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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Una sfortunata serie di roghi ha interessato varie zone e impianti del Friuli Venezia Giulia

Una sfortunata serie di roghi ha interessato varie zone e impianti del Friuli Venezia Giulia

FVG - Numerosi incendi hanno interessato il Friuli Venezia Giulia il 7 e l'8 aprile, per fortuna senza incidenti a persone.

Una serie di roghi si è verificata intorno alle ore 13.30 di mercoledì 8 lungo la linea ferroviaria Monfalcone-Trieste, presso Sistiana (Ts). Sul posto stanno operando squadre dei vigili del fuoco assieme al Corpo Forestale dello Stato e alla Protezione civile.

Il traffico ferroviario è stato interrotto per consentire le operazioni di spegnimento. Altri roghi di minore entità, riferisce Trenitalia, sono stati segnalati tra le stazioni di Ronchi dei Legionari Sud e Cervignano.

Durante la notte tra martedì e mercoledì, un incendio di vaste dimensioni è divampato in un'azienda agricola di Coseano (Ud). Le fiamme si sono sprigionate sotto una tettoia in cui erano depositate un migliaio di rotoballe di fieno, poco prima dell'una. L'incendio è spento ma i Vigili sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona. Tutte le rotoballe sono andate perdute e anche la struttura metallica del capannone è rimasta in parte danneggiata.

Alle 20.30 di martedì, è andata a fuoco parte di un'azienda di verniciatura industriale a liquido, nella zona industriale di Cimpello di Fiume Veneto (Pn). Sul posto sono intervenute numerose squadre di Vigili del fuoco del distaccamento di San Vito al Tagliamento e del Comando provinciale di Pordenone. Sono stati allertati anche gli specialisti di Arpa Fvg e i Carabinieri per verificare il rischio ambientale.

Martedì poi un rogo era divampato, attorno alle 15, al primo piano della biblioteca comunale di San Martino al Tagliamento (Pn).

Appena notati fumo e fiamme, i dipendenti municipali hanno evacuato l'edificio che in quel momento ospitava, al piano terra, anche una quindicina di anziani del locale centro sociale. L'intervento dei vigili del fuoco ha permesso di circoscrivere il rogo limitando i danni e salvando il vasto patrimonio librario. Ancora da chiarire la causa.

2,8 tonnellate di fuochi artificiali cinesi senza licenza sequestrati nel porto di Trieste

2,8 tonnellate di fuochi artificiali cinesi senza licenza sequestrati nel porto di Trieste

Trieste - Oltre 2.800 chilogrammi di giochi pirotecnici sono stati sequestrati lunedì 23 marzo nel porto di Trieste dall'Ufficio delle Dogane in collaborazione con la Guardia di finanza nell'ambito dell'attività svolta a tutela della sicurezza dei prodotti e per la repressione del contrabbando.

Il materiale era custodito 112 cartoni contenenti 121.500 pezzi di articoli pirotecnici del tipo "birthday candle", risultati privi delle licenze d'obbligo oltre che delle indicazioni richieste dalla vigente normativa, ai fini della segnalazione del trasporto di sostanze esplodenti.

Il carico illecito, proveniente dalla Cina e diretto in Serbia, è stato individuato sulla base dell'analisi dei rischi condotta sui flussi merceologici in arrivo presso il porto triestino. I responsabili delle imprese coinvolte sono stati denunciati per commercio abusivo di materie esplodenti.

Furti di farmaci negli ospedali, crimine in crescita: in FVG colpiti 2 ospedali su 10

Furti di farmaci negli ospedali, crimine in crescita: in FVG colpiti 2 ospedali su 10

FVG - Tra il 2006 e il 2013 un ospedale italiano su dieci ha registrato un furto di farmaci, subendo una perdita media, per ogni furto, di circa 330 mila euro. Al nord è il Friuli Venezia Giulia (2 furti ogni 10 ospedali) a presentare il tasso più alto.

Se si rapporta il numero di furti al numero di posti negli ospedali, il FVG raggiunge il quarto posto in Italia, con un tasso di 6.82 (dopo Molise, Campania e Puglia). In regione, la provincia più colpita dai furti è Trieste.

Sono solo alcuni dei numeri forniti dallo studio “The theft of medicines from Italian hospitals” ("I furti di medicine negli ospedali italiani") pubblicato a inizio marzo dal centro Transcrime dell'Università Cattolica di Milano - Università di Trento.

I tre autori dell'indagine, Michele Riccardi, Marco Dugato e Marcello Polizzotti, hanno analizzato, attraverso una rassegna dei casi di furto riportati negli ultimi 7 anni dai giornali italiani, un fenomeno criminale tanto emergente quanto sconosciuto e sottostimato.

Sono 68 i casi di furto di farmaci dagli ospedali italiani apparsi sui media dal 2006 al 2013 (51 solo nel 2013), per una perdita totale di almeno 18,7 milioni di euro.

I furti si distribuiscono su tutto il territorio nazionale ma soprattutto in regioni caratterizzate da alti livelli di criminalità organizzata e/o affacciate sull’Adriatico. In particolare Campania e Puglia rappresentano il 45% dei casi totali (con, rispettivamente 17 e 14 furti).

Ad essere più colpiti sono gli ospedali più grandi (in particolare sopra gli 800 posti letto) e con un maggior numero di discipline.

Quelli preferiti dai criminali sono i farmaci più costosi, come gli antitumorali (sottratti in 32 casi su 68), gli immunosoppressori (13 casi), gli antireumatici (12) e i biologici (10).

Considerato che si tratta per la maggior parte di medicinali di Classe H, interamente rimborsati dallo Stato, è presumibile che finiscano o sul mercato illegale a livello nazionale oppure più facilmente all’estero, in paesi caratterizzati da un sistema sanitario più carente (Est Europa) o da difficoltà ad accedere ai canali legali (ad esempio per colpa della crisi come in Grecia).

Non si può escludere nemmeno che i farmaci rubati, “ripuliti” tramite società schermo registrate all’estero, possano rientrare nel mercato legale parallelo per essere esportati in paesi caratterizzati da più alti margini di profitto (come il Nord Europa) o per essere rivenduti di nuovo a grossisti e broker farmaceutici italiani.

La geografia dei furti, la tipologia di farmaco sottratto e le modalità di ricettazione confermano le ipotesi che ad essere coinvolti possano essere gruppi di criminalità organizzata, sia italiani di stampo mafioso che stranieri (in particolare dell’Est Europa), capaci di trasportare e piazzare i medicinali sul mercato illegale, anche all’estero, ed eventualmente di corrompere o intimidire il personale ospedaliero per accedere ai depositi farmaceutici.

L’analisi, la prima condotta sul fenomeno a livello europeo, fornisce l’immagine di un fenomeno criminale in rapida espansione ma spesso ignorato. Così come sottostimati rischiano di essere i danni per pazienti, case farmaceutiche e sistema sanitario nazionale.

L’alta profittabilità e i rischi relativamente bassi potrebbero convincere alcuni gruppi criminali ad abbandonare attività illecite più rischiose per dedicarsi a questo nuovo, e più lucroso, mercato illegale.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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