Alcatel-Lucent di Trieste: l'amministratore Italia Loiola sostiene che "assolutamente non chiude"

Trieste - Lo stabilimento Alcatel-Lucent di Trieste "assolutamente non chiude", al contrario, con Flextronics l'impianto "diventerà il centro mondiale del manufacturing di trasporto ottico". Lo ha specificato alla stampa Roberto Loiola, amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia, in una dichiarazione rilasciata il 18 maggio.

Per Loiola l'impianto triestino è "in una posizione di minor rischio per il futuro", avendo in più la possibilità, "come Flextronics si è impegnata a fare, di diventare realtà multicliente, che non dipende solo da un'azienda".

Intanto il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, ha convocato per il 22 maggio a Roma, nella sede del dicastero, d'intesa con le tutte le istituzioni, una riunione specifica per la valutazione della situazione Alcatel-Lucent Italia.

"In questa vertenza - ha dichiarato il rappresentante del Governo nazionale - l'impegno di tutta la filiera istituzionale resta quello della salvaguardia del sito produttivo di Trieste e la 'messa in sicurezza' dei posti di lavoro, non solo quelli a tempo indeterminato".

Sabato scorso, a Trieste, l'assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, ha partecipato ad un incontro con i lavoratori e le organizzazioni sindacali dello stabilimento Alcatel, a cui erano presenti anche il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini e l'assessore provinciale per le Politiche attive del Lavoro, Adele Pino.

"Su Alcatel-Lucent l'attenzione della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e di tutta la Giunta regionale è stata e rimane massima". Ha detto l'assessore Panariti al termine della riunione.

"Credo che le parole della sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova sulla necessità di tutelare tutto il personale siano state davvero importanti e l'impegno della Regione sarà quello di stare al Tavolo della trattativa - ha concluso Panariti - insieme ai rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici".