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Sciopero della Fiom contro l'accordo separato sul contratto, a Pordenone corteo dei metalmeccanici del FVG
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- Categoria: Economia e mercati
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06 Dic 2012
- Ultima modifica il Giovedì, 06 Dicembre 2012 21:50
- Pubblicato Giovedì, 06 Dicembre 2012 21:51
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Pordenone - Un migliaio di metalmeccanici della Fiom Cgil hanno sfilato nella mattinata del 6 dicembre per protestare contro la trattativa separata sul rinnovo del contratto di categoria. Hanno partecipato al corteo rappresentanze delle principali aziende del Fvg, Fincantieri, Ansaldo, Electrolux.
Il comizio finale è stato tenuto da Michela Spera, Segretaria nazionale Fiom-Cgil, Franco Belci, Segretario generale della Cgil Friuli-Venezia Giulia, e Gianpaolo Roccasalva, Segretario generale della Fiom regionale.
Quella di Pordenone è stata la manifestazione regionale della Fiom. Proteste si sono svolte in tutta Italia per protestare contro il rinnovo del contratto dei metalmeccanicifirmato ieri da Federmeccanica, Assistal, Fim e Uilm. L'intesa firmata da tali sigle prevede per il triennio 2013-2015 un aumento di 130 euro. Il contratto riguarda 1,6 milioni di lavoratori.
"Noi siamo stati esclusi, vorrei che si sapesse che Federmeccanica, Fim e Uilm non hanno voluto la Fiom al tavolo delle trattative". L'accusa è stata lanciata da Maurizio Landini, segretario della Fiom, che ha così commentato l'accordo separato sui metalmeccanici: "Fim e Uilm hanno espressamente chiesto che la Fiom non fosse al tavolo e Federmeccanica ci ha detto che se volevamo andare al tavolo dovevamo firmare il contratto separato che non abbiamo riconosciuto".
"Non a caso - ha proseguito Landini - noi abbiamo portato in tribunale Federmeccanica Fim e Uil perché c'è una palese violazione dell'accordo di giugno. La nostra è l'organizzazione più rappresentativa e che ha più voti dei metalmeccanici e non è stata al tavolo perché era evidente che se fossimo stati al tavolo quella porcheria di accordo che hanno firmato non sarebbe stato sottoscritto".
"Siamo di fronte al fatto che per la prima volta le imprese hanno scelto i sindacati con cui contrattare: del resto il modello della Fiat si sta estendendo al Paese e questa è la gravità della situazione che abbiamo di fronte" ha concluso Landini.
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