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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Parchi naturali del FVG a rischio per il taglio dei contributi regionali. La protesta dei presidenti

Parchi naturali del FVG a rischio per il taglio dei contributi regionali. La protesta dei presidenti

Cimolais (Pn) - “Stiamo attraversando un periodo economico difficile. Tutti lo sanno. Ma non credevamo che la tutela del territorio montano, già svantaggiato per mille altri motivi, vedersi azzerate le poste di bilancio regionale. È irragionevole”. Così hanno affermato Stefano Di Bernardo e
Luciano Pezzin, presidenti rispettivamente del Parco Prealpi Giulie e del Parco Dolomiti Friulane.

Preoccupati dall’azzeramento dei fondi previsti per i Parchi naturali nella proposta di bilancio adottata dalla Giunta regionale, i presidenti delle due maggiori aree protette del Friuli Venezia Giulia hanno chiesto e ottenuto un incontro con l’assessore regionale competente, Claudio Violino.

Alla riunione, tenutasi a Trieste, era presente anche il consigliere regionale Maurizio Salvador, la direttrice del Servizio caccia, risorse ittiche e biodiversità, Marina Bortotto, e i due direttori degli Enti Parco. A conoscenza dell’incontro e particolarmente interessati anche i consiglieri Cacitti, Baritussio, Della Mea, Menis, Colussi e Corazza.

I presidenti Di Bernardo e Pezzin hanno dichiarato il loro disappunto per la scelta della Regione. Hanno ricordato il ruolo dei due Parchi per la conservazione della natura e la promozione di forme di sviluppo sostenibile fin dalla loro istituzione.

In particolare hanno sottolineato come la mancanza di trasferimenti regionali metta a rischio non solo il funzionamento dei due Enti ma anche i posti di lavoro sia del personale dipendente, sia di quanti lavorano attraverso cooperative o società o con contratti di collaborazione per la gestione attiva del territorio.

Pur nella consapevolezza delle difficoltà del momento i presidenti hanno chiesto vivamente il ripristino dei finanziamenti per non compromettere il percorso di valorizzazione territoriale che i due Parchi hanno attivato in territori particolarmente isolati e poco abitati.

I parchi del Friuli Venezia Giulia hanno inoltre raggiunto rilevanti risultati in campo internazionale, come il riconoscimento delle Dolomiti Friulane quale Patrimonio dell’Umanità Unesco e la certificazione delle Prealpi Giulie come Area protetta transfrontaliera assieme al Parco nazionale sloveno del Triglav.

“Nel rispondere - spiegano i due presidenti - Violino ha illustrato la complessa situazione del bilancio regionale e ha giustificato la scelta di compiere i tagli con la consistente riduzione dei fondi assegnati agli ambiti di competenza del proprio Assessorato”.

Comprendendo le problematiche che si verrebbero a creare in caso di mancanza totale di copertura finanziaria sull’intero sistema Parchi, l’assessore ha assicurato la propria disponibilità a inserire adeguate poste dal bilancio limandole dalla sua Direzione, ma che dovrà essere il Consiglio regionale a dare un chiaro segnale economico in tal senso, ribadendo comunque che sarà praticamente impossibile garantire trasferimenti pari a quelli degli ultimi anni.

Il consigliere Salvador si è associato alle preoccupazioni dei due presidenti e ha affermato che si farà parte attiva tanto con la Giunta regionale quanto con i colleghi del Consiglio per garantire la riscrittura di adeguati importi in bilancio sottolineando peraltro la necessità che i Parchi cerchino nei prossimi anni di aumentare la quota di autofinanziamento; azione peraltro già avviata da tempo.

Al termine dell’incontro Di Bernardo e Pezzin hanno informato che, nei prossimi giorni, proseguiranno alcuni incontri coi Consiglieri regionali, sensibilizzandoli sulla delicata questione, e invieranno un’apposita comunicazione a tutti i componenti delle Commissioni Ambiente e Bilancio.

Alpinista di Budoia morto in parete, indagine della Procura. Un banale incidente?

Alpinista di Budoia morto in parete, indagine della Procura. Un banale incidente?

BELLUNO - Sarà la Procura di Belluno a chiarire la dinamica che ha causato l’incidente in cui ha perso la vita Ketriss Palazzani, il quarantenne originario di Valdobbiadene, da anni residente a Dardago di Budoia, caduto da circa tre metri nella palestra di roccia di Schievenin.

