Coppia uccisa Pordenone: sulla pistola nessuna traccia Dna
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- Pubblicato Venerdì, 16 Dicembre 2016 23:58
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Pordenone - Sulla pistola Beretta trovata nel laghetto del Parco di San Valentino di Pordenone utilizzata per commettere l'omicidio della coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone non sono state trovate tracce utili di Dna, a causa della sua permanenza in acqua.
È quanto emerso dalla testimonianza del capitano del Ris di Parma, sezione biologia, Nicola Staiti, nel corso della nona udienza del processo in Corte d'Assise a Udine a carico di Giosuè Ruotolo. Il capitano ha spiegato anche che le analisi effettuate su una serie di tamponi eseguiti in casa e sull'auto di Ruotolo e una serie di oggetti sequestrati sempre all'indagato è stato rinvenuto il suo dna, mentre quelle su un barattolo trovato sotto l'auto dei fidanzati hanno fatto emergere il profilo del dna di Trifone Ragone.
La Corte di Assise ha ascoltato anche il luogotenente dei Carabinieri dei Ros di Udine Paolo Tommasi che ha ricostruito gli spostamenti della coppia di fidanzati il giorno dell'omicidio, tramite il gps della Suzuki Alto e delle immagini delle telecamere di sorveglianza.
La sua testimonianza si è soffermata sulle immagini delle telecamere che riprendono il percorso dell'Audi A3 di Ruotolo, sul cui lunotto è stato notato un pupazzetto e un tagliando assicurativo che hanno consentito agli investigatori di identificare la vettura, insieme al fascio di luce prodotto dal fanale anteriore destro e al fanale posteriore sinistro oscurato.
"Con l'ultima testimonianza di Tommasi è emerso che un quarto d'ora prima del fatto e un quarto d'ora dopo le telecamere hanno ripreso l'unica Audi che è quella dell'odierno imputato. Credo che questo sia l'elemento più forte della giornata", ha detto l'avv. Nicodemo Gentile, uno dei legali che tutela gli interessi dei familiari delle vittime. Per il legale, invece, l'assenza di tracce biologiche sui reperti "non è un elemento ostativo a dichiarare la sua responsabilità".
Il processo riprenderà lunedì con le testimonianze dell'amiche di Rosaria Patrone, la fidanzata di Ruotolo.
Incendio di vaste dimensioni al magazzino della Coop Adriatica, ingentissimi i danni
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- Pubblicato Giovedì, 24 Novembre 2016 12:28
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - Durante la notte tra il 23 e il 24 novembre si è verificato un incendio di vaste dimensioni nel capannone che ospita il magazzino centrale della Coop Adriatica, che si trova nella zona industriale di Ponte Rosso, a San Vito al Tagliamento (Pn). Ingentissimi i danni.
L'allarme è scattato attorno alle 5 del mattino di giovedì. Sul posto stanno operando una cinquantina di Vigili del fuoco dei Comandi di Pordenone, Udine e Treviso e del locale distaccamento. In supporto sono giunti anche gli specialisti della Base Usaf di Aviano.
Il magazzino serve, tra l'altro, i 136 punti vendita di Coop Alleanza 3.0 in Friuli-Venezia Giulia e Veneto, per un volume di affari di 790 milioni di euro l'anno (pari al 23% della quota di mercato della Cooperativa).
Coop Alleanza 3.0 è la cooperativa di consumatori più grande d'Italia, nata il 1° gennaio 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense; in Friuli-Venezia Giulia conta oltre 230.000 soci, di cui 70.000 in provincia di Pordenone.
Sul fatto indagano i Carabinieri.
Pordenonese: muore un giovane dopo essersi schiantato con l’auto contro un albero
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- Pubblicato Martedì, 22 Novembre 2016 12:32
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - È di una persona deceduta il bilancio del tragico incidente che si è verificato nella notte di lunedì 21 novembre nei pressi della zona industriale Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento (Pn).
Per cause al vaglio dei Carabinieri della locale Compagnia, il giovane alla guida dell’auto, il signor Matteo Zonta, di Portogruaro, avrebbe perso il controllo del mezzo finendo contro un albero che costeggia la carreggiata.
Il conducente è morto sul colpo. I sanitari del 118, giunti subito sul posto con l’ambulanza, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Sul luogo dell’incidente sono sopraggiunti anche i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco di San Vito al Tagliamento, che hanno lavorato a lungo per estrarre la vittima dalle lamiere contorte dell'auto, distrutta nell’urto.
Matteo Zonta era ben conosciuto nel Portogruarese: era un atleta di Triathlon ed aveva partecipato ad alcune gare.
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