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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Autovie Venete chiude in attivo il bilancio

PALMANOVA - Si è svolto lunedì 28 maggio il Consiglio di Amministrazione di Autovie Venete. Una seduta rapida, durante la quale, oltre alle comunicazioni del presidente Terpin al Consiglio, relativamente all’accordo appena siglato con il ministero dell’Ambiente per individuare le azioni da intraprendere per ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, è stato esaminato lo stato di avanzamento del budget (terzo trimestre) fino alla fine del mese di marzo.

Relativamente all’accordo col Ministero, il presidente Terpin ha sottolineato che, “per Autovie Venete il programma di lavoro messo in atto con la sottoscrizione significa un approfondimento delle conoscenze riguardanti l’inquinamento prodotto e la possibilità di avere a disposizione informazioni preziose per un miglioramento della gestione, sia in maniera attiva (gestione parco mezzi, impianti di riscaldamento,  consumo di energia elettrica per l’illuminazione stradale e di carburante, gestione dei rifiuti) sia in maniera passiva (scelta di fornitori ambientalmente sensibili)”

Terpin ha anche messo in luce il fatto che “Autovie è la seconda concessionaria (dopo Autostrade per l’Italia) ad adottare volontariamente il protocollo, a dimostrazione della forte sensibilità ambientale della società”.

Soddisfacenti i dati relativi al bilancio: utile più alto rispetto alle preveisioni (dai 23 milioni di euro previsti a 30 milioni e 800 mila euro) e Margine Operativo Lordo (Mol) a 48 milioni e 500 mila euro, sostanzialmente in linea con quanto previsto (48 milioni e 400 mila euro). “Anche il risultato d’esercizio finale – ha commentato Terpin – in prospettiva sarà migliore rispetto a quanto previsto a budget”.

Gli Stati Generali delle costruzioni del Fvg

Gli Stati Generali delle costruzioni del Fvg

Il settore delle costruzioni è coinvolto, da anni, in una crisi senza precedenti i cui effetti negativi si stanno propagando a cascata lungo l’intera filiera coinvolgendo in una spirale negativa tutti i suoi operatori, dai professionisti alle imprese edili ai lavoratori.

Lo stato in cui versa uno dei maggiori settori produttivi, per peso occupazionale e importanza strategica dell’economia nazionale e regionale, è tale che imprenditori, professionisti e lavoratori condividono le medesime preoccupazioni, le stesse ansie e comuni obiettivi.

Per questo, gli Stati Generali delle Costruzioni del Friuli Venezia Giulia vogliono rappresentare un’occasione di riflessione sulle potenzialità del settore quale volano di ripresa economica ma ancor più di confronto, con quanti hanno responsabilità di governo e di amministrazione, su alcune proposte di lavoro per stringere un patto per costruire insieme il futuro della nostra regione.

L'incontro punta a proporre l’avvio di un percorso di comune e responsabile impegno tra operatori economici e lavoratori del settore, classe politica e dirigente della regione e di tutte le altre amministrazioni, teso a favorire la ripresa del comparto e dell’intero territorio regionale.

Gli Stati Generali faranno sentire la voce dei 44.000 occupati del mondo delle costruzioni e dei 140.000 della filiera dell'abitare, in questo momento in drammatica difficoltà, che guardano comunque al futuro e formulano 10 proposte per il rilancio del settore e dell'economia regionale.

Gli Stati Generali delle Costruzioni del Friuli Venezia Giulia sono promossi congiuntamente dalle associazioni e dalle organizzazioni regionali di Ance, Api, Confindustria, Confartigianato, Cna, Federazione degli Ingegneri, Federazione Ordini degli architetti PPC, Comitato dei Collegi dei Geometri, Collegio dei Periti, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Fiaip, Fimaa, Lega Coop.
 

Regione, patrimonio solido. Arriva una pioggia di milioni

Regione, patrimonio solido. Arriva una pioggia di milioni

Pioggia di milioni per numerosi servizi ed attività economiche del Friuli Venezia Giulia. La Giunta regionale riunitasi il 17 maggio ha dato il via ad una serie di stanziamenti, molti dei quali già messi in conto per l'anno in corso: 2,7 milioni di euro per le Carte famiglia, 6 milioni di euro per l'Autorità portuale di Trieste, 15 milioni per la costruzione o ristrutturazione di scuole materne. Un lusso che la Regione si può permettere grazie al suo patrimonio, che vale più di 700 milioni di euro ed è costituito in gran parte da palazzi e condomini, ma anche da aziende agricole, foreste e boschi.

Per l'assessore ai Lavori pubblici Riccardi, i provvedimenti sono "un'indubbia iniezione finanziaria nei confronti della piccola impresa e del comparto artigiano. Lo stanziamento si affianca a precedenti interventi regionali". Tra questi, ha ricordato, i 13 milioni di euro stanziati nel 2011 per le manutenzioni straordinarie sulla prima casa, i 9 milioni di euro per una cinquantina di interventi su chiese, complessi parrocchiali, seminari e canoniche ed i 55 milioni di euro ai Comuni per opere di riqualificazione (inferiori a 1 milione di euro) nei centri storici e nei borghi rurali.

La Regione può contare del resto su una solida base patrimoniale, come ha ricordato sempre in Giunta l'assessore alle Finanze e al Patrimonio Sandra Savino: il patrimonio immobiliare di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia ammonta ad una cifra pari a 713,1 milioni di euro.

"A questa cifra - riferisce la nota regionale -  che rivaluta notevolmente le precedenti stime, si è arrivati dopo quasi quattro anni di intenso e approfondito lavoro da parte degli uffici della direzione regionale Finanze e Patrimonio, che hanno passato al setaccio tutte le proprietà, compilando in tutto 222 schede. L'atto finale di questo aggiornamento dei valori immobiliari è stato sanzionato dalla Giunta che, su proposta dell'assessore Savino, ha approvato giovedì 17 maggio il quarto e ultimo elenco delle schede di consistenza patrimoniale. Il primo elenco era stato approvato il 30 ottobre del 2008".

"I nostri uffici - ha detto l'assessore Sandra Savino - hanno portato a termine con grande impegno e competenza un'opera di rilevante portata, che segna un punto fermo. Ma il significato di questa operazione va ben al di là, perché ci permette di confermare e rafforzare la solidità patrimoniale del nostro bilancio, in un momento storico particolarmente delicato e sensibile per le finanze pubbliche".

Secondo i dati forniti dalla Regione, la rivalutazione, rispetto agli ultimi calcoli eseguiti dall'ente quasi vent'anni fa nel 1993, è del 153,23 per cento, pari a 431,5 milioni rispetto al valore precedente di 281,6 milioni. In realtà è la prima volta che in Regione, come sottolinea l'assessore Savino, si realizza un'analisi basata su tecniche di valutazione approfondite e aggiornate, per allineare i valori immobiliari a quelli di mercato, sia pure con stime estremamente prudenziali. In precedenza, infatti, i semplici valori catastali venivano periodicamente rivalutati sulla base degli indici dell'ISTAT.

Nel lavoro di aggiornamento, si è partiti dalle planimetrie catastali, da piante e rilievi già presenti negli archivi dell'Amministrazione regionale, integrate però da visite e sopralluoghi diretti, anche perché su molti beni la documentazione risultava incompleta o carente. Oltre ad aggiornare i valori sulla base degli indici ISTAT, in molti casi si è arrivati a stabilire nuove stime sintetiche delle diverse unità immobiliari.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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