La maga non paga: la Finanza scopre una medium illegale che evade le tasse
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- Categoria: Gorizia
- Pubblicato Martedì, 27 Settembre 2016 14:46
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Gorizia - I Finanzieri della Compagnia di Monfalcone hanno individuato e sottoposto a verifica fiscale una donna, residente nel mandamento monfalconese, dedita a prestare la propria attività di “lettura tarocchi” e “medium” presso la propria abitazione di residenza, che dichiarava al Fisco poco più di 100 Euro l’anno, constatando oltre 160.000 Euro di ricavi non dichiarati e 35.000 Euro di I.V.A. non versata.
Nel corso della loro attività di monitoraggio dei canali commerciali locali, nell’ambito dei servizi prestati per il benessere psico-fisico della persona, le Fiamme Gialle isontine hanno posto la lente di ingrandimento nei confronti di “attività esoteriche” quale categoria in particolare ascesa nel corso degli ultimi anni ed i cui singolari servizi vengono ampiamente utilizzati sia da persone di sesso femminile che maschile.
Dalle notizie apprese sul territorio sono quindi emerse alcune posizioni di dubbia legalità dovute all’esercizio di tali professioni all’interno di abitazioni private, ipotizzando in tal modo dannosi fenomeni di concorrenza sleale.
Attraverso i numerosi appostamenti effettuati dai militari presso il luogo individuato, è da subito saltato all’occhio un copioso flusso di clientela che entrava ed usciva quotidianamente dall’abitazione, tale da rendere altamente plausibile il buon andamento dell’esercizio dell’attività economica, confutando, pertanto, l’esigua dichiarazione dei redditi presentata annualmente.
La successiva procedura di accesso dei Finanzieri presso l’abitazione della contribuente, debitamente autorizzata dalla locale Procura della Repubblica, ha così portato alla luce un vero e proprio locale adibito all’accoglienza della nutrita clientela, ove veniva esercitata la lettura dei tarocchi e, soprattutto, l’attività di “medium”.
Sulla scorta di tali evidenze e con l’ausilio delle dichiarazioni fornite dalla gran parte della clientela appositamente identificata e sentita in atti, i militari hanno provveduto ad una puntuale ricostruzione del volume di affari annuale generato dalle attività di prestazione di servizi posta in essere dalla maga, recuperando a tassazione complessivamente oltre 160mila euro di ricavi non dichiarati e 35.000 euro di I.V.A. non versata nelle casse dell’erario.