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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Il fondista sanvitese Matteo Furlan vince la medaglia di bronzo ai Mondiali di nuoto di Kazan

Il fondista sanvitese Matteo Furlan vince la medaglia di bronzo ai Mondiali di nuoto di Kazan

Kazan (Russia) - Viene dal Friuli Venezia Giulia, e più precisamente da San Vito al Tagliamento (Pn) la prima medaglia azzurra ai Mondiali di nuoto in Russia.

Il protagonista è Matteo Furlan, che ha conquistato il bronzo nella 5 km di fondo nella rassegna iridata cominciata oggi, 25 luglio, a Kazan, in Russia.

Per il 26enne sanvitese, che da 5 anni vive a Padova (Marina Militare/Team Veneto), allenato da Sante Dal Mas, si tratta della prima medaglia internazionale della carriera all'esordio iridato dopo l'argento nella 10 Km delle Universiadi a Gwangju.

L'Italia non conquistava una medaglia sulla distanza dal bronzo di Simone Ercoli a Montreal 2005, che poi si confermò l'anno successivo a Napoli nei mondiali di specialità.

L'oro è andato al sudafricano Chad Ho, mentre l'argento è stato conquistato dal tedesco Rob Muffels.

"Ho cercato di restare in gruppo nel primo giro - ha dichiarato Furlan - senza sprecare troppe energie e dopo ho cambiato passo. Forse troppo in fretta. Col senno di poi, nessun traguardo mi sarebbe stato precluso. Alla vigilia non immaginavo di poter salire sul podio, anche se sapevo di essere in crescita".

Torneo delle frazioni di Ragogna, il Villuzza vince ai supplementari contro il Cà Farra

Torneo delle frazioni di Ragogna, il Villuzza vince ai supplementari contro il Cà Farra

Ragogna (Ud) - Dopo mesi di gare e impegni, in estate i campionati dilettantistici e meno risposano in regione e in tutta Italia. Ma non le squadre amatoriali, che in questi mesi danno spettacolo nei vari tornei locali. Uno di questi, il più longevo di tutto il Friuli, è quello delle frazioni di Ragogna, terminato sabato 18 luglio alle 21 allo stadio comunale "Cà Buttazoni": un appuntamento ormai storico da queste parti, nel quale le squadre dei vari paesini che compongono il comune collinare si danno battaglia.

Quest'anno a fronteggiarsi per il titolo di campione sono state le formazioni del Cà Farra e del Villuzza, quest'ultima la vincente, davanti a un nutritissimo pubblico che per tutto il torneo, alla sua 46a edizione, ha sostenuto gli atleti in campo. E questi hanno ricambiato l'affetto con giocate tutt'altro che amatoriali, soprattutto nel caso della finale dove, in 120 minuti, lo spettacolo visto è stato senz'altro apprezzato sugli spalti. Arbitra il signor Petrillo di Udine.

La gara inizia con il Cà Farra subito pronto in avanti, per nulla timido e pronto a colpire negli spazi liberi lasciati dagli avversari. Questi non sanno reagire subito, tanto che per una buona mezz'ora sono schiacciati nella loro metà campo, senza riuscire a impostare una vera controffensiva. Ma nemmeno gli altri riescono a sfruttare appieno la propria superiorità, sprecando importanti occasioni da gol, grazie anche all'estremo difensore del Villuzza, bravo a respingere ogni conclusione.

Il risultato si sblocca con la meritata rete del Cà Farra, grazie all'abilità degli attaccanti di infiltrarsi tra la difesa avversaria, incapace di opporsi agli avversari. Ma l'entusiasmo dura poco: grazie a una rete incredibile, frutto di un vero e proprio gioco di balistica (tiro all'indietro dell'attacante di spalle, il pallone sbatte a terra, il portiere non la prende, rimbalzo sulla traversa e gol!), il Villuzza riacciuffa il pareggio. Sull'1 a 1 si torna negli spogliatoi.

Nella ripresa il ritmo sale vertiginosamente, entrambe vogliono portare a casa il trofeo ma è la squadra che è andata prima in vantaggio a mostrare il gioco migliore. Il livello è comunque dilettantistico, il caldo fa il resto: nel giro di qualche minuto, i giocatori corrono sfrenati da un lato all'altro del campo, senza riuscire a concretizzare niente. L'agonismo sale e anche i falli, ma i nervi devono rimanere saldi: i 90 minuti finiscono e bisogna andare ai supplementari.

Qui cade il palco: se fino ad adesso la partita l'aveva fatta il Cà Farra, il Villuzza trova il modo di ribaltare tutto in meno di 15 minuti. Prima il vantaggio, poi altre due reti, una forse in fuorigioco: quando finisce il primo tempo, ormai i giochi si sono conclusi. O quasi, perché un rigore concesso a pochi giri di orologio dalla fine al Cà Farra porta il tabellino sul 4-2. Ma ormai è finita, l'arbitro fischia e il Villuzza, a sopresa, festeggia.

Questa frazione era senz'altro la sfavorita: nessuna riserva in panchina, per tutti i 90 minuti non aveva mostrato granché in campo se non la fortuna del gol del pareggio. Ma comunque le due formazioni hanno dimostrato di essere agguerrite e di non volersi arrendere, fino alla fine.

Dopo il triplice fischio, le squadre e il direttore di gara sono stati premiati dal Sindaco Alma Concil (nella foto, consegna il trofeo al Villuzza), presente in tribuna per tutta la partita, la quale ha inoltre donato all'organizzazione del torneo, l'ASD Ragogna, una targa in memoria dei 30 anni dalla scomparsa di suo padre Concil, persona molto legata alla comunità del paese.

La saltatrice pordenonese Alessia Trost si aggiudica la medaglia d'oro agli Europei Under 23

La saltatrice pordenonese Alessia Trost si aggiudica la medaglia d'oro agli Europei Under 23

Tallinn (Estonia) - L'atleta pordenonese Alessia Trost con un salto da 1,90 ha vinto la medaglia d'oro nel salto in alto ai Campionati Europei Under 23 di Tallinn, come 2 anni fa a Tampere in Finlandia, dove aveva superato l'asticella a 1,98.

Seconda classificata la belga Nafissatou Thiam (1,87) e terza l'ucraina Iryna Herashchenko (1,87). Per vincere le è bastato solo 1.90, con il colpo di scena del blackout di Mariya Kuchina, europea e mondiale indoor, eliminata con 3 errori ad 1,81.

Una misura che però non mette Alessia Trost al sicuro: ai Mondiali di Pechino, in programma alla fine di agosto, dovrà fare molto meglio per battere le rivali.

L'atleta 23enne, che è alta 1,88, gareggia nelle Fiamme Gialle ed è stata la terza saltatrice italiana a superare il muro dei 2 metri, dopo Sara Simeoni e Antonietta Di Martino.


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