L'arresto di Giosuè Ruotolo per il delitto di Pordenone. Il Procuratore: gravi indizi di colpevolezza
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- Pubblicato Mercoledì, 09 Marzo 2016 00:09
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Pordenone - Il capo della Procura di Pordenone Marco Martani ha illustrato in una conferenza stampa tenutasi l'8 marzo le ragioni dell'arresto di Giosuè Ruotolo e della sua fidanzata nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, avvenuto il 17 marzo del 2015.
"Esistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Giosuè Ruotolo per i quali si è evidenziata la sussistenza di esigenze cautelari: nel caso specifico ha inciso il pericolo di inquinamento delle prove poste in atto tanto da Ruotolo quanto dalla fidanzata Maria Rosaria Patrone" ha detto il Procuratore.
"Il quadro giudiziario nei confronti di Ruotolo si è andato progressivamente aggravando - ha proseguito Martani - anche se dal mese di ottobre, dopo il primo interrogatorio, gli elementi a carico dell'indagato erano già molto consistenti. Siamo nel più classico processo di carattere indiziario: non c'è Dna, né qualcuno che ha visto l'omicidio o il momento in cui si disfaceva dell'arma".
"Siamo persuasi che Ruotolo fosse presente sul luogo del delitto nelle fasi in cui questo si consumava: il suo veicolo, per sua stessa ammissione postuma, si trovava a otto metri e mezzo da quello delle vittime. Tuttavia la sua vettura è stata ripresa dalla videosorveglianza subito dopo nella zona del parco di San Valentino, esattamente dove poi è stata ritrovata l'arma del delitto. Fondamentale è stato il ruolo della tecnologia e la presenza delle telecamere della videosorveglianza".
"Testimone chiave è il runner, un atleta che stava facendo jogging attorno al palazzetto dello sport. Ha incrociato le vittime, che ricorda mentre stavano per salire sulla loro auto incamminandosi lungo via Amendola, indicando precisamente ai Carabinieri la zona dove si trovava in quell'istante. Lo stesso atleta ha completato il proprio allenamento nella stessa zona del parco di San Valentino. Si tratta di 420 metri percorsi in un lasso di tempo compreso tra due minuti e mezzo e tre minuti. La medesima telecamera inquadra trenta secondi prima la vettura di Ruotolo: cioè poco dopo che l'omicidio è stato commesso. La vettura di Ruotolo si doveva quindi per forza trovare nel luogo in cui l'omicidio è stato commesso".
La stessa vettura "in una seconda curiosa coincidenza si ferma nel parco di San Valentino per un percorso di jogging: il tempo dichiarato da Ruotolo è incompatibile col tracciato riferito. Il percorso è invece compatibile con la possibilità di raggiungere la zona del laghetto dove è stata trovata la pistola. Non è vero nemmeno che la sosta fuori dal palasport è durata solo dieci minuti, ma almeno 25 minuti prima del momento in cui lo ritraggono in uscita dal parcheggio. Ruotolo è quindi rimasto nel parcheggio per molto tempo e tanti stalli si erano nel frattempo liberati: inverosimile quindi che egli si sia fermato per soli dieci minuti e senza poter lasciare l'auto in sosta in un parcheggio, come dichiarato per giustificare la propria presenza e l'improvvisa decisione di andarsene proprio nei secondi in cui l'efferato crimine veniva consumato".
Omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone: arrestati Giosuè Ruotolo e la sua fidanzata
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- Pubblicato Lunedì, 07 Marzo 2016 21:21
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Il principale sospettato per l'uccisione di Teresa Costanza e Trifone Ragone, Giosué Ruotolo, è stato arrestato. Il delitto era avvenuto nel parcheggio del Palasport di Pordenone il 17 marzo dello scorso anno.
Il militare campano è stato chiuso nel carcere di Belluno. Ruotolo è stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Pordenone Alberto Rossi, in accoglimento di una richiesta inviata un mese fa circa dai pubblici ministeri Matteo Campagnaro e Pier Umberto Vallerin.
Anche la fidanzata di Giosuè Ruotolo, Rosaria Patrone, è stata arrestata. Lo conferma il suo avvocato, Costantino Catapano, il quale ha precisato che la ragazza è agli arresti domiciliari.
Fino a oggi il giovane militare era stato indagato per l’omicidio della coppia ma era rimasto a piede libero. Ora l’arresto, che segna una svolta decisiva nell’inchiesta.
Qualche giorno fa il settimanale di cronaca nera "Giallo" aveva rivelato che Ruotolo, la sera del delitto, aveva fatto molte telefonate alla fidanzata Rosaria, quel giorno a Somma Vesuviana, prima e dopo l’omicidio, ma senza mai parlare di quella che in pochi minuti era diventata una notizia di primo piano.
Ruotolo e la fidanzata quel giorno si sarebbero sentiti assiduamente con telefonate e via chat. L'unica interruzione dei contatti fra le 19.15 e le 20.03, quando cioè Giosuè andò in palestra, e quando Teresa e Trifone furono uccisi. Un vuoto che ha insospettito gli inquirenti.
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- Pubblicato Sabato, 05 Marzo 2016 09:24
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