casa. Prima, però, si è sbarazzato del coltello e dei vestiti insanguinati. Il 19 settembre, nella mattinata, forse rendendosi conto di aver lasciato tracce che avrebbero potuto condurre gli investigatori a scoprirlo, è tornato sul posto per recuperare entrambi, l'arma e i vestiti.

È stato però notato da due carabinieri che erano in cerca proprio dell'arma, i quali lo hanno visto aggirarsi nella zona, nell'atteggiamento di chi cerca qualcosa.

I militari gli si sono avvicinati e lui è crollato ancora prima di essere sottoposto a domande: "Sono stato io, sono stato io. Mi avete beccato", ha ripetuto.

A quel punto i carabinieri hanno deciso di portarlo in caserma. Lo studente fuori corso non sarebbe stato seguito da un centro di salute mentale, come si riteneva in un primo momento, tuttavia il suo equilibrio psichico sarebbe molto instabile.

Giovane uccisa a Udine, un cane "molecolare" segue le tracce dei podisti

Udine - Vertice ieri sera, 18 settembre, al Tribunale di Udine tra il sostituto Procuratore aggiunto di Udine Raffaele Tito, il sostituto Procuratore Marco Panzeri e gli investigatori per fare il punto sulle indagini relative all'omicidio di Silvia Gobbato, la 28enne friulana, trovata accoltellata in una strada della periferia di Udine.

Per quello che e' dato sapere, la morte della ragazza resta un mistero e l'unica persona iscritta nel registro degli indagati ("un atto dovuto" ha detto il Capo della Procura di Udine) resta Giorgio Ortis, coetaneo, amico della vittima, figlio di un noto legale nel cui studio Gobbato stava concludendo il periodo di praticantato.

Sul luogo del delitto ieri pomeriggio si sono recati, provenienti da San Michele al Tagliamento, anche i genitori della giovane e il fratello. Sono rimasti immobili davanti al punto dove e' stata ritrovata la ragazza colpita da una dozzina di coltellate. Alle loro spalle Carabinieri, Polizia e uomini del Ris che per tutto il giorno si sono impegnati nel cercare indizi, tracce e prove utili che potessero dare una svolta alle indagini.

Il coltello con lama larga con il quale la ragazza e' stata uccisa non e' stato ancora trovato nonostante sia stato cercato per tutta la giornata anche con l'aiuto di metaldetector. All'opera anche un cane 'molecolare' che ha effettuato lo stesso percorso della vittima. Per oggi, 19 settembre, e' stata fissata l'autopsia sul corpo della donna che evidenzia alcune ferite alle mani e agli avambracci, segno che ha cercato di difendersi in tutte le maniere. Questa sera intanto la stradina nei pressi del Cormor dove si e' consumato il delitto e' stata riaperta.

Intanto, in serata la catena compro oro «Mirkoro» del Milanese ha offerto una taglia di 100mila euro per chi riuscirà a far catturare il killer dell’avvocatessa.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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