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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Va a fuoco l'auto sulla regionale 356, automobilisti di passaggio salvano due ragazze

Va a fuoco l'auto sulla regionale 356, automobilisti di passaggio salvano due ragazze

Udine - Si è risolto senza vittime grazie al tempestivo intervento di un'auto di passaggio l'incidente stradale avvenuto sulla SR 356 tra Nimis ed Attimis in provincia di Udine.

Attorno alle 23 di domenica 3 aprile, una Opel Corsa guidata da una giovane, per cause al vaglio della Polizia Stradale, è uscita di strada all'altezza del passo Monte Croce di Attimis. Dopo aver colpito il muretto di contenimento, la vettura ha preso fuoco.

Fortunatamente in quel momento transitava un'altra automobile: i due occupanti, due coniugi di nazionalità colombiana residenti ad Attimis, sono immediatamente corsi in soccorso dell'auto in fiamme, riuscendo a rompere i finestrini e ad estrarre dalla Opel le due ragazze che erano sedute sui sedili anteriori in stato di shock.

Di fatto hanno salvato loro la vita, dato che poco dopo la loro vettura si è completamente incendiata.

I soccorsi del 118, giunti sul posto assieme ai Vigili del Fuoco, hanno trasportato in ospedale le giovani. La conducente della Opel, una 26enne di Campoformido, versa in gravi condizioni.

Più lievi le ferite dell'altra ragazza, 24 anni, di Savorgnano. La signora Artundaga, che ha partecipato al salvataggio, ha riportato dei tagli alle mani ed è stata anche lei ricoverata all'ospedale di Udine.

I VV.FF. hanno provveduto a spegnere l'incendio e a bonificare la strada.

Apre a Udine il nuovo centro per la famiglia nel quartiere Aurora

Apre a Udine il nuovo centro per la famiglia nel quartiere Aurora

“Un centro di servizi per le famiglie, perché come amministrazione crediamo molto sul dare sostegno, attraverso varie le professionalità, a tutti i nuclei familiari che rendono solida la società in cui viviamo”. Con queste parole il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha inaugurato oggi pomeriggio, 30 marzo, il primo “Centro per la Famiglia” del Comune di Udine, uno spazio polifunzionale che offre servizi informativi e di orientamento per le famiglie con bambini, attività di supporto agli anziani e ai cittadini del quartiere Aurora. A tagliare il nastro del centro, che si trova in un edificio di proprietà comunale in via Zilli 53, oltre al sindaco, c'erano le assessore alla Salute ed Equità Sociale, Simona Liguori, e ai Diritti e Inclusione sociale, Antonella Nonino, il consigliere comunale delegato di quartiere, Federico Filauri, numerosi altri consiglieri comunali, i presidenti dell'Ordine degli psicologi del Fvg, Roberto Calvani, dell'Ordine dei medici, Maurizio Rocco, di Federfama Udine, Roberto Pascolini, il direttore del distretto sanitario, Luigi Canciani, sindacati e rappresentanti associazioni. Assente per sopraggiunti impegni istituzionali l'assessora regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca. Coordinato dall’assessore Liguori, e realizzato con il sostegno dell'Azienda sanitaria 4 Friuli Centrale e del Distretto Sanitario di Udine, “il progetto è stato sostenuto dall’intero Consiglio Comunale di Udine – precisa l'assessore – perché persegue l’importante obiettivo di avvicinare i servizi ai cittadini direttamente nei quartieri”. Il Centro diventerà un contenitore di molteplici servizi: ospiterà l’ambulatorio mamma-bambino e il pediatra, supporterà i genitori con esperti e consulenti, fornirà informazioni e orientamento su tutti i servizi socio-assistenziali che città e territorio offrono a bambini, famiglie e anziani, darà spazio alle associazioni di volontariato che qui troveranno luogo di scambio e collaborazione per attività e progetti. Ci sarà anche uno psicologo di comunità grazie all’accordo con l’ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia e darà sostegno alle attività di supporto coordinate dalla parrocchia. “Sarà uno spazio di accoglienza per la comunità, con la possibilità di proporre momenti di incontro, attività e confronto per promuovere il benessere e favorire le reti di relazione – prosegue Liguori –. Gestito in forma integrata dai servizi socio-assistenziali territoriali e dalle associazioni di volontariato, di facile accessibilità da parte dei cittadini del quartiere, il Centro di via Zilli offrirà servizi alle mamme, ai bambini, ma anche agli anziani rimasti soli che hanno bisogno di aiuto, di supporto e per i quali la comunità diventa una nuova famiglia. Sarà un nodo funzionale dell’assistenza sul territorio, punto di riferimento per i cittadini e per le associazioni di volontariato”. I servizi saranno attivi già a partire da martedì 5 aprile con l'orario ambulatoriale del medico pediatra (tutti i martedì dalle 15 alle 17) e dell'ambulatorio mamma-bambino (tutti i giovedì dal 7 aprile dalle 9.30 alle 12). “Nel quartiere Aurora torna così il pediatra – sottolinea ancora Liguori – dopo le accorate proteste del comitato genitori che mesi fa aveva raccolto oltre 130 firme per richiedere la riattivazione del servizio. Dal momento che alcune associazioni hanno già manifestato il loro interesse per dare un contributo attivo all'attività del Centro – conclude – prossimamente è nostra intenzione pubblicare un avviso per ricevere manifestazioni di interesse da parte di soggetti interessati”.

La Polizia Postale individua hacker sedicenne udinese che ha mandato in tilt siti della sanità

La Polizia Postale individua hacker sedicenne udinese che ha mandato in tilt siti della sanità

Udine - È un giovanissimo udinese il responsabile della campagna denominata #Opsafepharma, azione di disturbo di un gruppo di pirati della rete che si dedica ad infrangere accessi informatici a scopo dimostrativo.

La Polizia postale ha individuato l'hacker: si tratta di un ragazzo di 16 anni che farebbe capo ad Anonymous.

Il giovane, conosciuto con lo pseudonimo di "Artek", è ritenuto il responsabile della campagna #Opsafepharma, lanciata da Anonymous contro obiettivi della sanità italiana tra cui l'Istituto superiore della sanità, il ministero della Salute e Asl di numerose Regioni.

La campagna, iniziata il 16 marzo scorso, ha messo a segno diversi attacchi informatici, con l'obiettivo di protestare contro le prassi della Sanità italiana in materia di "Disturbo da deficit di attenzione/iperattività".

Gli attacchi sono di tipo DDos, spiegano gli investigatori in una nota, che hanno reso inagibili i siti destinatari, e Sql Injection, a seguito dei quali sono stati pubblicati diversi dati sensibili filtrati dai database dell'AIFA e della Croce Rossa Italiana.

Dopo aver avuto la certezza di avere identificato "Artek", gli investigatori hanno eseguito a casa del ragazzo - con personale della Polizia postale di Venezia, Trieste e Udine -, le perquisizioni e il sequestro di materiale informatico, per lo più criptato, che è adesso al vaglio degli investigatori.
 

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