La caduta di sabato 17 novembre gli è stata fatale dal momento che, con la testa, ha colpito uno spuntone di roccia. Non è ancora chiara la dinamica dell’accaduto, ma è probabile che la sua compagna, la 32enne Gala, medico, di Trieste, non abbia verificato attentamente la lunghezza della corda che, essendo troppa corta, le sarebbe sfuggita di mano, causando la caduta.

Già oggi, 19 novembre, potrebbe essere disposta l’autopsia e non è da escludere che il magistrato iscriva la compagna di Palazzani sul registro degli indagati.

Il 40enne lavorava come tecnico operativo elicotterista alla caserma del V. Reggimento Rigel di Casarsa, ma la sua passione era la montagna. Viveva a Dardago di Budoia, poco distante dalla palestra di roccia, per potersi allenare e nei fine settimana era raggiunto dalla sua compagna che, come lui, aveva questa passione.

Ketriss Palazzani era un alpinista provetto, istruttore regionale del soccorso alpino, stava per ottenere il patentino di istruttore nazionale.

Non è stata ancora fissata la data del funerale.

Incendio di Casera Palantina, un drammatico avvertimento alla vigilia della marcia ambientalista in Cansiglio

Incendio di Casera Palantina, un drammatico avvertimento alla vigilia della marcia ambientalista

Aviano (Pn) - Con la marcia a Casera e Forcella Palantina nel giorno di San Martino, giunta ormai alla sua 25ª edizione, le associazioni ambientaliste e gli appassionati di montagna intendono sollecitare l'istituzione di una Riserva Naturale Regionale e mobilitarsi affinchè il Cansiglio venga riconosciuto dall'Unesco quale Patrimonio dell'Umanità.

È recente purtroppo un'amara sorpresa: la Casera Palantina è andata a fuoco il 25 ottobre, sono rimasti solo i muri. Non si sa se questo fatto increscioso, a poche settimane dalla marcia delle associazioni ambientaliste, sia stato provocato da conflitti privati o sia un'intimidazione rivolta agli ambientalisti.

"Il dolo - si leggeva qualche giorno fa sul "Corriere delle Alpi" - pare evidente e le forze dell’ordine stanno indagando per risalire agli autori. Pare, in ogni caso, che nessun riferimento possa essere trovato con il mondo ambientalista. Che anzi si rammarica della vicenda. E la definisce preoccupante, perché al momento non si sa chi e perché ce l’ha con quella casera o la proprietà su cui insiste".

"Non vorrebbero – le associazioni del mondo ambientalista ed alpinistico – una qualche forma di coinvolgimento in quello che si presenta come un aspro confronto tra quanti hanno interessi in zona, oppure in paese".

Sia Tambre in Veneto che Aviano in Friuli continuano a chiedere l'impianto sciistico di collegamento tra Piancavallo e l'Alpago e il comune di Tambre ha pronto un nuovo progetto di impianto di risalita da Colindes a Forcella Palantina del probabile costo di 20 milioni di euro.

Se il Veneto dovesse approvare l'impianto, in aperto contrasto con quanto previsto dalle normative relative alle aree di Rete Natura 2000 (la Foresta Demaniale del Cansiglio, sia la parte veneta che quella del Friuli Venezia Giulia, è Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale), le associazioni ambientaliste farebbero partire subito le segnalazioni alla Comunità Europea.

Secondo gli ambientalisti, è ora che le due regioni dicano chiaramente che quell'impianto non si può fare (in Veneto) e quindi nemmeno finanziare (da parte della regione Friuli Venezia Giulia e dell'azienda Promotur).

I pericoli di svendita di parte del Cansiglio sembrano per il momento sventati, dopo che il consiglio regionale veneto ha votato all'unanimità un ordine del giorno, presentato dalla consigliera Laura Puppato, che impegna la regione a conservare l'unità dell'area e, anzi, a valorizzarne gli aspetti naturalistici.

La partenza della marcia è stabilita per le ore 10.00 al villaggio cimbro di Pian Canaie, tra Campon e Colindes (S. Anna di Tambre). Per chi viene dal Friuli Venezia Giulia, volendo, si può partire, condizioni atmosferiche permettendo, dal Piancavallo e arrivare ai ruderi di Casera Palantina passando per la Forcella. Il ritrovo è per le 11 e 30 presso le rovine della Casera Palantina, dove si svolgerà un piccolo concerto con strumenti tradizionali e verranno letti brani di Zanzotto e Buzzati. Si prosegue per Forcella Palantina e si visita l'Ander de le Mate, grande grotta nei pressi della Forcella.

Per informazioni contattare Antonio Zambon, presidente della delegazione CAI del Friuli Venezia Giulia: 335 6029058.

(La foto si riferisce alla marcia dello scorso anno).

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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