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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Sei un docente contrastivo? Ti mando via! Parola di preside sceriffo

Sei un docente contrastivo? Ti mando via! Parola di preside sceriffo

Trieste – Diventa sempre più calda la polemica contro la legge 107/2015 sulla riforma della scuola. Perché non finiscono le interpretazioni e le conseguenze che questa legge ha generato e continua a produrre. Le ripercussioni negative si stanno già facendo sentire su una classe lavoratrice già pesantemente colpita nelle motivazioni sociali quanto in quelle economiche.

Passi per il bonus di 500 euro che i docenti (ma solo quelli assunti a tempo indeterminato) possono spendere per il loro aggiornamento e ancora non si sa di preciso come. Passi per la questione dell’organico potenziato che, nella media, sembra non abbia potenziato granché, dato che molte scuole lamentano un impiego vago e non sempre utile di questi nuovi docenti. Passi anche per il Comitato per la valutazione (qui il servizio) che dovrebbe fissare i criteri secondo i quali “premiare” i docenti meritevoli, aprendo rivalità tra colleghi. Passi anche per l’entità del premio che, secondo calcoli all’ingrosso, dovrebbe essere ridicola e aggirarsi, all’incirca, sugli 8 euro al mese (quanto quelli promessi per la Pubblica amministrazione dalla ministra Madia recentemente).

Passi anche per il sistema degli “ambiti territoriali” che vedrà, nel giro di tre anni, dissolversi il sogno confortante della scuola di appartenenza, la “nicchia” in cui i docenti di una certa età (l’anticamera della “terza”età per la precisione) credevano di stare al sicuro. Perché, dopo un triennio, nessuno sarà più certo di rimanere nell’istituto in cui si trova e dovrà spostarsi.

Già si è detto di quale sarà questo meccanismo e di quali saranno i criteri secondo cui si aprirà la giostra dei trasferimenti e dei premi (qui il collegamento)

E ora, assieme agli “ambiti territoriali”, arriva un’altra spallata alla tradizionale libertà e indipendenza del docente già ridotte da quelli che sono definiti i "super poteri" dei dirigenti delineati fin dagli anni '90 con la legge Bassanini sull'autonomia.

Ma questa volta si tratta di qualcosa che “calpesta diritti costituzionali quali la libertà di insegnamento e la libertà di pensiero” rileva il gruppo Psp-Partigiani della scuola pubblica che chiede al MIUR – in un esposto/denuncia (qui il testo) -  di prendere le distanze da questa iniziativa e minaccia di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.

Imputata è l’ANP, l’Associazione Nazionale Presidi, che nel corso di un seminario di aggiornamento per dirigenti scolastici, ha prodotto una serie di slide di cui una è quella incriminata. In particolare la dodicesima.

La dodicesima slide, infatti, evidenza tra i vantaggi nella mobilità forzata degli insegnanti di  “ non avere le mani legate rispetto ai docenti contrastivi”.

Questo ennesimo conflitto si incentra non tanto sulla mobilità, quanto sul termine “contrastivo” che, secondo il senatore Bocchino, dimostra quanto la figura del dirigente scolastico prevista dalla legge (quella chiamata del "preside-sceriffo") diminuisca e comprima il ruolo professionale degli insegnanti.

Ricorda Bocchino che questa operazione avviene “calpestando i principi di democrazia, di libertà di espressione, di libertà di insegnamento, preoccupazione confermata dalle affermazioni dell’ANP, la più grande associazione di Dirigenti scolastici, che senza veli dichiara apertamente che i poteri in capo ai DS verranno utilizzati per eliminare quei fastidiosi lacciuoli che impedivano di intervenire adeguatamente nei confronti di “ docenti contrastivi”.

Questo è anche il parere del movimento di opinione che si sta creando nella rete a proposito della libertà di opposizione, al diritto di manifestare il proprio pensiero anche quando in disaccordo con il proprio dirigente.

Quale potrebbe essere il profilo del docente contrastivo? Quello di chi non si adegua alla politica formativa del suo preside, alla sua “vision”, al suo orientamento religioso o, semplicemente, al suo carattere?

La scuola, che ha sempre aspirato a trasmettere il senso critico e ad essere lo spazio  del confronto democratico  - di cui il dissenso dialettico è presupposto – rischia di diventare  il luogo del consenso acritico, dell’accettazione passiva, dell'addomesticamento.

E il provvedimento che assomiglia tanto a una ritorsione è chiaro: l’allontanamento del docente dalla scuola di appartenenza con il rischio già esposto che si vengano a creare scuole dove i “contrastivi” e immeritevoli saranno in alta concentrazione. O concentramento?

