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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Schiaccia inavvertitamente con il furgone un giovane di 24 anni, indagato per omicidio colposo

Schiaccia inavvertitamente con il furgone un giovane di 24 anni, indagato per omicidio colposo

Pordenone - È indagato per omicidio colposo il conducente del mezzo commerciale che sabato 14 gennaio, nel corso di una manovra, ha schiacciato un giovane di 24 anni a Casarsa della Delizia (Pn).

In un primo momento la morte del ragazzo, Mohammed Issaku, era stata attribuita ad una caduta accidentale dal tetto del garage.

Poi l’autista di un furgone, il signor H.H., connazionale della vittima, si è costituito ai Carabinieri di Casarsa nella stessa serata di sabato spiegando quanto accaduto.

Secondo la prima ricostruzione dei fatti, l’uomo stava facendo manovra nello spazio angusto presso il garage seguendo le indicazioni del connazionale quando, in retromarcia, ha schiacciato il giovane contro il muro, nonostante si fosse accertato tramite gli specchietti che non ci fosse nessuno dietro al veicolo.

Secondo quanto si apprende, alcuni presenti avrebbero avvertito l’autista del pericolo, ma egli non se ne sarebbe accorto.

La procura, nella persona del pubblico ministero di turno Pier Umberto Vallerin, ha aperto un fascicolo iscrivendo il conducente sul registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
 

 

 

 

 

Incidente stradale ad Azzano, indagini su dinamica che ha provocato la morte del motociclista

Incidente stradale ad Azzano, indagini su dinamica che ha provocato la morte del motociclista

Pordenone - I rilievi della Polizia Stradale hanno fatto emergere alcuni dettagli del tremendo scontro avvenuto ad Azzano Decimo in via Nuova di Corva nel tardo pomeriggio dello scorso sabato 7 gennaio fra una moto Ducati e un furgone Renault.

Il giovane motociclista, pur soccorso tempestivamente dai sanitari del 118, era morto poco dopo per la gravità delle lesioni.

La vittima, Marco Paviotti, un giovane del posto, aveva compiuto 27 anni da poco più di un mese, era originario di San Vito al Tagliamento (Pn) ma residente a Pordenone, luogo dove si stava dirigendo sabato dopo aver trascorso del tempo con degli amici a Tiezzo.

L’autista del furgone, Tiziano Bottos, 57 anni, artigiano di Azzano Decimo, sarebbe ora indagato per omicidio stradale.

Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe compiuto un'inversione a U nel corso della quale si sarebbe scontrato con la Ducati in sella alla quale viaggiava Paviotti.

L'impatto era stato molto violento. La moto, dopo essere passata sotto al veicolo commerciale, era finita contro il muro di un'abitazione.

Entrambi i mezzi erano stati posti sotto sequestro dall'autorità giudiziaria.

Il Pubblico Ministero, dopo aver acquisito gli atti della Polstrada di Pordenone e di Spilimbergo, intervenuta sul posto, stabilirà le responsabilità del conducente del furgone.

Un centinaio di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti sequestrati dalla Finanza

Un centinaio di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti sequestrati dalla Finanza

Pordenone - Nell’ambito dei normali controlli sul territorio rivolti al contrasto dei traffici illeciti nella Provincia di Pordenone, nel corso di due distinti interventi, le pattuglie del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Pordenone hanno sottoposto a controllo due autovetture all’interno delle quali sono stati trovati articoli di abbigliamento contraffatti destinanti ad essere venduti nella provincia pordenonese.

Alla guida del mezzo vi erano due cittadini di origini extracomunitarie. Le successive perquisizioni effettuate nei loro domicili, su autorizzazione della Procura della Repubblica, permettevano di rinvenire e quindi sequestrare ulteriori prodotti recanti marchi contraffatti.

Si tratta di un centinaio di pezzi, tra giubbotti, pantaloni, e maglioni. I brands riprodotti sono “Colmar”, “Harmont”, “Roy Rogers”, “Gucci”, “Fred Perry”, “Woolrich”, “Moncler”, “Jeckerson”, “Burberry”, “Tommy Hilfiger”.

I prodotti avevano un’alta qualità di riproduzione, tale da renderli del tutto concorrenziali, specie nel prezzo, rispetto a quelli originali.

I due soggetti responsabili sono stati quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli articoli 473 (Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti) e 648 (Ricettazione) del codice penale.

Tale risultato di servizio si inquadra nella vigilanza che la Guardia di Finanza svolge per limitare gli effetti distorsivi del fenomeno contraffazione, che sono molteplici e incidono su differenti interessi, pubblici e privati.

La contraffazione provoca, infatti, per le imprese un danno economico derivante dalle mancate vendite, dalla riduzione del fatturato, dalla perdita di immagine e di credibilità; un danno e un pericolo per il consumatore finale, connesso alla sicurezza intrinseca dei prodotti, in quanto viene svilita la funzione tipica del marchio, che è quella di garantire l’origine commerciale dei prodotti.

I consumatori sono in definitiva le vittime, più o meno consapevoli, di tali fenomeni: i prodotti contraffatti sono infatti fabbricati solitamente nel più completo disprezzo delle norme sulla sicurezza volte a salvaguardare gli utenti finali.

Tali beni, inoltre, non sono sottoposti ai controlli delle autorità competenti e non rispettano le norme minime di qualità.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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