Operazione antidroga, 13 persone fermate per spaccio di marijuana e cocaina in Friuli e Veneto
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- Pubblicato Martedì, 23 Luglio 2013 09:57
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Pordenone - La Squadra Mobile della Questura di Pordenone, guidata dal dirigente Massimo Olivotto, con il coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, e della locale Procura della Repubblica, ha eseguito nella notte 13 provvedimenti cautelari per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, prevalentemente marijuana e cocaina.
In totale, sono state eseguite 21 perquisizioni personali e in abitazioni. Hanno partecipato all'operazione un centinaio di uomini, con l'utilizzo di unità cinofile antidroga della Direzione Centrale Servizio Reparti Speciali e di personale delle Squadre Mobili di Trieste, Udine, Gorizia, Treviso e Belluno, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e della Direzione Centrale Anticrimine di Roma.
In manette sono finiti sette cittadini italiani, cinque albanesi e un brasiliano. Sono accusati, a vario titolo, di spaccio di droga nella piazza di Pordenone e provincia, ma anche nel Veneto Orientale. Le perquisizioni sono state eseguite a Sacile e Fontanafredda, Motta di Livenza, Vittorio Veneto e Conegliano (Treviso).
Per altri quattro cittadini italiani è stato disposto l'obbligo di dimora. Durante l'indagine, che ha disarticolato l'organizzazione criminale italo-albanese, la Polizia di Stato ha sequestrato anche importanti quantitativi di droga - alcuni chili di marijuana e alcuni etti di cocaina, mentre stamani, 23 luglio, è stata rinvenuta una pistola a casa di uno degli indagati, la cui posizione si è aggravata.
Pontebbana: scontro frontale. Feriti 5 ragazzi, di cui 4 ventenni
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- Pubblicato Domenica, 21 Luglio 2013 11:47
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Pordenone - Grave incidente stradale questa mattina, 21 luglio, verso le 4 sulla Pontebbana all'altezza del ponte sul Tagliamento in zona pordenonese.
Due auto, una Suzuky e una Clio si sono scontrate frontalmente per cause in corso di accertamento da parte dei Carabinieri. Feriti il conducente della Renault, M.T., 42 anni, di Talmassons, trasportato a Pordenone, giudicato guaribile in 40 giorni, e quattro ventenni di Polcenigo a bordo della Suzuky.
Sul posto, sono giunti il 118 e i vigili del fuoco di San Vito al Tagliamento che hanno estratto in feriti dalle lamiere.
Tra i ventenni uno, N.P., è in gravi condizioni ed è stato ricoverato due in prognosi riservata a Udine. L'amico M.B., accolto nel reparto di chirurgia dell'ospedale udinese. Ferita anche D.Q., che guidava la Suzuki: per lei ricovero al Santa Maria degli Angeli per i traumi patiti. La meno grave è una ragazza straniera, accolta al pronto soccorso, medicata e dimessa.
La Pontebbana è stata bloccata per alcune ore e solo verso le 8, una volta rimossi i veicoli, il traffico è tornato alla normalità.
Pordenone, omicidio baby-sitter. Rosset? "Non imputabile"
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- Pubblicato Sabato, 20 Luglio 2013 10:13
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - ''Assolto perchè non imputabile'': è la sentenza pronunciata ieri mattina, 19 luglio, dalla Corte d'Assise d'Appello del Tribunale dei Minori di Trieste, nei confronti di David Rosset, di 40 anni, che all'epoca dei fatti aveva 14 anni,accusato di aver ucciso a Pordenone, il 2 febbraio 1988, la baby-sitter 19enne Annalaura Pedron.
L’uomo è stato identificato dagli inquirenti come l’autore materiale del delitto diversi anni dopo l’omicidio della babysitter, grazie all’utilizzo del Dna e delle nuove tecnologie investigative. Il caso aveva fatto discutere moltissimo, alla fine degli anni Ottanta, a Pordenone, perchè la vittima apparteneva alla setta di Telsen Sao, frequentata anche dall’accusato, pur giovanissimo.
Rosset non ha mai partecipato alle udienze nè ha mai preso posizione circa la propria colpevolezza o innocenza. Anche ieri, come sempre, era assente in aula.
L’accusa, pur non avendolo ancora annunciato ufficialmente, ricorrerà in Cassazione, dopo la richiesta di condanna a 24 anni di reclusione.
La difesa sperava in un’assoluzione nel merito e non legata all’incapacità di intendere e di volere all’epoca dei fatti o comunque il giorno del delitto.
La famiglia di Annalaura Pedron, intanto, resta in attesa di giustizia, con un verdetto diverso a ogni grado di giudizio. In primo grado i giudici si erano pronunciati per la prescrizione e non erano entrati nel merito della vicenda. In secondo grado è stato, invece, dato peso a una perizia psichiatrica a cui Rosset, giudicato inimputabile, era stato sottoposto durante il primo grado.
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