Cinquant’anni di Casa Zanussi un traguardo importante
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- Pubblicato Venerdì, 09 Ottobre 2015 11:52
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Pordenone – Sarà un anno accademico speciale quello che si è appena inaugurato all’ Auditorium Centro Culturale Casa Zanussi Pordenone, per i corsi dell’Università della Terza Età. Un anno di festeggiamenti in occasione dei cinquant’anni della Casa dello Studente, con la prolusione di apertura affidata a don Luciano Padovese, cofondatore e direttore di Casa Zanussi.
Ad aprire quindi il 34^ anno accademico, saranno le parole del fondatore della casa propiziata da Lino Zanussi, un progetto nato cinquant’anni fa, un sogno che si avverava con la creazione di un Centro - racconta don Padovese - «aperto a tutti gli aspetti della cultura, concepita come formazione permanente, il superamento di certe visioni elitarie circa la frequentazione dell’arte, il focus di tutto centrato sull’idea di dialogo aperto e di bellezza. Arte e bellezza, per un ambiente che doveva distinguersi dai soliti spazi giovanili, un po’ sempre sporchi e disordinati. E così curai, fin dagli inizi, assieme a corresponsabili e collaboratori, pulizia e ordine in tutti gli ambienti, benché fossero molte centinaia i frequentatori quotidiani della Casa, e cominciai a collocare qualche quadro. Si trattava di dar vita anche a una Galleria d’arte – e ne avevamo individuato la prima collocazione in una sala molto luminosa dell’edificio ancora incompleto e senza arredi – per delle esposizioni che avrebbero dovuto essere caratterizzate dalla qualità. Avremmo operato in provincia e dalla provincia, ma non in maniera provinciale».
Le lezioni sono iniziate martedì 29 settembre con un ricco programma che spazierà dall’archeologia alla storia, l’etica e la filosofia, le scienze religiose, l’economia, la medicina, l’arte e la musica.
Per informazioni telefonare al numero 0434 365387 o parlare con i volontari da lunedì a venerdì, ore 16.00-18.00.Info: tel 0434/365387, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.centroculturapordenone.it/ute
Omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. L’indagato: ero nel parco a fare jogging
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- Pubblicato Mercoledì, 07 Ottobre 2015 09:19
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - Otto ore sotto torchio ma nessuna confessione. L'interrogatorio di Giosuè Ruotolo, il militare di 26 anni di Somma Vesuviana indagato per il duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone, svoltosi martedì 6 ottobre, si è concluso senza alcuna ammissione di responsabilità, ma anche senza provvedimenti restrittivi, segnando comunque una svolta per quanto riguarda l'alibi.
La sera del 17 marzo scorso, contrariamente a quanto aveva detto quando era stato sentito come persona informata sui fatti, Ruotolo ha ammesso di essere stato, nello spazio temporale dell'omicidio, al Palazzetto dello sport cittadino, ma di non essersi fermato per non aver trovato parcheggio.
Per questo motivo, ha deciso di fare jogging lasciando l'auto nella zona di via Interna, nelle adiacenze del parco di San Valentino, dove è stata trovata la pistola del delitto.
Sarebbero così spiegate le immagini della videosorveglianza comunale che immortalano l'Audi A3 del militare prima nell'area degli impianti sportivi e sette minuti più tardi all'ex Fiera di Pordenone.
In quel lasso di tempo, Ruotolo avrebbe fatto una corsetta, desistendo quasi subito per il freddo ancora pungente. Durante l'interrogatorio, Ruotolo ha ribadito per il resto le dichiarazioni rese in precedenza, seppur in altra veste processuale, affermando con forza di non aver alcun motivo di attrito con Trifone e Teresa, anche perché non li frequentava praticamente più da quando il commilitone, nel maggio 2014, si era trasferito a vivere con la fidanzata in un'altra zona della città.
Da quanto si è appreso, su questo tipo di tesi anche le indagini dei Carabinieri avrebbero portato alle medesime risultanze.
Incontrando la stampa, il Procuratore di Pordenone Marco Martani ha detto che saranno ora decisive le prossime settimane, quando saranno consegnati i rilievi svolti dai Ris tanto sull'arma che ha sparato quanto sull'auto dell'indagato e sui sistemi informatici e telefonici dello stesso.
"Non esprimiamo alcun commento sull'esito dell'interrogatorio - ha fatto sapere il magistrato -, ma posso solo confermare che Ruotolo resta l'unico indagato e che gli elementi raccolti portano per il momento in un'unica direzione. Per la prima volta ha fornito una versione differente e sarà nostra cura confrontarla con i riscontri in nostro possesso ed altri di nuovi che intendiamo rilevare già a partire da domani".
"Ruotolo è stato categorico nell'affermare che non esisteva alcun motivo di astio o discordia con le vittime e noi dobbiamo indagare per verificare questa versione. Ritengo comunque positivo il fatto che abbia voluto rispondere a tutte le domande che gli sono state sottoposte".
Omicidio di Pordenone: l'indagato ha deciso di rispondere alle domande degli inquirenti
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- Pubblicato Martedì, 06 Ottobre 2015 19:45
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - "Posso solo confermare che l'indagato ha deciso di rispondere alle domande dei sostituti e quindi l'interrogatorio è in corso dalla tarda mattinata di oggi". Lo ha affermato il Procuratore di Pordenone Marco Martani intercettato dai giornalisti all'esterno del Tribunale di Pordenone.
"Quella di oggi - ha aggiunto - è certamente una tappa importante dell'indagine ma non è certamente l'ultima e non sarà decisiva. Nessuna indagine mediatica: se il difensore proclama l'innocenza dell'assistito ci sta, ma dalla Procura non potranno uscire particolari coperti dal segreto istruttorio", ha concluso.
L'interrogatorio di Giosuè Ruotolo, unico indagato per il duplice omicidio dei fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone, avvenuto a Pordenone il 17 marzo scorso, si è svolto nella mattinata di martedì 6 ottobre.
Il giovane commiltone di Ragone, all'entrata in Tribunale, era accompagnato dai suoi legali. In quella sede non aveva confermato né smentito l'indiscrezione, apparsa sul quotidiano "Il Corriere della Sera", secondo cui avrebbe cambiato la sua versione dei fatti.
Secondo quanto riportato dal giornale, Ruotolo, che ha sempre sostenuto di essere rimasto in casa al momento del delitto, affermerebbe ora di essere stato al posteggio del Palasport per alcuni minuti.
Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia Ragone, anche lui giunto in Tribunale, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa, affermando che "L’indagine ci dice che il killer non veniva da lontano, ma è probabile che fosse nella cerchia degli amici forse addirittura degli ex conviventi".
“Probabilmente – ha aggiunto il legale – si tratta di qualcuno nel giro molto stretto delle sue amicizie. Non bisogna pensare che dietro un grande crimine ci sia sempre un grande movente”.
Il rappresentante della famiglia Ragone ha quindi lanciato “un appello a parlare a tutti coloro che sanno: dopo il ritrovamento della pistola, anche un elemento insignificante può essere utile adesso che c’è un indagato, anche qualcosa che prima poteva sembrare banale adesso potrebbe essere rivalutato”.
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