Economia
Tshirt a 2cent al grammo. Tutti pazzi per Kilo Fascion
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Sabato, 28 Aprile 2012 16:04
- Scritto da Maurizio Pertegato
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UDINE - La crisi può anche avere un risvolto positivo. Kilo Fascion, il negozio degli abiti griffati venduti al peso, diventa case history di una formula vincente. Dopo l'apertura del primo punto vendita a Milano (in corso Vittorio Emanuele 30) e recentemente a Verona e Udine (in via del Gelso n. 26/28 c/o Galleria Astra), lo store si prepara a sbarcare a Roma e punta su Parigi. "La crisi ha contribuito a smuovere un mercato fermo e ha stimolato nuove idee vincenti. Come la nostra", spiega ad Affaritaliani.it il direttore Daniele Carella.
"Abbiamo clienti di tutte le fasce. Da chi prima faceva shopping nelle boutique e oggi non se lo può più permettere a chi invece punta sul rispamio. Vendiamo le grandi firme a prezzi accessibili. Accontentiamo un po' tutti".
Kilo Fascion è anche una realtà giovane che punta sui giovani a partire dal suo direttore, 27 anni fino ai dipendenti, tutti sotto i 30. Ma com'è nata l'idea di trasformare un negozio di abbigliamento in un supermercato della moda? "L'idea è venuta a mio suocero mentre guardava un film in bianco e nero. Una volta si compravano i tessuti al peso. Oggi le T-shirt qui costano 2 centesimi al grammo", spiega Carella. Per i bermuda da spiaggia bastano 6 cent, sempre al grammo. I jeans griffati? 12 cent al grammo. Poi basta pesare la merce, proprio come si fa al supermercato con la frutta e la verdura.
Ma c'è anche posto per la solidarietà. "A Verona e Udine vendiamo libri donati da alcune librerie di Brescia. Il ricavato va alla Onlus “Lilla” che aiuta i bambini poveri della Tanzania", spiega Carella. Un mix vincente: grandi marche a prezzi bassi con un occhio di riguardo per i più bisognosi.
Mariela Golia
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A maggio nei mercati si firma contro tasse e burocrazia
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Giovedì, 26 Aprile 2012 16:20
- Scritto da Redazione
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«Per alimentare la crescita occorre tagliare le tasse. Non ne possiamo più. La pressione fiscale è già molto alta. Un ulteriore aggravamento delle imposte è in questo momento una vera catastrofe per le imprese del commercio. I cittadini, nostri clienti, non spendono più, e sono preoccupati per quanto dovranno pagare anche sulla prima casa».
Così Sergio Bertanza, presidente degli alimentaristi di Ascom-Pordenone, che di fronte a uno scenario economico a dir poco drammatico presenta l'iniziativa di maggio dell'Associazione Ascom-Confcommercio e Confartigianato: una raccolta di firme nelle aree di mercato (Pordenone, Sacile, San Vito e Spilimbergo), dove saranno presenti dei gazebi per una sottoscrizione contro Imu, tasse, burocrazia e privilegi.
Aggiunge Bertanza: «Le banche devono tornare a fare la loro parte e venire incontro alle imprese, già strozzate da un eccesso di tasse, balzelli e burocrazia. Se le cose vanno avanti così saremmo costretti a lasciare a casa dipendenti e collaboratori familiari».
«La ripresa - continua Bertanza - passa attraverso una riduzione del carico delle imposte; altrimenti le maggiori tasse tolgono la possibilità ai consumatori di acquistare i beni primari. E mentre a noi vengono chiesti sacrifici la politica dà il peggio di sé pretendendo rimborsi elettorali e conservando ogni privilegio, anziché proporsi in un grande progetto di innovazione e di crescita».
Gli aderenti chiedono soltanto di poter continuare a lavorare e di poter garantire il posto di lavoro a tutte (e sono tante) quelle famiglie che lavorano nelle imprese del territorio, fare sviluppo ed assieme a tutte le altre imprese del commercio dare il proprio supporto per la crescita.
Per Bertanza è giunto il momento di agire, di far sentire la rabbia delle imprese prima che queste chiudano definitivamente causando la perdita di un grande patrimonio e del servizio sociale svolto dalla piccola e media impresa.
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Chimica, Torviscosa. Salvador, finalmente la luce
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- Pubblicato Giovedì, 26 Aprile 2012 10:42
- Scritto da Maurizio Pertegato
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TORVISCOSA - ''Dopo anni di incertezze e delusioni per i lavoratori del polo chimico di Torviscosa si riapre la strada dello sviluppo e del rilancio industriale''. Lo sostiene, in una nota, Augusto Salvador, Segretario generale della Femca-Cisl, da anni impegnato sul fronte sindacale per il trilancio del polo chimico friulano. ''La scelta di Friulia e della Regione di partecipare concretamente alla costituzione della nuova societa' ''Caffaro Elettrolisi'' - precisa Salvador - rappresenta una tappa fondamentale per il rilancio delle attivita' industriali del polo chimico che rischiava fortemente di essere dismesso e abbandonato''. A Torviscosa, secondo Salvador, ''si potra' produrre chimica di eccellenza ma, fattore ancor piu' strategico, produrre tecnologie chimiche legate non solo al prodotto di massa ma anche dalle produzioni di nicchia ad altissimo valore aggiunto e flessibilita' impiantistica''.
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