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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

I Finanzieri di Gorizia hanno individuato ed arrestato due latitanti italiani residenti ai Caraibi

I Finanzieri di Gorizia hanno individuato ed arrestato due latitanti italiani residenti ai Caraibi

Gorizia - A partire dai primi mesi del 2016, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia ha posto in essere un’intensa e mirata attività d’intelligence, svolta sotto il coordinamento del Comando Regionale del Friuli Venezia Giulia, rivolta ai Paesi caraibici, che ha innescato un lungo e complesso iter burocratico internazionale ed ha permesso ai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Gorizia di concludere, nella mattinata del 13 novembre, presso l’aeroporto “Valerio Catullo” di Verona-Villafranca, una lunga e laboriosa operazione che ha portato all’arresto di due pericolosi latitanti, ormai da anni stabilitisi nella Repubblica Dominicana.

Si tratta di due cittadini italiani, da tempo residenti nei Caraibi, il signor P.G.M., nato nel 1971, in provincia di Padova, e del signor DI S.N., nato nel 1950 ad Avola (Sr), entrambi colpiti da ordini di cattura internazionali, emessi rispettivamente dall’Autorità Giudiziaria di Venezia e di Busto Arsizio (Va).

Il primo, che durante la latitanza nella Repubblica Dominicana veniva protetto da un bodyguard armato, è un ex produttore cinematografico, famoso per falsi provini, già sorvegliato speciale, con numerosi precedenti, in particolare riguardanti reati contro il patrimonio, che deve scontare una pena residua di anni 5 e 6 mesi di reclusione per estorsione e bancarotta fraudolenta.

Il secondo latitante, soggetto pluripregiudicato, con precedenti riguardanti il porto abusivo di armi, il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo, reati contro il patrimonio e contro la persona, deve scontare una pena di anni 5 di reclusione per illecita importazione di sostanze stupefacenti.

I due arrestati sono stati immediatamente tradotti presso la Casa Circondariale di Verona e posti a disposizione delle citate Autorità Giudiziarie.

L’operazione, condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia in stretta collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia - SCIP della Direzione Centrale Polizia Criminale ha permesso, attraverso un’incessante e minuziosa attività di indagine, in sintonia con le forze di Polizia della Repubblica Dominicana, di catturare e trasferire in territorio nazionale i due latitanti in tempi record.

Contrabbando di automobili, la Finanza sequestra tredici vetture. Evasione per 20mila euro

Contrabbando di automobili, la Finanza sequestra tredici vetture. Evasione per 20mila euro

Gorizia - Erano residenti nel territorio nazionale da anni, avevano ottenuto il rilascio di carte d’identità, patenti di guida e permessi di soggiorno, lavoravano stabilmente in Italia come liberi professionisti o dipendenti e, in alcuni casi, era stata loro riconosciuta la cittadinanza italiana: tuttavia erano proprietari o utilizzatori di autovetture, anche di lusso e di grossa cilindrata, immatricolate in Paesi extra U.E. senza aver richiesto la prescritta autorizzazione alla temporanea importazione dei veicoli per uso privato ai sensi dell’art. 216 del D.P.R. 43/1973 (Testo Unico Leggi Doganali).

La norma, infatti, richiamando i principi della “Convenzione doganale concernente l’importazione temporanea dei veicoli stradali privati” stipulata a New York il 4 giugno 1954, prevede che i cittadini extracomunitari residenti in Paesi dell’Unione Europea e proprietari di veicoli immatricolati in Paesi non comunitari, devono obbligatoriamente richiedere l’autorizzazione all’utilizzo del veicolo prima di farne uso per fini privati nel territorio dell’Unione Europea.

In questo modo erano riusciti ad evadere dazi doganali per circa 20.000 euro, ad evitare il pagamento del bollo auto, a beneficiare di prezzi molto vantaggiosi per le coperture assicurative e a rendersi “irreperibili” in caso di violazioni al codice della strada non contestate immediatamente.

Sono stati però scoperti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia, che negli ultimi mesi ha eseguito il sequestro amministrativo, ai sensi dell’art. 13 della Legge 689/1981, di ben 13 autovetture, del valore complessivo di circa 200.000 euro, immatricolate in Paesi non comunitari quali l’Ucraina, la Bosnia Erzegovina, la Serbia, la Moldavia, ma di proprietà o utilizzate da cittadini extracomunitari residenti in Italia, in particolare nelle province di Gorizia, Udine, Bergamo, Brescia, Reggio Emilia, Padova, Belluno, Ascoli Piceno e Roma.

Ai trasgressori è stato contestato, di conseguenza, il contrabbando nell’importazione temporanea dei veicoli, così come previsto dagli artt. 282, 292 e 301 del T.U.L.D. che puniscono con sanzioni amministrative da due a dieci volte i diritti di confine evasi coloro che sottraggono i veicoli extra U.E. al pagamento dei dazi doganali, prevedendo inoltre la confisca delle autovetture importate illegalmente.

L’attività di servizio, coordinata dal Comando Provinciale di Gorizia, è stata finalizzata a tutelare gli interessi erariali ed anche i cittadini extracomunitari i quali, una volta trasferitisi nel territorio italiano, hanno regolarmente chiesto l’autorizzazione all’importazione temporanea dei veicoli immatricolati nei Paesi extra U.E.

Frodi fiscali nell'edilizia, Fiamme Gialle scoprono evasione per 270mila euro

Frodi fiscali nell'edilizia, Fiamme Gialle scoprono evasione per 270mila euro

Gorizia - I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia, nel corso dei suoi controlli sulle imprese del settore immobiliare, hanno recentemente individuato ben cinque imprese edili, attive da anni nella provincia isontina, le quali, a decorrere dal 2011, non hanno presentato le dichiarazioni fiscali, pur realizzando rilevanti ricavi, derivanti dalla vendita di immobili e da opere di ristrutturazione di abitazioni per uso residenziale.

L’individuazione degli evasori è avvenuta incrociando i dati dei bonifici bancari per le ristrutturazioni edilizie con i beneficiari. Le indagini sono poi proseguite, previ provvedimenti autorizzatori disposti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, con l’accesso presso i domicili dei legali rappresentanti.

Questo ha permesso alle Fiamme Gialle di acquisire una vasta documentazione contabile ed extracontabile, utilizzata poi per la ricostruzione dei reali volumi d’affari dei contribuenti sconosciuti al Fisco.

Successivamente sono stati inoltrati questionari ai clienti ed ai fornitori delle imprese sottoposte a verifica, così come desunti dall’esame delle agende, dei quaderni e degli appunti trovati nel corso degli accessi domiciliari, in modo da definire l’entità dei ricavi e dei costi e determinando in questo modo i redditi imponibili sottratti a tassazione.

Al termine delle verifiche, la GDF ha accertato, oltre all’omessa presentazione delle previste dichiarazioni fiscali, anche l’irregolare tenuta delle scritture contabili obbligatorie, constatando altresì redditi non dichiarati pari a 1.123.000 euro, per un ammontare complessivo di imposte evase pari a oltre  270.000 euro, includendo I.RE.S, I.R.PE.F, I.V.A. ed I.R.A.P.

L’Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale di Gorizia ha condiviso i rilievi mossi dalla Guardia di Finanza, emettendo avvisi di accertamento nei confronti dei contribuenti, con domicili fiscali tra i comuni di Gorizia, Villesse e Mariano del Friuli.

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