La slide che ha suscitato il caso

[Roberto Calogiuri]

Bullismo, denunciati tre ragazzi nell'Udinese. Istat: 50% dei giovanissimi è vittima di prepotenze

Bullismo, denunciati tre ragazzi. Istat: 50% dei giovanissimi è vittima di prepotenze

Udine - La polizia del commissariato di Cividale del Friuli (Ud) ha denunciato alla Procura dei minori di Trieste tre ragazzi, di 16 e 17 anni, residenti nella zona di Manzano (Ud), ritenuti autori di una serie di atti di bullismo nei confronti di un ragazzino di 14 anni. La notizia è stata diffusa il 15 dicembre.

Le indagini sono partite circa un mese fa quando la mamma della giovane vittima si era recata in commissariato per segnalare i comportamenti vessatori subiti dal figlio alla stazione dei bus. La Polizia ha ricostruito almeno tre episodi.

Proprio il 15 dicembre l'Istat ha reso noti i dati, preoccupanti, del fenomeno, nel report "Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi”. Nel 2014 - rileva l’Istituto di statistica - poco più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti.

Il 19,8% è vittima assidua di una delle "tipiche" azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale.

Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. Oltre il 55% delle giovani tra gli 11 e in17 anni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell'anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi).

Il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l'8,5% dei maschi. Si registrano anche differenze a livello regionale: le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% degli 11-17enni nel Nord del Paese.

Considerando anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell'anno), sono oltre il 57% i giovanissimi oggetto di prepotenze residenti al Nord, contro una quota inferiore al 50% dei residenti nelle regioni centrali e in quelle meridionali.

Informazioni e consigli per ragazzi e genitori si possono trovare sul sito web del Telefono Azzurro.

La classifica delle scuole italiane. Competizione o guida nella scelta? La situazione in FVG

La classifica delle scuole italiane. Competizione o guida nella scelta?

Trieste – Si chiama “Indice FGA” e sta per Indice Fondazione Giovanni Agnelli, l’istituto fondato a Torino nel 1966 per ricordare il centenario della nascita del noto senatore.  La fondazione si occupa della ricerca nel campo delle scienze sociali e l’indice che ha elaborato serve a stilare una classifica delle migliori scuole italiane.

Classifica valida per chi si fida delle leggi della statistica e crede nell’esistenza dei criteri di una valutazione oggettiva e infallibile.  Con queste premesse sono stati considerati 4.400 licei al fine di stabilire quali siano i migliori, ma non a scopo agonistico (come sottolinea Elkann) bensì per guidare nella scelta quegli studenti che ancora sono incerti e che potranno decidere in quale scuola iscriversi sulla base della sua performance.

Ma anche messa così, è difficile sfuggire alla tentazione di fare confronti – a esempio – tra istituti di uguale indirizzo nella stessa città. E non solo per studenti e genitori, ma anche per docenti e dirigenti che si possono interrogare e meditare su eventuali piazzamenti non brillanti.

Per la verità il Miur ha elaborato un sistema di valutazione molto articolato e complesso – oltre che molto criticabile per gli osservatori dei sindacati e parte del mondo pedagogico - che riguarda gli istituti scolastici italiani.

Ma quanto offre la Fondazione Agnelli è un confronto immediato e un riscontro, in termini di efficacia ed efficienza del corso di studi, al cui richiamo è difficile resistere e che sono consultabili sul sito della fondazione www.eduscopio.it.

I dati emergono dall’osservazione del successo che 716.447 studenti hanno conseguito nel primo anno di università. Per la precisione, gli ultimi esami presi in analisi sono quelli sostenuti entro la primavera 2014 dagli immatricolati dell’ultimo dei tre anni accademici considerati.

Con questi dati, l’indice FGA è il risultato della media dei voti e dei crediti ottenuti. Laddove la media dei voti tiene conto del diverso grado di difficoltà dei corsi di laurea cui si sono iscritti gli studenti della scuola considerata; i crediti dicono quanti crediti universitari sono stati ottenuti dagli studenti della scuola in percentuale su quelli previsti al primo anno di corso.

Il tutto stabilisce l’indice che decreta la preminenza o meno di una scuola su un’altra e che dovrebbe indirizzare la scelta. Il che dovrebbe spingere gli istituti verso un confronto critico o, piuttosto, verso una competizione sul mercato dell’offerta formativa.

Il valore di una simile iniziativa rimane, quindi, una questione aperta.

Ad ogni modo, ecco la classifica FGA dei primi quindici licei della nostra regione:

1 Stellini (UD) 86,25
2 Dante Alighieri (GO) 83,95
3 Convitto P. Diacono (Cividale del Friuli, UD) 83,34
4 Grigoletti (PN) 82,77
5 Petrarca - indirizzo classico (TS) 79,97
6 Leopardi-Majorana (PN) 79,65
7 Puiati (Sacile, PN) 79,59
8 Oberdan (TS) 79,35
9 Dante-Carducci - indirizzo classico (TS) 78,85
10 Duca degli Abruzzi (GO) 78,15
11 Torricelli (Maniago, PN) 78,04
12 Vendramini (PN) 76,82
13 Galilei (TS) 74,80
14 Buonarroti (Monfalcone, GO) 73,98
15 Einstein (Cervignano, UD) 70,59

 

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