• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Gio11072024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Omicidio Sanaa, Cassazione conferma 30 anni per il padre

Omicidio Sanaa, Cassazione conferma 30 anni per il padre

PORDENONE - Trent’anni di reclusione a El Ketaoui Dafani, l’ex cuoco di 46 anni accusato di avere ucciso il 15 settembre 2009 a Montereale Valcellina la figlia 19enne Sanaa.

Secondo la Suprema Corte Dafani è colpevole e ha premeditato l’omicidio e, pertanto, è stata confermata la sentenza pronunciata dai giudici di secondo grado.  

Il 15 settembre del 2009 Dafani avrebbe, così, punito la figlia perche' voleva vivere all'occidentale e si era fidanzata con un giovane italiano. Il giovane, Massimo De Biasio, fu a sua volta ferito alle braccia dal coltello brandito dall'uomo, in un estremo tentativo di difendere la sua ragazza.








Leggi tutto: Omicidio Sanaa, Cassazione conferma 30 anni per il padre

Giordano, Cro "la sfida è finanziare la ricerca"

Giordano, Cro

«Oggi finanziare la ricerca vuol dire competere adeguatamente con la tumultuosa sfida tecnologica in atto per ottenere rapidamente risultati per chi soffre».

Due punti chiave che secondo il professor Antonio Giordano, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione CRO Aviano Onlus, a Pordenone per un incontro con i vertici della Fondazione e dell’Istituto, si possono conseguire, anche, col contributo di «realtà di successo imprenditoriale che – ha detto in conferenza stampa – debbono scendere in campo dimostrando di essere sensibili e illuminate. Ciascuno – ha aggiunto il presidente e fondatore dello Sbarro Health Research Organization di Philadelphia – può e deve uscire dal proprio giardino per aiutare la ricerca a giungere rapida ed efficace al paziente».

Giordano, tra l’altro revisore dei progetti di ricerca per American Cancer Society, NIH’s National Cancer Institute, ministero dell’Istruzione, del l’Università e della Ricerca e revisore esterno per la valutazione dei programmi di ricerca dell’U.S. Food and Drug Administration, ha spiegato che «nell’ambito degli IRCCS italiani il CRO vanta almeno un paio di primati: è tra i più giovani e in poco più di vent’anni è divenuto un punto di riferimento internazionale sia per i pazienti oncologici sia per la ricerca. «Come tutte le grandi organizzazioni scientifiche – ha puntualizzato – deve confrontarsi con lo sviluppo tecnologico e le evoluzioni di patologie che, in taluni casi, fanno registrare incrementi causati da nuovi fattori di rischio. In tal senso è necessario sviluppare, incessantemente, know-how tecnologico».

Su questo tema si è innestato, dopo il primo, riconoscente ed orgoglioso saluto introduttivo, l’intervenuto di Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone e del Consiglio di Indirizzo e verifica sulle attività del CRO che ha specificato che la Fondazione di cui Giordano è capo del Comitato Scientifico, «promuoverà e sosterrà i progetti di trasferimento tecnologico derivati da ricerche svolte presso l’Istituto in ambito biomedico, delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche e dell’information technology finalizzate al miglioramento dell’erogazione delle cure in oncologia e della qualità di vita dei pazienti».

Il ricorso al privato, in un periodo di straordinaria contrazione economica, è fondamentale: «Paesi come l’Italia, che ha sempre investito poco – ha aggiunto il professor Giordano – oggi destinano quote sempre più modeste alla ricerca. Persino storici capisaldi come gli Stati Uniti, però, hanno dovuto rivedere i propri programmi al ribasso». Il fund raising evocato dal luminare napoletano, in sostanza, dovrà consentire al CRO e ai suoi ricercatori di potersi dedicare con risorse sempre più ingenti allo sviluppo di tecnologie destinate a interagire rapidamente con i pazienti. «Gli ambiti primari sono quelli dia gnostici, di prevenzione e di produzione di farmaci per la cura della malattia».








Leggi tutto: Giordano, Cro "la sfida è finanziare la ricerca"

Migliora la fiducia delle imprese ma il clima resta negativo

Migliora la fiducia delle imprese ma il clima resta negativo

L'Ascom - Associazione commercianti di Pordenone ha pubblicato i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel primo trimestre del 2012, realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia Pordenone in collaborazione con Format Ricerche. Nel primo trimestre del 2012 si assiste ad un miglioramento del clima di fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi (terziario) residenti nella provincia di Pordenone. Secondo gli imprenditori è migliorato l’andamento dell’economia italiana e l’andamento delle proprie imprese. La situazione rimane comunque negativa: la fiducia nell’andamento dell’economia italiana passa dal precedente -73,7 a -56,5; quella sulla propria impresa passa dal precedente -52,4 al -32,1 del primo trimestre.

A livello economico migliora leggermente l’andamento dei ricavi (-24,5 contro il precedente –29,3). In leggero peggioramento l’occupazione (saldo: -14,8 contro il precedente -10,3). Peggiora lievemente il livello dei prezzi praticati dai fornitori alle imprese del terziario, mentre si aggrava la situazione che riguarda il ritardo nei pagamenti da parte dei clienti.

Migliora in un certo senso la capacità delle imprese di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Il saldo è risultato pari a -22,2 contro il precedente -26,3. Si mette in evidenza però come, a fronte di un leggero miglioramento della percentuale delle imprese che ha affermato di essere stata in grado di fare fronte ai propri impegni senza alcuna difficoltà (38,9% contro il precedente 36,9%) si assiste ad un radicale aumento delle imprese che non sono riuscite  affatto a far fronte ai propri impegni (16,2% contro il precedente 11,7%).

Per quanto concerne i rapporti con le banche la percentuale delle imprese che nel trimestre si sono rivolte alle banche per fare domanda di credito sono state il 17,0%, contro il precedente 17,5%. Il 43,5% ha ottenuto il credito con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto (erano state il 42,7% lo scorso trimestre), il 13,5% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto (erano il 23,1%), il 12,7% ha visto rifiutarsi la propria domanda di credito (erano state il 20,9% il trimestre precedente). E’ sostanzialmente invariata l’area di stabilità formata dalle imprese che ottengono il credito da parte delle banche, ed è diminuita la cosiddetta “area di irrigidimento” (imprese che si sono viste accordare un credito inferiore + imprese che non se lo sono viste accordare affatto). L’area di irrigidimento ha colpito il 26,1% delle imprese del terziario della provincia di Pordenone.

Rimangono negativi, ma essenzialmente stabili o in leggero miglioramento rispetto agli ultimi tre mesi del 2011, tutti gli indicatori che hanno a che fare con il costo dei finanziamenti: il costo del credito (tasso di interesse), le cosiddette “altre condizioni” applicate ai finanziamenti (es. messa a disposizione fondi), la durata del credito, la situazione relativa alle garanzie richieste agli imprenditori a copertura dei finanziamenti richiesti.

Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel primo trimestre del 2012 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia Pordenone in collaborazione con Format Ricerche.








Leggi tutto: Migliora la fiducia delle imprese ma il clima resta negativo

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.