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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Incidente stradale ad Azzano, indagini su dinamica che ha provocato la morte del motociclista

Incidente stradale ad Azzano, indagini su dinamica che ha provocato la morte del motociclista

Pordenone - I rilievi della Polizia Stradale hanno fatto emergere alcuni dettagli del tremendo scontro avvenuto ad Azzano Decimo in via Nuova di Corva nel tardo pomeriggio dello scorso sabato 7 gennaio fra una moto Ducati e un furgone Renault.

Il giovane motociclista, pur soccorso tempestivamente dai sanitari del 118, era morto poco dopo per la gravità delle lesioni.

La vittima, Marco Paviotti, un giovane del posto, aveva compiuto 27 anni da poco più di un mese, era originario di San Vito al Tagliamento (Pn) ma residente a Pordenone, luogo dove si stava dirigendo sabato dopo aver trascorso del tempo con degli amici a Tiezzo.

L’autista del furgone, Tiziano Bottos, 57 anni, artigiano di Azzano Decimo, sarebbe ora indagato per omicidio stradale.

Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe compiuto un'inversione a U nel corso della quale si sarebbe scontrato con la Ducati in sella alla quale viaggiava Paviotti.

L'impatto era stato molto violento. La moto, dopo essere passata sotto al veicolo commerciale, era finita contro il muro di un'abitazione.

Entrambi i mezzi erano stati posti sotto sequestro dall'autorità giudiziaria.

Il Pubblico Ministero, dopo aver acquisito gli atti della Polstrada di Pordenone e di Spilimbergo, intervenuta sul posto, stabilirà le responsabilità del conducente del furgone.

Un centinaio di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti sequestrati dalla Finanza

Un centinaio di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti sequestrati dalla Finanza

Pordenone - Nell’ambito dei normali controlli sul territorio rivolti al contrasto dei traffici illeciti nella Provincia di Pordenone, nel corso di due distinti interventi, le pattuglie del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Pordenone hanno sottoposto a controllo due autovetture all’interno delle quali sono stati trovati articoli di abbigliamento contraffatti destinanti ad essere venduti nella provincia pordenonese.

Alla guida del mezzo vi erano due cittadini di origini extracomunitarie. Le successive perquisizioni effettuate nei loro domicili, su autorizzazione della Procura della Repubblica, permettevano di rinvenire e quindi sequestrare ulteriori prodotti recanti marchi contraffatti.

Si tratta di un centinaio di pezzi, tra giubbotti, pantaloni, e maglioni. I brands riprodotti sono “Colmar”, “Harmont”, “Roy Rogers”, “Gucci”, “Fred Perry”, “Woolrich”, “Moncler”, “Jeckerson”, “Burberry”, “Tommy Hilfiger”.

I prodotti avevano un’alta qualità di riproduzione, tale da renderli del tutto concorrenziali, specie nel prezzo, rispetto a quelli originali.

I due soggetti responsabili sono stati quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli articoli 473 (Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti) e 648 (Ricettazione) del codice penale.

Tale risultato di servizio si inquadra nella vigilanza che la Guardia di Finanza svolge per limitare gli effetti distorsivi del fenomeno contraffazione, che sono molteplici e incidono su differenti interessi, pubblici e privati.

La contraffazione provoca, infatti, per le imprese un danno economico derivante dalle mancate vendite, dalla riduzione del fatturato, dalla perdita di immagine e di credibilità; un danno e un pericolo per il consumatore finale, connesso alla sicurezza intrinseca dei prodotti, in quanto viene svilita la funzione tipica del marchio, che è quella di garantire l’origine commerciale dei prodotti.

I consumatori sono in definitiva le vittime, più o meno consapevoli, di tali fenomeni: i prodotti contraffatti sono infatti fabbricati solitamente nel più completo disprezzo delle norme sulla sicurezza volte a salvaguardare gli utenti finali.

Tali beni, inoltre, non sono sottoposti ai controlli delle autorità competenti e non rispettano le norme minime di qualità.

Anffas di Pordenone pioniere in Digital Storytelling nella disabilità

Anffas di Pordenone pioniere in Digital Storytelling nella disabilità

Anffas Pordenone, l’associazione a tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale, è pronta ad avviare un’attività innovativa nel campo della comunicazione: il Digital Storytelling. 

Le due responsabili dell’associazione sono  rientrate da poco da Kälviä, Finlandia dove è stato presentato il progetto: Digital Storytelling – Empowerment through cultural integration (Narrazione digitale – emancipazione attraverso l’integrazione culturale). Questo strumento a disposizione diverrà uno strumento creativo, attraverso il quale la persona diversamente abile, anche quella che non ha il canale verbale esteso, sarà in grado di comunicare con il supporto dell’operatore, entrerando in contatto con la propria memoria e le proprie emozioni e potrà esprimere i propri bisogni, desideri e idee.

Nel quadro dell’auto-rappresentanza il Digital storytelling diventa un metodo innovativo e facilitatore nella comunicazione. Nato negli Stati Uniti una ventina d’anni fa il Digital storytelling in Italia ha avuto diffusione in campo educativo, culturale e pubblicitario ma non è mai stato pensato come strumento facilitatore per dar voce alle persone con disabilità. Questo progetto, della durata di 17 mesi che vede coinvolti 7 paesi europei (Danimarca, Finlandia, Islanda, Italia, Lituania, Slovenia e Turchia) rientra nella Partnership strategica internazionale per la cooperazione, l’innovazione e lo scambio di buone prassi.

Il digital storytelling si avvale di numerosi linguaggi ed è proprio questa la sua forza: dal linguaggio analogico (verbale) unisce quello digitale (non verbale). L’uso di infografiche, illustrazioni e video esaltano il potere metaforico della narrazione. Attraverso la narrazione si comunicano esperienze, valori e idee, per questo lo storytelling ha un forte impatto a livello cognitivo ed educativo, arriva in modo più profondo a chi lo guarda e ascolta.

A fine novembre è cominciata la formazione per due operatori del Centro Anffas “Giulio Locatelli” tenutasi a Copenhagen, Danimarca. A gennaio, una volta a settimana, sarà avviato il laboratorio con le persone disabili e a marzo saranno online le prime storie digitali.

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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